CHAPTER THREE

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Alex era infuriato.
No,non era possibile che la scena che gli si presentava davanti fosse reale.
Non la poteva immaginare,figuriamoci se poteva credere che fosse vera.
Eppure li,davanti ai suoi occhi,Gennaro era nel loft e stava abbracciando Enrica e rideva di gusto assieme a lei.
No,non accettava questa cosa.
Okay,poteva passare sopra al fatto che il biondo non si fosse presentato per la registrazione,in fondo il ragazzo era fatto così, quando non gli andava di fare una cosa,non c'era verso di fargli cambiare idea.
Quello l'avrebbe capito.
Pensava fosse sulle scale antincendio a fumare,il luogo dove solitamente andava con lui,Gio e Shorty per sgattaiolare via dalle telecamere costantemente puntate su di loro.
Ma mai e poi mai l'avrebbe immaginato così,abbracciato a quella ragazza.
No,questa volta non gliela avrebbe fatta passare liscia.
"Ehi Alè, cos'è quella faccia?" preferì il biondo che si era fatto improvvisamente serio una volta vista l'espressione del compagno.
Cos'è questa faccja?
Ma non si rende conto di cosa sta facendo?
Non solo ha evitato me,ma anche Giò e Shorty per stare con quella.
Non si era presentato nemmeno in studio,cosa che era tenuto a fare per contratto e non per piacere personale.
E poi no,quella ragazza non può renderlo felice. Non ne ha il diritto.
Io ho lottato per mesi per poter costruire delle fondamenta solide lavorando su quel carattere di merda che si ritrova, e dopo nemmeno due settimane si sente felice con la prima che trova?
Sono sempre stato io a renderlo felice. Ho sempre cercato di proteggerlo e di farlo sentire accettato,anche quando magari gli altri lo sfottevano,che fosse stato in faccia o alle sue spalle,io mi sono sempre schierato dalla sua parte.
Era a me che raccontava sempre tutto.
Ero io l'ultima spiaggia di Genn.
Ero la prima persona a cui faceva domande quando non sapeva darci una risposta, e anche quando non ero abbastanza, allora la cercavamo assieme.
Non può essere felice con lei,non deve.
Questi ragionamenti si susseguivano nella testa di Alex,che era ancora lì fermo,ad osservare con aria truce l'amico.
Ovviamente non poteva dirgli tutto ciò.
Sarebbe sembrato infantile e per giunta egoista.
E non sapeva nemmeno da dove venissero fuori tutti quei ragionamenti.
Sapeva solo che Genn doveva essere felice con lui, punto.
Un giorno, magari, avrebbe preso coraggio e avrebbe detto tutto a Genn. Ma non in quel momento.
Si stampò in faccia il miglior sorriso tirato che riuscì a fare e rispose semplicemente, sollevando le mani in segno di resa "Nulla, sono solo preoccupato per il live di domani. Ah si, alle tre dobbiamo presentarci in studio per registrare, siccome stamattina non ci hai degnati della tua presenza e mi hai lasciato solo. A dopo."
Il biondo sollevò le sopracciglia, capendo che c'era qualcosa che non andava in Alessio,certo che no, ormai lo conosceva troppo bene per non sapere quando c'era qualcosa che non andava.
Ma Alessio non vide la sua espressione, perché ormai si era girato ed era andato nella camera dove i ragazzi dormivano tutti assieme e si era accasciato sul letto, chiedendosi dove avesse sbagliato.

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