Prove

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È lunedì, e oggi non so come mai ma riesco ad alzarmi senza alcun problema, anzi, decido pure di alzarmi in anticipo. Così alle sei, sono già in cucina e decido di accendere una sigaretta prima che i miei si sveglino, esco in giardino avvolta come una caramella in una coperta e aspiro qualche tiro dalla mia sigaretta, in seguito la spengo lasciandola a più di metà e la ripongo nel pacchetto che precedentemente ho messo nella tasca della mia felpa.
È ancora presto, così decido di truccarmi con calma e prepararmi accuratamente, anche se di solito non ne ho voglia, stamattina c'è qualcosa nell'aria che mi fa sperare in una bella giornata.
Dopo aver passato praticamente mezz'ora in bagno, indosso un paio di jeans attillati e un maglioncino leggero, color nocciola.
Metto ai piedi delle Adidas e decido di infilarmi anche la giacca di jeans di Genn, per restituirgliela.
Sono le sette, i miei non sono ancora svegli e io decido di uscire di casa.
Non appena chiudo la porta alle mie spalle, sento il mio cellulare vibrare, così sblocco lo schermo e trovo un messaggio da parte di Virginia:
"Buongiorno tesoro, oggi non ci sarò a scuola, non mi sento bene, quindi appena torni a casa, potresti passarmi gli appunti?"
"Certo, Virgi. Riguardati, un bacio." digito velocemente sul cellulare.
Comincio a dirigermi verso la fermata dell'autobus, fumando la sigaretta che avevo precedentemente spento.
~~
A scuola le ore non passano mai, per di più oggi la classe sembra vuota, Virginia non è l'unica ad essere assente.
A ricreazione sono sola, ma decido comunque di scendere in giardino per fumare una sigaretta.
Una volta in giardino, mi siedo su una panchina e l'accendo.
Una mano da lontano mi fa cenno di raggiungerla. È la mano di Genn, che gesticola in lontananza, vicino a lui c'è quello che suppongo essere un suo amico.
"Ciao Karma" dice stampandomi due baci sulle guance "che bella giacca, mi pare di averla già vista."
"L'ho messa per ridartela."
"Non c'è fretta, tienila quanto vuoi."
I nostri sorrisi si incontrano.
"Volevo presentarti un amico. Lui è Alex. Alex lei è Karma."
"Piacere, Alex." ci penso su un attimo, ho già sentito quel nome ieri sera, a cena con Genn.
"Aspetta, quindi tu sei Alex, quell'Alex? Quello della band di cui Genn mi ha parlato."
"Wow, la mia fama cresce di giorno in giorno"
Scherza, e tutti e tre ridiamo.
"Senti Karma, oggi pomeriggio proviamo da me, e dato che ti ho promesso che ci avresti sentito cantare, ti va di venire?"
"Certo! Assolutamente sì, che domande, ovvio che ne ho voglia."
Entrambi sembrano divertiti dal mio entusiasmo, e mi accorgo di sembrare quasi una bambina.
"Allora ti chiamo dopo, così ti faccio sapere meglio."
Mi ero scordata che avesse il mio numero, gliel'ho dato la sera della festa, quando mi ha chiesto di vederci al parco il giorno successivo.
"A dopo allora, ciao Genn e ciao anche a te Alex."
Accenno ad un sorriso, dirigendomi verso la mia classe.
~~~
Sono le tre e mezza e Genn non ha ancora chiamato; i miei non sono in casa, come sempre, ma li ho avvertiti che sarei uscita.
Il telefono finalmente squilla, rispondo senza nemmeno guardare il nome.
"Pronto, Kar?"
"Ah ciao Virgina, stai meglio?" le domando, e dal mio tono di voce trapela una specie di delusione.
"Come sei felice di sentirmi, comunque sì, sto meglio."
"No no, è che ho risposto pensando che fosse qualcun altro."
"Aspetti una telefonata? Da?"
"Da Genn."
"Woo, c'è aria di novità."
"Ma no, cretina" mi viene da ridere per il modo in cui ha pronunciato quella frase "devo solo andarlo a vedere alle prove, con il suo amico Alex."
"Oh, ti ha detto della loro band? Sono bravissimi, hanno suonato a delle festicciole che organizziamo tra noi. Poi Alex, è troppo carino."
Volevo correggerla, dicendo che entrambi lo sono, ma non voglio che si faccia strane idee, così mi limito a ridere.
"Ora ti passo i compiti su whatsapp, ciao"
"Ciao e grazie Kar!"
Dopo aver inviato a Virginia i compiti, finalmente Genn mi chiama, così prendo la borsa e scendo le scale, per dirigermi verso casa sua, quando mi accorgo di non sapere dove abita.
"Pronto, Karma"
"Ehi Genn, io sono pronta, mi dici dove abiti? Vengo a piedi."
"No, scema scendi. Sono sotto casa tua."
Chiudo la telefonata e mi accorgo che effettivamente Genn è lì, a fumarsi una sigaretta.
Indossa una cuffia bordeaux, dalla quale spunta qualche ciuffo biondo, ed una felpa grigia con una stampa geometrica abbinata a dei jeans neri.
"Ehi ma pure tu sei a piedi!" dico, mentre lo saluto, come sempre, con un bacio in guancia.
"Forse non te l'ho detto, ma abitiamo a cinque minuti di distanza."
"Cosa? Ma la mattina non prendi l'autobus."
Mi guarda confuso.
"Certo che lo prendo. Lo prendo alla fermata dopo questa, alle 7.40."
"Ora si spiega tutto, io prendo quello prima."
"Ora che lo so, tienimi il posto, mi sveglierò dieci minuti prima."
Gli sorrido con un misto di approvazione e di felicità sul volto.
Ci dirigiamo verso casa sua, che, come aveva detto, dista solo pochi minuti a piedi.
La sua casa è grande, bianca con un bel giardino che la circonda.
Dopo essere entrata, non bado alle varie stanze che supero e semplicemente mi faccio strada dietro a Genn che scende dei gradini in fretta e aprendo una porta dice "Benvenuta nel mio regno. Prego, prima le donne."
"Oh eccovi, ciao Karma! Genn, ho accordato già le chitarre, i microfoni sono accesi, manchi solo tu."
Lui si toglie il berretto, lo lancia su una poltrona e mi fa cenno di sedermici.
La stanza somiglia ad una taverna un po' modernizzata: ci sono diversi poster sui muri, assieme a qualche scritta qua e là, una scrivania con un computer e vari spartiti poggiati sopra, c'è qualche strumento musicale, dei microfoni e un amplificatore, infine una poltrona ed un divano, posizionati davanti ad un tavolino di vetro, con sopra un posacenere.
È carino, un posto molto raccolto, mi piace da morire.
"Con cosa cominciamo, Alessio?"
Non lo aveva mai chiamato così, lo ha sempre chiamato Alex.
"Ti va di provare Cupid's Chokehold?"
"Fatta, vai."

Take a look at my girlfriend
She's the only one I got
Not much of a girlfriend
I never seem to get a lot

It's been some time since we last spoke
This is gonna sound like a bad joke
But momma I fell in love again
It's safe to say I have a new girlfriend

Rimango praticamente a bocca aperta, con gli occhi spalancati sentendoli cantare.
Ho quasi i brividi, sono bravissimi, sul loro volto si legge l'entusiasmo e la passione che mettono nel cantare.
Genn sembra così a suo agio, pronuncia ogni parola come se fosse immerso dentro alla canzone, presta attenzione ad ogni nota, ma non presta attenzione a ciò che lo circonda, sembra perso dentro la musica.
Alex è molto concentrato, controlla la sua voce con una tecnica notevole e ed è attento a non sbagliare mai una nota con la chitarra.
Le loro voci si completano alla perfezione, formando una melodia precisa e gradevole.
Io continuo a fissarli, ancora incredula.
Finita la canzone mi alzo in piedi di colpo.
"Ma..siete fantastici! Vi giuro non vi facevo così bravi, mi avete fatto rimanere a bocca aperta."
"Quindi ci sottovalutavi, Karma? Oh bene" accenna Alex, scuotendo la testa in segno di disapprovazione, scherzando.
"Oh, non ho detto questo. Ne voglio sentire un'altra."
"Oggi non avevamo previsto di suonare molto, dobbiamo sistemare dei programmi sul computer e rivedere qualche spartito per suddividerlo."
Mi riposiziono sulla poltrona, incrociando le braccia e fingendo un broncio offeso.
Entrambi si mettono a ridere.
"Spero non ti annoierai."
"Non preoccupatevi."
Mentre Alex e Genn sono seduti sul divano, a farfugliare qualcosa sul tempo e i toni di uno spartito, mi ricordo di avere con me la mia macchina fotografica.
Così estraggo dalla mia borsa la polaroid, e senza farmi vedere faccio loro una foto.
Entrambi al click si voltano, Genn mi sorride, "Sei proprio ossessionata."
Io gli faccio una linguaccia e lui sorride nuovamente.
Alex continua a guardarmi stranito, mentre scuoto la pellicola che ho in mano.
"Esistono ancora quegli aggeggi, pensavo che le polaroid fossero estinte."
"Alex! Non permetterti di offendere la mia piccolina."
Nel frattempo Genn, che si era precedentemente alzato si presenta davanti a me, con una penna. Si china davanti alla poltrona dove sono seduta.
"La data Karma."
Prendo la penna dalle sue mani e scrivo data e luogo, soddisfatta della mia foto: è venuta davvero bene.
"Questa la tengo io, comunque." dico.
"Karma, noi ne abbiamo ancora per un po', se ti annoi ti accompagno a casa"
Mi propone Genn, con un tono gentilissimo.
"Non mi sto annoiando, anzi. Però l'offerta di accompagnarmi a casa rimane valida."
Genn annuisce rivolgendomi un sorriso amplio e caldo.








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Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo non vi abbia annoiate, e spero vivamente che non rimaniate deluse dal fatto che non sia ancora sbocciato l'amore tra i due. Ma voglio portare avanti la storia con calma.
Come avete trovato il racconto finora?
Finora praticamente nessuno mi ha ancora detto cosa ne pensa, e io sarei molto curiosa di sapere qualcosa quindi aspetto con ansia dei commenti.
Grazie a tutti, adios 🌬

Traslochi di emozioni || Genn Butch (MOMENTANEAMENTE sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora