Alessio, quella mattina di ottobre è completamente assorbito dai suoi sogni che non sente la sveglia impostata per le dieci meno venti. Non è mai stato mattiniero, seppur quell'orario non fosse tanto traumatizzante per uno che ama dormire. Mentre è ancora in dormiveglia si gira e rigira più volte nel letto mentre il suono assordante gli trapana le orecchie e, quando va piano piano sfumando si assopisce completamente, di nuovo.
«Alè, ma che cazzo stai facendo ancora a letto?! - sbotta Gennaro che si era alzato in orario ed è già pronto - alzati ja»
«Che ore sono?» chiede Alessio con voce impastata.
«Le nove e cinquantacinque» risponde Gennaro seccato.
Il biondo sente l'amico che si maledice e borbotta parole incomprensibili, piomba completamente giù dal letto, prende dei vestiti sparsi qua e là e corre in bagno. Di tanto in tanto sente qualche imprecazione sommessa, e dopo qualche minuto il moro esce dal bagno lindo e pulito.
«'Assa fa'» Gennaro rotea gli occhi al cielo e Alessio gli risponde con un sorrisino timido.
Insieme si precipitano per le scale del loft e trovano già tutti che fanno colazione da dieci minuti.
«Finalmente, voi due! Vi stavamo venendo a bussare, siete i soliti» sbuffa Elisa con quella sua voce squillante, già di prima mattina. Li tempesta di domande sul perché abbiano fatto tardi, perché Alex abbia un espressione ancora sognante, perché abbiano quelle enormi borse violacee sotto agli occhi -come se non fosse scontato- ed un blablabla infinito di altre domande.Oh mio Dio. Spegnetela.
«Ma è sotto l'effetto di qualche droga?» chiede con la voce più acuta di tre toni rivolta a Gennaro.
«Mi spieghi come fai ad essere così vitale la mattina?» gli dice per tutta risposta corrucciando la fronte, e va a sedersi accanto a Davide.
Elisa scuote la testa divertita e schiocca le dita davanti al viso di Alessio, ancora trasognato.
«Ho sognato di mangiare la mozzarella -dice estatico e si ferma a fissare il vuoto per un attimo- quella buona»
Scoppiano tutti in una fragorosa risata e Fabio porta Alex, che è ancora in uno stato di trance, a sedersi e gli porge qualche fetta di pane e la marmellata, mentre Giovanni gli passa una tazzina di caffè, così dopo poco torna vispo e lucido e si mette perfino a chiacchierare con gli amici. Gennaro lo guarda con un po' di possessività mentre il suo amico moro tiene stretto il polso di Giovanni, ma non se ne accorge finché Alessio non gli rivolge un'espressione interrogativa mentre lui si tortura le labbra inferiori con i denti e le dita delle mani, strizzando gli occhi. Con molta possessività.
Alle dieci e mezza precise Lucio Fabbri si presenta davanti ai ragazzi per le prove collettive, ed in quel momento si preannuncia ufficialmente una nuova giornata di lavoro intenso. Le ore passano brevemente e ad Alex e Genn le prove non sembrano mai abbastanza, c'è sempre qualcosa che non va. Gennaro è preoccupato per ogni singolo giudizio a cui verranno sottoposti il giovedì del live e Alessio vuole raggiungere a tutti i costi la perfezione nel suonare ogni singola nota sulla sua inseparabile chitarra impeccabilmente, e vuole cantare ed arrivare alle note più alte con la maggior scioltezza e credibilità possibile. Quando Rossana, la vocal coach, comunica loro che per quel giorno hanno finito, i due la guardano increduli e lei si ritrova come sempre a rassicurarli perché «il pezzo verrà una bomba» dice imitando Fedez.
Inutile dire che il duo rimane fino a tarda notte a cantare.«Genn, forse è meglio se andiamo a letto, o domani altro che ritardo di dieci minuti»
Ma Gennaro è completamente assorto dal foglio di carta che ha in mano e le parole che sta scrivendo di filato.
«Genn...» ripete Alex, con i neuroni a pezzi.
«Zitto Alè, ho un pezzo buono, ascolta»
Alex sbuffa e stropiccia gli occhi. «sentiamo»
Gennaro prende il tempo con le dita perché suonare la chitarra in quel momento avrebbe voluto dire scatenare la terza guerra mondiale, e non ce l'avrebbe fatta proprio a quell'ora della notte a sopportare le proteste degli altri, già addormentati, come se i nevrotici paranoici fossero solo loro.
Comincia a impostare con la voce resa roca dall'ora le parole di un testo adorabile, romantico e ci mette anche un po' di rabbia nel cantare, per quanto la voce possa sembrare aggressiva da com'è stemperata la lingua. La canzone racconta di un amore strano, inammissibile e a volte inverosimile, parla di un muro trasparente che divide due persone, e lascia trasparire solo le emozioni di una quotidianità vissuta e rivissuta insieme. Gennaro mentre canta in inglese guarda Alessio negli occhi, così dolcemente, che vorrebbe dirgli che tutto quello che ha scritto è vero.
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Taste of bittersweet
Fanfiction"Gennaro non riesce a rimettere in ordine i suoi pensieri, non che di per sé abbiano un filo logico da seguire, ma è davvero troppo occupato a non pensare che il vortice di parole va talmente alla rinfusa da convincerlo di una sorta di caos e ordine...