"Liam non è successo niente di grave, è solo un morso, guarirà" Liam rispose alle parole confortanti di Zayn con un singhiozzo tra le lacrime, non fidandosi della sua voce. I due ragazzi e Niall erano nell'infermeria della scuola seduti tra i letti in cui stavano dormendo Harry e Louis. Poco dopo lo svenimento del mago, Liam aveva ripreso conoscenza fermando Sophia dal procurare altri danni e da quel momento il senso di colpa stava avendo la meglio su di lui. Harry fu il primo dei due a svegliarsi, sedendosi con difficoltà a causa della fasciatura intorno alla spalla slogata. Prima che i ragazzi potessero anche solo chiedergli come stava un lampo di consapevolezza attraverso gli occhi verdi del famiglio che cominciò ad urlare in preda al panico.
"DOVE E' LOUIS?" Calciò via le lenzuola nel tentativo di alzarsi e gli altri tre accorsero per tenerlo fermo. Questo sortì l'effetto contrario a quello sperato e Harry continuò ad agitarsi cercando di liberarsi.
"E' qui e sta bene, Harry calmati adesso o finirai per farti male" disse Zayn e questo sembrò riportare il famiglio alla realtà. Dopo che Niall gli spiegò la situazione, acconsentì alla visita dell'infermiera, gli occhi incollati al viso del suo mago. Harry poi sedette affianco a Louis e nonostante il dolore passò la nottata ad assolvere l'ultimo ordine che aveva ricevuto, quello di proteggere il ragazzo.
"E' stata tutta colpa mia"
"Il mio unico compito è tenerti al sicuro e ho fallito"
"Sono il famiglio tra noi due, perché ti sei messo in mezzo?"
"Ti prego svegliati, Louis"
Louis continuava a sentire la voce di Harry nella sua testa così chiaramente che non riusciva a capire se fosse solo un sogno o se il ragazzo stesse effettivamente parlando. La testa gli scoppiava e il corpo sembrava incredibilmente pesante, provò a parlare per dire al suo famiglio di smetterla di blaterare cose senza senso ma non riuscì a muoversi. Preso dalla frustrazione cercò di ignorare la voce del famiglio intrisa di tristezza formulando nella sua testa pensieri più rumorosi, fallendo nuovamente.
"Ti prego stai zitto e dammi una tregua!" pensò il mago esasperato. Qualcuno sussultò affianco a lui e poco dopo una mano strinse la sua.
"Louis? Sei sveglio?" chiese Harry e se Louis avesse potuto avrebbe aggrottato le sopracciglia in confusione. Non aveva mosso la bocca, poteva essere una coincidenza ma il famiglio aveva parlato come in riposta ai suoi pensieri.
"Harry" disse nella sua mente. Seguì un altro sussulto e Louis sentì il ragazzo avvicinarsi toccandogli il volto.
"Louis?" tentò di nuovo il famiglio, la sorpresa chiara nella sua voce.
"Sono nella tua testa, genio! E smetti di toccarmi la faccia!" Harry scoppiò in una risata di sollievo, continuando ad accarezzargli la faccia, guadagnandosi un'altra serie di insulti dal mago.
"Come ti senti?" chiese il famiglio, spostando le mani dal volto alla mano di Louis, stringendola tra le sue.
"Sto bene, probabilmente il mio corpo è sotto l'effetto di qualche sonnifero. Piuttosto te come stai? Dobbiamo discutere dei tuoi pensieri perché non è affatto colpa tua se..." Louis fu interrotto dal rumore della pesante aperta di legno che veniva aperta seguito dal rimbombare di passi veloci sul pavimento di pietra.
"Allora la bella addormentata non ha ancora deciso di svegliarsi?" disse Niall prima di sedersi sul letto del mago. Louis sentì il sangue affluire alle sue orecchie per l'irritazione nel sentire il nomignolo. Harry alzò le spalle, insicuro sulla risposta da dare.
"Credo che quando lo farà non smetterà di parlare di quanto è stato coraggioso per almeno i prossimi cinque anni" continuò Liam che sembrava più rilassato dopo un bel riposo e i discorsi di incoraggiamento degli altri.
"Questo è perché voglio essere un modello per voi perdenti!" Le proteste di Louis non arrivarono alle orecchie dei maghi ma risuonarono solo nella testa del famiglio che stava cercando di non ridere.
"Scommetto che tra qualche mese comincerà ad affermare che Sophia era grande come un cavallo e sputava fuoco!" Niall scoppiò a ridere alle sue stesse parole prima di cominciare a raccontare di quando Louis era svenuto alla vista di un ragno e aveva raccontato a tutta la scuola di essere stato attaccato da una tarantola velenosa. Liam nel frattempo scuoteva la testa al ricordo del volto dell'amico pallido steso sul pavimento del bagno della scuola dove lo aveva trovato.
"Era veramente enorme! Non eravate lì non potete parlare!" La rabbia di Louis cresceva a mano a mano che i due amici raccontavano a Harry i momenti della sua vita che aveva rinchiuso in un angolo buio della mente per l'imbarazzo. Louis era sempre stato un ragazzo alquanto originale, non aveva doti speciali in qualche campo magico, come di solito accadeva, eppure riusciva ad essere capace in tutte. Quando all'inizio del loro secondo anno Liam si ritrovò a fare gli incantesimi più difficili senza sforzo ma a non saper imparare le lingue antiche o Zayn riusciva a vincere battaglie simulate in poche mosse ma al solo pensiero di accudire qualche animale andava a nascondersi, Louis si trovava sempre nella media, per i primi tempi cercò in tutti i modi di trovare la cosa in cui brillasse ma poi perse interesse contento di non dover spendere ore a rifare pozioni come il povero Niall. Harry ascoltava assorto i due ragazzi mentre immagini di un Louis più giovane che intraprendeva le imprese più svariate gli danzavano davanti gli occhi e ogni volta una nuova emozione gli stringeva lo stomaco, per lo più frustrazione davanti ai fallimenti, qualche volta imbarazzo davanti agli altri e paura di non essere abbastanza. Involontariamente il famiglio strinse la mano del mago che aveva smesso di commentare e ormai era davvero addormentato.
"Poi decise che in realtà la sua vocazione era quella di astronomo e passò notti intere ad osservare le stelle, una volta ci svegliò alle quattro del mattino dicendo di aver visto la Costellazione del Grano o qualcosa del genere quando in realtà era solo l'orsa maggiore" continuò Liam, fissando il volto del mago con un sorriso colmo d'affetto.
"La costellazione del Gramo e non erano le quattro, era già quasi mattina" corresse il famiglio semplicemente, vedeva il ricordo come se fosse il suo, il sonno che gli chiudeva gli occhi poco prima di vedere quella luce luccicante che non avrebbe dovuto essere lì, le mani piccole di Louis che sfogliavano le pagine veloci alla ricerca del nome giusto, la corsa per le scale la mattina dopo.
Il silenzio calò improvvisamente e Harry riusciva quasi a sentire gli sguardi interrogativi degli altri due che lo fissavano.
"Te lo ha raccontato lui?" la voce di Niall era appena udibile, quasi un sussurro, come se avesse paura della risposta. Il famiglio scosse la testa senza alzare gli occhi sentì la mano di Liam poggiarsi sulla sua spalla.
"Penso che tu possa accedere ai suoi ricordi Harry"
"Oh, merda" pensò Louis.
Il flusso di ricordi da Louis a Harry ebbe conseguenze inaspettate per i due. Il famiglio poteva attingere alle memorie del mago riguardo qualcosa quando questo pensava a quel soggetto, fu così che durante le ore che i maghi passavano in biblioteca Harry cominciò a studiare la magia attraverso ricordi di lezioni passate. Mentre gli altri avevano la schiena curva sui libri, sospirando e sfogliando le pagini di tomi impolverati, il nuovo arrivato si sdraiava sulla sua poltrona rossa e cadeva in una sorta di trans. Era uno di quei giorni, gli scaffali creavano i loro labirinto, le mura di pietra sembrava stessero lì a guardarli e nonostante non facesse poi così freddo il camino era stato acceso facendo sbuffare Niall.
"Non so come facciate ad esserne contenti, sto sudando in ogni parte del corpo!" Zayn gemette di disgusto e diede una pacca sulla testa del biondo.
"Troppe informazioni Niall" aggiunse poi. Louis alzò gli occhio dalla sua pergamena ancora in bianco e vide Niall cercare di atterrare Zayn, Liam era assorto nei suoi pensieri mentre distrattamente accarezzava il pelo di Sophia. Un brivido percorse la schiena del ragazzo al ricordo dell'incidente, era passato qualche giorno e aveva ancora le fasciature al braccio, ed ancora non riusciva a capacitarsi dell'accaduto. Era saltato d'istinto a proteggere il ragazzo senza pensare un attimo mettendo in pericolo la propria vita. L'unica conclusione a cui era arrivato era che il famiglio era parte di se quindi infondo aveva solo salvato se stesso. Una volta tornati nel dormitorio quella sera il famiglio non gli era stato un attimo lontano, preoccupandosi di ogni suo bisogno e continuandosi a scusare così tante volte che il mago era stato costretto ad imporgli un incantesimo di silenzio per farlo tacere. A quel punto gli fece un discorso su come la colpa non fosse di nessuno che probabilmente non aveva nemmeno tanto senso data la stanchezza e gli incantesimi che scorrevano in lui. Harry era mezzo addormentato al suo posto, la poltrona che sfiorava la sedia su cui Louis era appollaiato, i suoi ricci erano in disordine e aveva un sorriso tranquillo ad illuminargli il volto, il mago connesse i suoi pensieri a quello del ragazzo e si rivide a quattordici anni ad una lezione di incantesimi mentre cercava di riparare di nascosto il libro di Liam che aveva rotto. Grugnì in imbarazzo riguardando i suoi capelli che all'epoca pensava fossero da duro, passandosi una mano sulla faccia.
"Eri così carino" pensò Harry con il sorriso sulle labbra.
"Non ero affatto carino, quel taglio è orribile e non perdonerò mai i ragazzi per non avermi tagliato i capelli nel sonno"
"Mia sorella lo fece veramente quando avevo quattordici anni ed avevo deciso di farmi crescere i ricci fino alle spalle, continuavano a scambiarmi per una ragazza, suppongo di doverla ringraziare adesso"
Harry aveva un sorriso rilassato sul volto al ricordo della sorella ma Louis notò comunque la fronte aggrottata del ragazzo più giovane che aveva incominciato a riconoscere come nostalgia e i sensi di colpa gli strinsero lo stomaco. Da quando era arrivato il famiglio non aveva nominato più la sua vecchia vita nè fatto domande su come tornare, si era immerso in quella che era la sua nuova avventura con il sorriso sulle labbra. Ogni tanto però Louis lo ritrovava seduto in silenzio a fissare fuori con un'espressione vaga e lo sguardo spento, il mago non si era azzardato a chiedere nulla per paura di far intristire Harry ancora di più, in quei casi gli dava una pacca sulla spalla e andava via lasciandolo ai suoi pensieri. Ma stavolta sentiva qualcosa di diverso e decise di seguire il suo istinto.
"Come è la tua vita dall'altra parte?" la domanda risuonò nella sua stessa testa con un tono dolce e quasi triste. Louis abbassò la testa e fissò le strane figure sul suo libro mentre sentiva il respiro del ragazzo accanto a se fermarsi.
"Ero appena uscito da scuola quando sono stato catapultato qui e stavo correndo a casa per raccontare a mia madre del mio ultimo esame. Si chiama Anne, è una maestra di scuola elementare, fa la cheesecake migliore del mondo e sa tutto di me. Poi c'è mia sorella Gemma che vive la sua vita cercando di rendere la mia un inferno nonostante sono quasi certo che mi voglia bene. Infine i miei compagni di scuola, per lo più ci ignoriamo perché"
I pensieri di Harry furono interrotti da un boato improvviso e fin troppo vicino. Louis si alzò immediatamente, gli occhi che cercavano l'origine di quel suono, la mente che rievocava ogni incantesimo utile, sentì gli altri fare lo stesso prima di accorgersi che Zayn non era lì con loro.
"Zayn" urlò Liam prima di cominciare a correre tra gli scaffali della biblioteca seguito da tutti i maghi e i rispettivi famigli. Louis sentì un'ondata di preoccupazione non sua inondargli lo stomaco e si girò verso la fonte di quell'emozione, vide Harry girarsi e fissarlo con gli occhi spaventati prima di dire "E' qui, correte"
Zayn era sdraiato per terra in preda a degli spasmi, gli occhi girati all'indietro, coperto da libri caduti probabilmente nel suo tentativo di aggrapparsi a qualcosa prima di cadere. Niall fu il primo a reagire e a buttarsi su di lui "Zayn, svegliati maledizione!" disse mentre lo liberava dai libri, gli altri ragazzi si aggiunsero a lui nel tentativo di svegliarlo in più in fretta possibile. Harry stava cercando di scuoterlo quando Enedra volò sopra di loro e cominciò a beccarli ogni volta che si avvicinavano a Zayn.
"Stupido uccellaccio stiamo cercando di aiutarlo!" inveì Louis esasperato, ancora inginocchio affianco all'amico.
"No, è lui che sta aiutando voi, Signor Tomlinson, il signor Malik sta avendo una visione, penso sia una profezia da come si sta agitando e come saprai, non va mai svegliata una persona in trans. Niente di cui preoccuparsi." Le parole lente provenivano dalla bibliotecaria, nonché loro insegnante, che li guardava affascinata attraverso gli occhiali. Tutti tirarono un sospiro di sollievo e si lasciarono andare sedendosi intorno al mago, cercando di calmare i loro respiri. Enedra planò protettiva affianco al viso di Zayn che stava cominciando a rilassarsi. Il silenzio regnava sovrano mentre i ragazzi si scambiano sguardi confusi ma eccitati. Non era molto comune che uno studente riuscisse ad avere una visione, tanto meno una profezia dal momento che significava accedere ad una magia antica, un potere che di solito scorreva nelle vene delle vecchie famiglie. Louis pensò che tra di loro il più probabile candidato sarebbe stato Niall, nobile di nascita e con un dannato drago come famiglio che al momento stava cercando di sputare fuoco sui libri della biblioteca, non Zayn, un ragazzo dell'Altro Mondo che era il primo mago della sua famiglia. Liam sembrava stesse facendo gli stessi ragionamenti, con l'espressione tipica che assumeva quando stava per formulare qualche teoria assurda sul volto. Niall gli lanciò un'occhiata che sembrava volesse dire 'non parlare davanti alla professoressa' e Liam capì immediatamente e cominciò a mordersi le labbra come per trattenersi fisicamente dal parlare. Poco dopo Zayn aprì gli occhi e si ritrovò i tre amici ad una palmo dal naso che continuavano a inondarlo di domande su come si sentisse e su cosa avesse visto. Harry invece era ancora seduto in disparte, sentendosi fuori posto davanti ai quattro ragazzi che si abbracciavano come se non si vedessero da anni. Alzò gli occhi verdi dal pavimento che stava fissando e si trovò davanti la tigre bianca, il famiglio del preside, che lo scrutava con le fauci in bella mostra. Harry saltò subito in piedi per allontanarsi il più possibile dalle zanne della tigre e dallo sguardo intenso del preside che era dietro di lei. Louis continuava a ripetergli di non aver paura del preside e di smetterla di evitarlo per i corridoi o di correre dall'altra parte ogni volta che lo vedeva ma Harry non riusciva a scacciare la sensazione che quell'uomo sapesse più di quanto desse a vedere.
"Signor Malik, prego mi segua" annunciò il preside spostando lo sguardo da Harry che aveva già cominciato a sudare per il nervosismo. I ragazzi si separarono sentendo la voce autoritaria e girandosi verso il nuovo arrivato che evidentemente non aveva ancora notato. Un'ondata di calma e rassicurazione colpì Harry che capì immediatamente da chi provenisse e pensò un timido "Grazie" sicuro che Louis lo avrebbe ascoltato. Nel frattempo Zayn si era alzato e stava camminando ancora un po' instabile, con le guance rosse e gli occhi agitati, seguendo il preside verso il suo ufficio. Nessuno di loro provò ad andargli dietro sapendo che non gli avrebbero permesso di assistere al racconto.
"Non so se riesco ad aspettare che esca di lì, la curiosità mi sta uccidendo, per non parlare del fatto che quasi sicuramente a Zayn non sarà permesso raccontarci niente e, non so a voi, ma da come ci ha abbracciato a me sembrava che la cosa riguardasse noi e io voglio sapere" disse Niall, dando voce al pensiero di tutti.
"Cosa stai suggerendo?" domandò Liam e dal suo tono traspariva l'esasperazione di chi aveva dovuto assecondare troppe idee folli.
"Bhe il problema è che il preside Cowell percepisce la magia vicino a se quindi noi non possiamo, diciamo per esempio, metterci dietro la sua finestra e origliare la conversazione però conosciamo qualcuno che è qui e non possiede esattamente la magia..." Niall si rivolse verso Harry con un gesto per indicarlo e trovò due occhi verdi spalancati a guardarlo con terrore.
"Devo ricordarti che il suo ufficio è sulla torre più alta caro Niall?" intervenne Liam incrociando le braccia con un sorriso soddisfatto di aver trovato un buco nel piano dell'amico.
"Io ho un drago" rispose semplicemente il biondino alzando le spalle. Il volto di Harry divenne completamente rosso mentre il famiglio cercava di non mostrare la sua evidente paura.
"Se tu pensi che io faccia solo avvicinare il mio famiglio a quell'essere infernale sei pazzo! Completamente pazzo!" urlò Louis indicando furiosamente Lugh che stava svolazzando nella biblioteca distruggendo tutto ciò che toccava. Niall rispose all'accuse sbuffando così Louis continuò il suo monologo.
"Quel coso non sa nemmeno volare ad un metro da terra figuriamoci arrivare alla finestra più alta della torre più alta con Harry in groppa e rimanere lì fermo per ascoltare tutto!" Harry posò una mano sulla spalla del mago per fermarlo dal continuo gesticolare seppure era chiaro il suo sollievo nel sentire il suo mago opporsi al piano. Il biondino sembrava completamente indifferente davanti alla scenata dell'amico e guardò un secondo il suo drago prima che questo cominciasse a volare in cerchio sul soffitto della biblioteca con grazia.
"Devi ammettere Louis che stanno succedendo cose strane, insomma la costellazione del Pentagono poi le due evocazioni più importanti della storia della nostra scuola e adesso improvvisamente Zayn ha una visione. C'è sicuramente qualcosa sotto e da come il preside continua a fissare Harry e Lugh scommetto che la profezia riguarda uno di voi due" Louis lanciò uno sguardo che mirava ad uccidere a Liam che aveva appena parlato.
Un verso che sembrava come quello di un cucciolo strozzato uscì dalla bocca di Harry che aveva appena visto svanire la possibilità di scappare da quel piano. Louis gli afferrò improvvisamente la mascella costringendolo ad abbassare lo sguardo da Lugh e a guardarlo negli occhi azzurri. Il brivido che gli attraversò la schiena era ormai familiare ai due ma entrambi non poterono fare a meno di sussultare ad un contatto così vicino.
"Cosa ne pensi?" chiese telepaticamente il mago.
"Non sono entusiasta ma Liam ha ragione e se è qualcosa che riguarda me voglio saperlo, sono qui da due settimane e non abbiamo ancora trovato nemmeno una risposta" Louis continuò a fissarlo per cercare ogni segno di incertezza nei suoi occhi ma non ne trovò, così si rivolse agli altri "Su andiamo a far volare quella capra ragazzi".Author's Corner
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto! Le cose da qui prenderanno un'altra piega... Grazie per chi ha messo la storia nelle seguite :DD Aspetto di ricevere i vostri commenti
pleeeeeeeease :) Grazie mille dell'attenzione, baci!
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La Costellazione del Pentagono. || Larry Stylinson
FanfictionIl giorno dell'evocazione del famiglio, un animale che accompagna e protegge i maghi, a Louis succede la cosa più incredibile che potesse capitagli: evoca un umano, Harry. Da quel momento tutto comincia a cambiare e con la profezia di Zayn, spiegar...