La prima era alta e affusolata.
Si muoveva con una grazia inconsona a quelle della sua categoria, quasi danzasse; chiunque avrebbe avuto l'occasione di giudicarla bella.Bella quanto sfatta.
Un uomo colto l'avrebbe paragonata a Gertrude, compiendo un ossimoro non esageratamente veritiero, ma un uomo colto avrebbe capito dopo, da cosa erano sciupate le sue filiformi e pacate membra.
Un qualunque altro passeggiatore, che l'avesse vista per strada, ammesso conoscesse Manzoni, avrebbe riso forte.Avrebbe indicato la pelle del viso, stropicciata da cosmetici scadenti e schiaffi, i vestiti succinti, che pure non sgargiavano come quelli delle altre, perchè lei ci teneva, e quanto, che non la additassero, che non la scovassero a primo sguardo, passando in autostrada di notte, affamati e accaldati, con le fauci animalesche protese alla prossima giovane anima da imbavagliare sul sedile posteriore e fottere, perchè di che altro si parlava?
Solo un uomo molto colto, avrebbe paragonato una puttana a una suora.
Ma la sua prostituta bellezza le stillava da ovunque, al di lá della pelle nera e liscia,che ogni tanto le risparmiava l'infinita serie di gemiti e strattoni a poco prezzo, e a molta fame, facendola scivolare nel buio della notte, quando si sedeva un po' più lontano dal braciere al quale tutte insieme consumavano la loro piccola fuga dal mondo reale, chi nel tabacco chi nell'eroina.
Lei no, non voleva. Restava a guardare le altre consumandosi come quelle piccole cicche rollate, dissolvendosi in brace cinerina, che cadeva ai loro piedi grigia e morta.
Guardatevi, per dio.
State diventando granelli di polvere.Sta zitta, tu, negra. E chiudi quegli occhi che mi fanno paura.
Erano stati la sua rovina, quegli occhi.
Erano azzurri, cerulei, albini. Trasparenti e crudeli come le rapide di un fiume lontano, in un Africa che lei non aveva mai visto.Non si era premurata neppure di darle un nome, neppure di darle una carezza, sua madre, l'aveva guardata e aveva urlato.
È un demone, é un demone!Rimandatelo nell'inferno da dove è venuto.
Ebbe cura di lasciarla in una scatola di cartone, avvolta nelle lenzuola sporche di parto, ancora macchiata di liquido amniotico e sangue, davanti a una chiesa.
Possa il signore avere pietá di te, disse prima di andarsene, e sputò per terra.
Crebbe con un nome cattolico, Mary, ma restó vergine per poco. Non ricordava più nemmeno chi l'avesse lacerata per primo, ma non aveva poi troppa importanza, del resto. Probabilmente, non le era piaciuto, come non le piaceva ancora, tutte quelle sere.
Quella sera, in particolare.Quando aprì gli occhi, la prima cosa che i suoi deboli occhi lucidi videro, fu il rosso.
STAI LEGGENDO
Lontane da Qui
General FictionÉ una sala d'aspetto? É un ospedale? E voi, chi siete? Perchè siamo qui? Cosa ci inchioda a questo posto? Cosa abbiamo in comune, noi tre?