All of the stars

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La ragazza era seduta sul davanzale della finestra, a guardare le stelle. Le piaceva starsene lì, un paio di cuffiette alle orecchie e, quando il cielo era plumbeo, un buon libro in mano.

Ma non quella sera. No, quella sera no, perché su quella coperta blu non c'era nemmeno una nuvola, si vedevano solamente un'infinità di puntini luminosi. E lei si sentiva avvolta, avvolta da tutto quel blu, e quelle stelle le sembravano tanti occhi che la guardavano. Ma non si sentiva osservata, no, perché immaginava che quegli occhi fossero i suoi. Quei grandi occhi verdi, che, immaginava, forse un tempo fossero luminosi. Ma lei se li ricordava spenti. Perché gli occhi di sua madre, le ultime volte che la vide, non se li scorderà mai. Spenti, senza nessuna luce all'interno. Solo un'infinità di verde.

E così si immaginava che lassù, da dove lei la guardasse, i suoi occhi avessero ritrovato la loro luce. La luce che qui, vicino alla ragazza, cercavano invano.

Ad Hermione mancava sua madre. Si chiamava Monica. Non le era mai piaciuto il suo nome, ma ora che non c'era più nessuno a dirlo, solamente lei che lo pensava, quel nome sembrava essere poesia.

Hermione si accorse solo ora di quante ore fossero passate a pensare, accompagnata dalle parole di Ed Sheeran, che sembrava averla capita senza nemmeno conoscerla.

Stanca e con le palpebre che si abbassavano per il sonno, si asciugò le lacrime che erano scappate dai suoi occhi e decise di rientrare per andarsene a dormire. Prima di lasciarsi cullare dalle braccia di Morfeo però, lasciò a due parole il permesso di uscire, sussurrate.

Buonanotte mamma.

-

Hermione Granger non era mai stata una grande amante della sveglia. Quel brutto oggetto fastidioso suonava e strillava peggio di un neonato, interrompendo i suoi sogni. Pensando questo si rese conto che ultimamente quelli che popolavano le sue notti erano sogni, mai incubi. Certo, sogni di cui non si ricordava la maggior parte delle volte, ma era certa che fossero bellissimi. Si ritrovava a pensare che forse fosse sua madre a vegliare sul suo sonno, e le piaceva l'idea.

Comunque, ritornando a noi, quella mattina era il suo primo giorno di scuola all'ultimo anno del liceo Hogwarts. Era brava a scuola, lei nelle cose che faceva ci metteva impegno. Aveva preso anche questo da sua madre. Era sicura che però, quell'anno sarebbe stato diverso. Non solo avrebbe avuto gli esami, ma le mancava la persona che la spronava ad impegnarsi oltre ogni suo limite, e nonostante avesse pensato che fosse semplicemente troppo da sopportare certe volte, ora si chiedeva se in realtà non fosse stato un bene.

Riflettendo su quella domanda, si preparò e scese le scale, versando in una tazza del caffelatte, come faceva sempre, quasi come un automa. La mattina non prendeva mai più di una tazza di quella miscela. Lo sapeva che avrebbe dovuto anche mangiare qualcosa, ma alla mattina lo stomaco le si chiudeva e non riusciva a mangiare niente. Non ci poteva fare nulla.

Dopo essersi vestita e pettinata, prese lo zaino e si godette la sensazione di leggerezza non avendoci niente dentro a parte l'astuccio, il diario e un quaderno. Sapeva che non sarebbe durata e che di lì a poco quello zaino si sarebbe riempito di libri grossi come mattoni.

Uscì e si avviò verso la fermata dell'autobus.

Essendo diciottenne aveva deciso di vivere da sola, in fondo non aveva nessun altro. Le restava solamente sua madre e ora aveva perso anche lei. Aveva anche deciso di tagliare i ponti con i suoi amici, tranne per una ragazza, Luna. Lei era la sua migliore amica da quando erano piccole e giocavano a rincorrersi nel parco della città. Luna le era restata vicino seppur da lontano, perchè Hermione dopo la sua perdita voleva stare un po' da sola, così Luna si allontanò. Ma era soltanto un arrivederci, Hermione lo sapeva. Perchè nonostante non si vedessero di persona, Luna continuava a mandarle messaggi e lei rispondeva sempre. Era il suo modo di esserci.

All of the stars || RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora