Primo Allenamento

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"Quello era davvero un drago?" fu la prima cosa che disse Harry dopo che Louis l'aveva trascinato nella sua camera nell'ala est dell'edificio. Stava curiosando nella grande camera da letto del mago mentre quest'ultimo era seduto nel grande letto aspettando che il ragazzo avesse qualche sorta di crisi per lo shock. Harry accarezzò le pesanti tende rosse che coprivano la finestra che dava sul giardino, una luce leggera trasparì, segno di un'altra evocazione. Di tutti gli scenari catastrofici che Louis aveva immaginato per quel giorno, niente si avvicinava alla realtà. Un umano. Si trovava incastrato per la vita con un umano. Non avrebbe mai funzionato, come poteva Harry aiutarlo in battaglia o guidarlo quando era inciampato sulle scale tre volte? Probabilmente sarebbe morto durante il primo allenamento. Era tutto sbagliato e doveva sistemare le cose prima che peggiorassero, rimandare il ragazzo nell'altro mondo e evocare un nuovo famiglio e stavolta si sarebbe accontentato anche di un topo. Anche se non aveva idea né di come fare né se fosse possibile. Si schiarì la voce prima di rispondere alla domanda del ragazzo che era rimasta in sospeso.

"Si, un drago dorato per l'esattezza anche se è ancora piccolo, tra qualche settimana riacquisterà la sua vera forma." Louis seguì Harry con lo sguardo, aspettando che questo elaborasse l'informazione.

"Quindi... ehm... dove siamo? Chi sei tu? Perché sono qui?"

"Finalmente cominci a fare domande, cominciavo a pensare che avessi sbattuto la testa nel passaggio tra i due mondi!" L'unica risposta che ricette dal suo famiglio fu un'espressione confusa e sopracciglia aggrottate.

"Ok, quindi una cosa alla volta. Siamo all'Accademia di Magia, ci troviamo in un universo parallelo al tuo. Io sono un mago e mi chiamo Louis Tomlinson, ognuno di noi qui ha un famiglio, un animale, o nel mio caso un umano apparentemente, in cui è racchiusa parte della propria anima. Arrivato all'ultimo anno dobbiamo evocarlo e farlo tornare da noi in modo che ci protegga e resti con noi per tutta la vita. Io ho evocato te e non chiedermi come abbia fatto parte della mia anima a finire in te perché non ne ho la più pallida idea" Harry era poggiato alla scrivania di legno antico, con le braccia conserte che fissava Louis, l'espressione illeggibile.

"Si ha senso" sentenziò prima di girarsi per esaminare i libri sparsi sulla tavola.

"Sei stato catapultato in un altro universo in cui esiste la magia e uno sconosciuto ti dice che devi passare la vita con lui e l'unica cosa che ti viene in mente è 'Si, ha senso'?" Louis in quel momento ricordò la reazione di Zayn quando un giorno per caso si svegliò in una delle camere dell'Accademia, passò una settimana senza parlare con nessuno perché si era convinto che lo avessero rapito e trasportato lì per fargli il lavaggio del cervello e per il mese successivo aveva continuato a credere che fosse tutto uno scherzo. Zayn realizzò che era tutto vero solo quando riuscì a fare il suo primo incantesimo, mentre Harry se ne stava lì tranquillo come se fosse un giorno come un altro, non che il mago preferisse un crollo emotivo ma almeno una scenata e qualche lacrima.

"Hai dei begli occhi, Louis, non mi dispiace passare la vita con te" disse il famiglio alzando le spalle.

Louis alzò gli occhi al cielo prima di lasciarsi cadere sul letto ignorando la sensazione strana alla bocca dello stomaco.

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Harry stava mangiando silenziosamente la sua colazione affianco a Louis mentre guardava con curiosità tutto ciò che c'era intorno. I grandi tavoli di legno era popolati da studenti ancora assonati per essere rimasti svegli fino a tarda notte che mandavano sguardi pieni di gelosia e curiosità agli allievi dell'ultimo anno accompagnati dai proprio famigli. Il buffet in fondo alla sala era stato imbandito con tutti i tipi di cibo, il ragazzo con gli occhi verdi aveva riempito tre vassoi, deciso ad assaggiare ogni pietanza che vedeva per la prima volta. Louis gli aveva pazientemente spiegato ogni ingrediente, sorridendo sommessamente ogni volta che la sorpresa e l'entusiasmo attraversavano il viso del famiglio.

La Costellazione del Pentagono. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora