L'incantesimo di attacco lanciato da Liam colpì il manichino in fondo all'aula con un tonfo sordo facendolo cadere in terra per la terza volta consecutiva. Louis sbuffò affranto quando dalle punta delle sue dita uscì solo una scintilla. Tutta la mattinata era stata disastrosa, aveva bruciato tutta la sua pozione alla prima ora, durante la lezione di celtico non riusciva a ricordare neanche una runa e adesso, a lezione di incantesimi, non riusciva a fare nemmeno gli incantesimi più semplici. Raggiunse il suo banco e si accasciò con la testa sulle braccia nella speranza che gli altri fossero troppo impegnati ad allenarsi per badare alla sua assenza.
"Su con la vita Louis! Poche ore e evocheremo il nostro famiglio, eccitato?" Niall gli diede una pacca sulle spalle nella speranza di tirarlo su di morale non sapendo che era proprio quello il motivo della distrazione di Louis. Erano arrivati all'inizio del loro ultimo anno di istruzione magica all'Accademia e quello stesso pomeriggio avrebbero dovuto fare il rituale che avrebbe assegnato a ognuno di loro un famiglio. Tutti nel loro mondo ne avevano uno, rappresentava una parte della loro anima racchiusa in un animale che li avrebbe accompagnati, protetti e guidati per tutta la vita. Ce ne erano di diverse classi a seconda del tipo di potere e di persona, i più ambiti erano gli animali mitologici draghi, unicorni o grifoni, ma non se ne vedevano in giro ormai da centinaia di anni. La seconda classe comprendeva predatori e grandi animali utili in battaglia e infine la terza categoria conteneva quelli che erano più o meno solo animali da compagnia. Louis emise un grugnito in risposta verso Niall, sperava con tutto se stesso di non rimanere incastrato con uno stupido gatto per il resto dei suoi giorni mentre i suoi amici cavalcano leoni o orsi in battaglia.
"Non fare così, scommetto che finirai per evocare qualche grande predatore e noi saremo tutti gelosi di te!" il sorriso di Niall era sincero, ma questo non voleva dire che sarebbe davvero successo, il biondino aveva l'abitudine di far caso solo al meglio delle persone che aveva di fronte di conseguenza la sua opinione era sempre di parte.
"Facile da dire se sei il discendente di una tra le famiglie più potenti della storia, tuo fratello ha un orso bruno come famiglio, per l'amore del cielo Niall!"
"Si ma lui finirà con un'oca da compagnia o qualcosa di altrettanto spaventoso!" disse Zayn scompigliando i capelli dell'irlandese che cercò di scappare dalla sua presa senza successo. Liam si unì a loro sgrullandosi la polvere dai suoi jeans preferiti dopo aver aiutato a rimettere a posto l'attrezzatura.
"E' mai successo che qualcuno ricevesse un'oca?" Gli occhi di Louis erano pieni di terrore e la voce più stridula di quanto lui desiderasse. Gli altri scoppiarono a ridere di fronte alla sua espressione spaventata e Liam fu il primo a smettere "No, Louis e non succederà a te! In fondo devono rispecchiare la tua anima, tu ti senti un pulcino?"
Si. Un pulcino spaventato. Avrebbe voluto rispondere Louis ma il suono della campanella annunciò che era ora di andare.
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Non era la prima volta che i ragazzi assistevano al rituale, ogni anno alla mezzanotte del primo giorno di lezione tutta la scuola si riuniva nel grande giardino intorno alla stella disegnata con rocce traslucide incastonate al terreno in attesa di conoscere il destino di ognuno, ma stavolta erano le loro mani a tremare in trepidazione. Il preside stava tenendo il solito discorso sulla parità delle classi e su come nessuna fosse superiore ad un'altra mentre accarezza il manto della tigre bianca affianco a lui. Liam era l'unico di loro che ascoltava con attenzione, l'unico segno che tradiva la sua calma apparente era il piede che colpiva ritmicamente il suolo. Accanto a lui Zayn era immerso nei suoi pensieri mente fissava la strana costellazione che era apparsa quella sera. Da quanto aveva capito Louis prima di distrarsi, era molto rara e appariva solamente in casi eccezionali, la chiamavano "La costellazione del Pentagono" ed era la costellazione dei tre ordini originali di maghi e rappresentava il loro equilibrio, era l'annuncio che qualcosa di grande stava per accadere. Louis sentì una mano stringere la sua e senza nemmeno guardare sapeva che apparteneva a Niall, le aspettative su di lui erano alte, tutti erano pronti a giudicarlo, un famiglio di terza categoria avrebbe potuto indebolire il potere della sua famiglia. Louis si avvicinò di più a lui sentendo nello stomaco il morso del senso di colpa, si era preoccupato tanto di se stesso senza rendersi conto che anche gli altri tre stavano cominciando a dubitare di loro stessi.
Il fragore degli applausi smosse tutti dai propri pensieri, i ragazzi dell'ultimo anno batterono debolmente le mani in attesa del proprio nome. Il preside cominciò a chiamare gli allievi uno alla volta, le prime evocazioni furono nella norma, qualche gufo, un serpente, un coccodrillo e una manciata di felini da gatti a leoni.
"Horan, Niall" il brusio che si era formato si zittì immediatamente, Louis diede un ultima pacca di incoraggiamento a Niall, che si incamminò con passo incerto verso il centro della stella. Posizionò le mani con il palmo parallelo al suolo, lanciò uno sguardo verso i tre amici e poi fissò dritto davanti a se, l'espressione seria e fiera mentre cominciava a pronunciare le parole del vecchio incantesimo. Non sembrava più il biondino rumoroso che non riusciva a trattenere le risate e aveva sempre un sorriso dolce per tutti, l'unico aggettivo che veniva in mente a Louis era potente e in quel momento tutti capirono che era lui il motivo dell'apparizione della costellazione. Intorno alla figura del ragazzo piccoli sassolini cominciarono a fluttuare nell'aria, il vento cominciò a salire costringendoli ad alzare le braccia per coprire il volto, Liam e Louis si scambiarono un sorriso eccitato prima di serrare di occhi.
Il rumore che ruppe il silenzio dopo che il vento si era calmato fu un pianto stridulo. Louis si girò di scatto e quasi non riusciva a credere a quello che gli si parava di fronte. Niall era in ginocchio accanto ad una strana creatura giallognola che cercava in tutti i modi di avvicinarsi a lui agitando le piccole ali. Era un drago dorato. Poco più grande di un gatto, ancora non in grado di volare ma pur sempre un drago. Niall continuò ad abbracciare l'animale che racchiudeva parte della sua anima con le lacrime agli occhi. In quel momento il preside si schiarì la gola e riacquistò la compostezza per chiedere il nome del famiglio.
Niall alzò lo sguardo verso di lui, un sorriso ancora più grande del solito stampato in volto e annunciò "Lugh, Drago Dorato". L'intera scuola scoppiò in un applauso e il biondino tornò dai proprio amici con Lugh che trotterellava dietro di lui.
"Bhe in fondo assomiglia un po' ad un'oca" bisbigliò Zayn guadagnandosi uno sguardo truce da Niall e qualche risata sommessa dagli altri. Nonostante questo Liam sembrava pieno di domande e Louis notò che aveva le sopracciglia aggrottate, chiaro segno di preoccupazione. Ma in fondo Liam era fatto così, studiava storie da vecchi libri nella biblioteca dell'accademia su maghi e profezie e poi cominciava a vedere presagi di morte in ogni cosa. La settimana prima si era convinto che Zayn fosse il discendente di una dinastia caduta in disgrazia, quando in realtà il ragazzo dai capelli corvini era nato nell'altro mondo ed era arrivato nel loro universo solo qualche anno prima. Quella mattina Liam continuava a blaterare che Louis era palesemente metà ninfa del mare a causa dei suoi occhi azzurri e Louis era sicuro che in quel momento Liam stesse formulando qualche assurda teoria sul perché Niall avesse evocato un drago dorato. Gli diede una leggera spallata per distrarlo dai suoi pensieri e continuare a seguire il rituale di una ragazza che aveva evocato un piccolo cerbiatto.
"Malik, Zayn" La camminata del ragazzo era spavalda e sicura, le mani nelle tasche dei jeans sotto il mantello scuro che toccava il terreno. Zayn seguì la stessa procedura di Niall, un tuono si sentì in lontananza nonostante il cielo fosse chiaro e da una nuvola di fumo scuro uscì un corvo nero che planò sulla spalla di Zayn come se gli fosse sempre appartenuto. Louis si sarebbe aspettato di veder comparire una tigre o un puma ma vedendoli insieme sembrava non ci fosse niente che rispecchiasse il ragazzo come il suo famiglio. Zayn era sempre stato calmo, le sue parole erano poche ma precise, velate di sarcasmo e più di qualche volta misteriose. I corvi erano tra i famigli più temuti in battaglia perché maestri d'astuzia e strategia militare.
"Enedra, corvo nero" annunciò Zayn con un sorriso ammiccante senza nemmeno aspettare la domanda.
Il momento dell'evocazione di Louis stava per arrivare e cominciò a sentire il panico crescere in lui ancora una volta. Sua madre Jay era l'unica parente abbastanza grande da avere un famiglio, le sorelline erano ancora troppo piccole e suo padre se ne era andato poco dopo la sua nascita. Jay era accompagnata da una colomba ma il ragazzo non sapeva quale fosse il famiglio del padre dal momento che una legge non scritta del loro mondo era il divieto di rilevare il famiglio degli altri. Da piccolo aveva sempre immaginato il padre in sella a qualche animale leggendario ma crescendo aveva capito che le probabilità erano molto scarse e che se il padre fosse stato degno di un famiglio del genere non avrebbe mai abbandonato il figlio neonato.
Liam era al centro dal pentagono che abbracciava un cucciolo di lupo bianco e grigio quando disse con voce rotta dalle lacrime che cercava di trattenere "Sophia, Lupo grigio"
Louis non ebbe nemmeno il tempo di congratularsi con Liam per il suo famiglio quando fu chiamato dal preside. Puntò lo sguardo al centro della stella mentre cercava di camminare nonostante le gambe molli e la sensazione di malessere allo stomaco. Puntò ai piedi al centro, le mani in basso, prese un ultimo respiro prima di iniziare.
"Un pezzo della mia anima mi fu strappata,
Fusa con uno spirito per diventare la parte migliore di me,
Racchiusa in un animale per preservarne la purezza.
Invoco ora il suo ritorno per indicarmi la via,
Per proteggermi e per completarmi ancora una volta."
Il silenzio seguì alla pioggia di fulmini che aveva accompagnato le parole di Louis, una leggera nebbia circondava tutto il giardino impendendo la vista del famiglio evocato. Louis cerco di muoversi attraverso la foschia, l'unica cosa che riusciva a distinguere davanti a se era una sagoma, alta e longilinea, per quanto ci provasse non riusciva a ricordare nessuno animale di quella forma. Quando oramai era ad un passo dall'ombra, questa cominciò a muoversi e a... tossire. Il suono era inequivocabile e a Louis mancò il respiro. La nebbia si sciolse e seppure Louis aveva captato il suono, niente poteva prepararlo alla vista del ragazzo di fronte a lui. Capelli castani e ricci, di qualche centimetro più alto di lui, il ragazzo si stava ancora coprendo il volto con un braccio, lentamente lo abbassò mostrando il viso. Quando gli occhi verdi del suo famiglio incontrarono i suoi, Louis si sentì come una scintilla di energia attraversargli il corpo, non poteva essere vero, quello non poteva essere il suo famiglio.
"Quale è il suo nome?" chiese il preside e nonostante la voce calma, la sua sorpresa era palese sul viso.
"Quale è il tuo nome?" bisbigliò Louis al ragazzo confuso e frastornato. "Harry" rispose con un filo di voce, senza staccare gli occhi verdi da lui.
"Harry, Umano" annunciò Louis prima di prendere il suo famiglio per mano e trascinarlo via dal giardino sotto gli occhi scioccati dell'intera accademia.Author's Corner
Ciao! Grazie di aver letto la storia fin qui :) Se vi è piaciuta fatemelo sapere e se avete delle critiche anche! Baci!
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La Costellazione del Pentagono. || Larry Stylinson
FanfictionIl giorno dell'evocazione del famiglio, un animale che accompagna e protegge i maghi, a Louis succede la cosa più incredibile che potesse capitagli: evoca un umano, Harry. Da quel momento tutto comincia a cambiare e con la profezia di Zayn, spiegar...