L'amaro in bocca

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I giovani di oggi sono fatti tutti con lo stampino. Ne conosci uno, li hai conosciuti tutti. Amanti del grounge e della vita stile anni '70, che vanno in giro parlando di quanto sarebbe stato figo farsi una tirata a Woodstock, quando due mesi prima sentendo Woodstock avrebbero risposto con: «Come scusa? No, non bevo alcool». Ragazzine che con un pantaloncino a vita alta e un rossetto rosso giocano a fare le pin-up. Depressi del social, non per malattia. Tutti con la mania di essere diversi; se ne sono accorti che nel loro "Essere diversi" sono tutti schifosamente uguali? Patetici

Eric pensa a questo fino a quando la sveglia non suona. Non ha dormito, non lo fa più da un bel po'. A volte cede per la troppa stanchezza, non se ne cura, non è stanco comunque, si alzerà lo stesso ed entrerà a scuola, perché a lui la scuola non fa schifo -come hai dodicenni lamentosi e sgrammaticati- confida nella scuola, invece, come unico sbocco d'uscita. Non è un nerd, non gli piace esagerare con nulla. Non è un drogato da buco, né un punkabbestia dal cervello sciolto, né tanto meno un ricco sfondato. Fuma solo una rara sigaretta, ascolta i Ramones quando capita e i suoi soldi bastano. Non gli piace esagerare, serve solo ad attirare l'attenzione e lui se può rendersi più invisibile di così ne è felice. Le attenzioni servono a quei figli di papà troppo abituati a farsi lucidare le scarpe. Lui i suoi li vede raramente, al mattino quando si alza è solo, loro sono già a lavoro, così come al pomeriggio, poi la sera loro tornano e lui non c'è. Gli vuole bene comunque, e non solo perché portano lo stipendio a casa, ma perché sono loro: è sua madre che ha sofferto per metterlo al mondo e suo padre che ha sopportato gli scleri di lei per nove mesi. Lui l'avrebbe scaricata al primo dolore, forse. Non può saperlo. 

All'entrata di scuola i pensieri della notte gli tornano in mente, di nuovo. Non li sopporta e mai lo farà, questo è certo. Si chiede se anche fuori di li sono tutti così o è specificatamente quella città a produrre robot in massa. In classe poi li odia ancora di più, sempre a scoppiare a ridere o ad escogitare nuovi metodi per rallentare la lezione. Saranno loro, poi, ad essere i nostri dottori di famiglia o politici al governo, sbagliando il congiuntivo. Lui non vuole essere un dottore, è troppo poco umano. Avere in mano la vita di un uomo, aprirgli il ginocchio per mettergli apposto la rotula, è come il cannibalismo, solo senza l'impiccio di mangiare. 

E' a casa da solo, mangerà il pranzo riscaldato in forno. Il sapore è di quella società abituata ad avere tutto pronto, è il sapore di quella pasta al sugo che gli lascia l'amaro in bocca. 


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