Chapter 4- Gym, Brothers and Sisters

27 3 1
                                    


Sbuffo per la centesima volta dopo aver cercato inutilmente di risolvere il problema di fisica. Sono negata, è inutile. Chiudo i libri, copierò domani da qualcuno durante la ricreazione. Sono solo le quattro e mezza; riesco, come avevo previsto, ad andare in palestra. Mi cambio con dei leggins neri, una maglietta larga grigia rubata da mio fratello e una felpa nera. Metto le scarpe da ginnastica e preparo uno zainetto con il portafoglio, un'altra maglietta e le chiavi.
Chiamo mio padre per avvisargli che non sarò in casa quando tornerà e mi avvio verso la palestra. Mi sono iscritta solo due giorni fa, dato che quando finivo i compiti non avevo nulla da fare e mi sembrava giusto fare un po' di sport.

"Emh, mi scusi, mi sono iscritta due giorni fa. Come devo fare per-"

"Oh si, dimmi il tuo nome." La ragazza bruna dietro il bancone mi interrompe con un grande sorriso, deve avere massimo vent'anni.

"Ellie Stuart"

La ragazza, che deduco si chiami "Janine" dal cartellino che porta al collo, armeggia con il computer e mi porge un foglietto. "Questa è la combinazione del tuo armadietto, dove puoi lasciare le tue cose mentre stai facendo degli esercizi. Se hai bisogno di qualcosa dimmi pure"

Ringrazio e mi dirigo, come dice l'indicazione, negli spogliatoi. Entro nello spogliatoio femminile e ,visto che mi sono cambiata a casa, lascio il mio zaino nell'armadietto 25. Mi faccio una coda alta, mentre cerco la sala che mi hanno indicato quando sono venuta a iscrivermi. Quando arrivo nella grande sala, mi sento un po' osservata perché la maggior parte dei presenti sono uomini, ma non mi faccio intimidire e guardo la mia scheda. Occupo il primo strumento libero indicato nel foglio, mi metto le cuffie e comincio i faticosi esercizi.

Mezz'ora dopo, sono sudata e le mie energie sono già scadute. Mi alzo dallo strumento del quale non so neanche pronunciare il nome e cerco una macchinetta per prendermi una bottiglietta d'acqua. Imbocco il lungo corridoio che mi porta all'entrata, trovando l'adorata macchinetta. Per fortuna, ci sono solo due persone davanti a me, anche perché gli altri intelligentemente si sono portati una bottiglietta da casa. Quando sta per arrivare il mio turno un ragazzo passa davanti a me. E so benissimo di chi si tratta.

"Mi hai rubato il posto." Dico

"Oh, scusami Ellie, non ti avevo visto." Dice Louis con il suo sorrisetto malizioso, girandosi verso di me.

"Allora mi avevi riconosciuto"

"Si, ti ho visto mentre ti allenavi" Mi fa l'occhiolino.

Oh. Le mie guance si colorano immediatamente di rosso, il fatto che mi abbia guardato mentre facevo gli esercizi mi mette non poco a disagio. Penso che ne se accorga, perché si gira ridacchiando e prende la sua bibita, naturalmente senza fare a caso a quello che avevo detto prima. Prendo la mia bottiglietta d'acqua sotto il suo sguardo, dato che rimane ovviamente a fissarmi, sapendo che mi da fastidio.

"Allora, che ci fai qui?" Mi chiede mentre bevo.

"Mi alleno?"

"Non ti ho mai visto qui." Mi dice, camminando verso dei tavolini vicino a una grande finestra.

"Mi sono iscritta da poco, infatti." Mi siedo di fronte a lui, anche se è una posizione abbastanza imbarazzante, almeno per me.

Non mi risponde, ma continua a guardarmi, così sono costretta a distrarmi guardando fuori dalla finestra. Ma so di essere ormai completamente arrossita. Mi chiedo cosa abbia di così interessante la mia faccia.

"Hai finito di fissarmi?" Gli chiedo, sbuffando.

"Come sei acida." Risponde, facendo una smorfia. Odio il fatto che a causa del suo commento, ora mi sento in colpa. È un tratto del mio carattere che non mi piace per  niente.

Deep. ||Louis Tomlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora