Di nuovo ad Hogwarts

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Mi sembra di aver chiuso gli occhi solo da qualche minuto quando mia mamma viene a bussarmi alla porta.
"Tesoro, è ora di alzarsi."
Sbatto lentamente le palpebre e ci metto qualche secondo a collegare il pensiero di che giorno è oggi.
Il primo settembre del 1991.
Parto per Hogwarts.
Con un ululato degno di Remus mi scanso le coperte di dosso e parto a tutta velocitá verso il bagno, schiantandomi quasi contro un Peter mezzo addormentato.
"Buongiorno!" Sbraito girando appena la testa.
Se trovo il bagno occupato sbatto fuori chiunque ci sia dentro, anche a costo di beccarmi una nuova sessione di solletico da Sirius e Marlene.
Per fortuna è vuoto, così mi fiondo dentro e in pochi minuti sono giá lavato e vesito.
Prendo la rincorsa e salto sul corrimano delle scale, scivolando di sotto.
Atterro in salotto e mi ritrovo davanti una scena comica. Roxanne e Oliver saltellano allegramente intorno ad una Marlene in stato catatonico e a Sirius che in questo momento sta tentando di non addormentarsi sulla sua tazza di cereali.
"Buongiorno!" Trillo allegramente saltando su una sedia vuota.
"Ciao, Ninfadora." Borbotta Sirius tentando di infilarsi una cucchiaiata di cereali in un occhio.
"Ehm... Ciao anche a te."
Decido di lasciar perdere: non è un bene intraprendere queste conversazioni, non si sa mai cosa possa succedere.
"Papá, papá!" Esclama Oliver saltandogli in braccio. Lui non se ne accorge, è troppo impegnato a togliere le goccine di latte attaccate ai corn flakes. "Voglio andare anche io ad Hogwarts!" Solo al sentire il nome della scuola di magia mi si torcono le budella, ma in qualche modo riesco a non mettermi ad urlare in modo decisamente poco virile. "La mappa."
"Cosa?" Domandiamo contemporaneamente io e Marlene.
"La mappa." Ripete Sirius alzando di più la voce.
"Aspetta... Intendi dire quella mappa?" Sussurra Marlene concitata.
"Quale mappa, pa'?" Domanda Roxanne sporgendosi in avanti.
"Giá, quale mappa?" Oliver rincara la dose tirando una pacca sullo stomaco del padre.
"Insomma, ragazzi, quante volte l'avete rubata dallo studio?" Chiede Sirius inarcando un sopracciglio.
"Quindici, se si conta quella dove Lily ci ha scoperti prima che scappassimo."
"Bene, io intendo proprio quella."
Se Sirius vuole che mi porti a scuola la mappa si sbaglia di grosso a pensare di poter farla franca. Non si sfugge alla Furia Rossa, come chiamano mia madre qui in casa.
Ecco, parli del diavolo e spuntano le corna. Arriva la mamma insieme a James, mio padre.
"Giorno fratello." Borbotta Sirius perdendo tutta la vitalità e l'energia che aveva al solo nominare la mappa del Malandrino. "Anche a te, Furia Rossa."
"Ciao, Felpato."
"Black, se non la pianti di chiamarmi così ti taglio la testa e me la appendo in camera come trofeo."
Eccoli che ricominciano.
È da quando ero alto mezzo metro con un kiwi sulla testa che ricordo mamma e Sirius che battibeccano in questo modo.
"Ehi, ci sta bene anche Furia Verde!" Esclama Marlene con finta approvazione.
"McKinnon." Ringhia Lily irritata.
Sirius sbuffa sonoramente prendendo in braccio Oliver e mettendoselo sulle gambe. "E poi si chiede perchè la chiamano furia."
Se c'è una cosa che il mio padrino non sopporta, quella è vedere qualcuno che se la prende con Marlene. Non è come pensate, non è solo attrazione corporea, anche se in ogni momento libero li troviamo sempre con la faccia appiccicata e in posizioni decisamente equivoche per un ragazzino come me di undici anni, figurarsi Roxy e Oliver che ne hanno dieci. Lui la ama davvero, si vede da come gli brillano gli occhi quando la guarda, quando le accarezza le guance, quando ridono insieme o combinano qualche scherzo a scapito di Lily o Remus. "I due secchioni", li chiamano.
La lite viene interrotta da un sonoro schiocco, seguito dalla comparsa di Lunastorta in cucina, con i capelli spettinati, il fiatone, il pigiama spiegazzato e un sorriso ebete sulla faccia.
"Oh, a quanto pare qualcuno si dá da fare." Commenta Sirius senza alzare gli occhi dal toast appena preso.
"Taci, cugino." Ribatte Ninfadora entrando in cucina nello stesso stato del suo ragazzo.
"Andiamo, è evidente! Tra poco avremo un altro marmocchio a cui badare." Ride James scompigliandosi i capelli.
"Ehi! A chi hai dato dei marmocchi?" Salta su Roxanne.
"Giá, per chi ci prendi?"
I due gemelli si girano a guardarmi, probabilmente si aspettano la mia collaborazione, ma non ho intenzione di aprire la bocca per mangiare o anche solo per parlare. Se lo facessi la cena di ieri sera tornerebbe a salutarmi, se capite cosa intendo.
"Harry, stai bene?" Chiede Remus notando il mio colorito.
"Sei pallido." Fa notare Sirius.
"Bianco." Concorda James.
"A me sembra verde." Li contraddice Marlene corrugando la fronte in modo buffo, che mi fa sempre ridere. Ma non questa volta.
Tra tutte le cose che mi preoccupano, quella più stupida mi esce dalla bocca prima che io possa anche solo provare a fermarla. "E se mi mettono in Serpeverde?"
Ovviamente gli unici comprensivi sono i due secchioni. Gli altri cominciano ad inscenare melodrammi su quanto sarebbe tragico se il cappello mi collocasse in una casa indegna del mio coraggio e bla bla bla. Le solite cagate alla Marlene e Sirius Black.
"Harry, non tutti i Serpeverde sono cattivi." Mi rincuora Lily.
"Ma i Tassorosso sono i più sexy." Sussurra Tonks con fare enigmatico ammiccando verso Remus, che arrossisce furiosamente e distoglie lo sguardo.
Giusto, in una casa piena di Grifoni dimentico sempre che Tonks è stata smistata in Tassorosso.
"Visto? Tra poco avremo un piccolo Lupin in casa!" Esclama Sirius allegramente alzandosi dalla sedia.
Una padellata in testa gli chiude la bocca.

Un'ora dopo siamo alla stazione di King's Cross, a Londra.
Il gruppo è capitanato da James e Sirius, che continuano a rievocare ricordi dei vecchi tempi."Qui sono inciampato..."
"In questo punto ho tirato una scoreggia!"
Uh, sempre fine mio padre.
Roxanne e Oliver gli trotterellano dietro osservando tutto con aria curiosa. Ci sono io, con il mio ingombrante carrello, dopodichè tutti gli altri.
Arrivati alla barriera tra il binario 9 e 10, i due Malandrini ci si appoggiano con fare spontaneo e...
Oh cavolo, dove sono andati a finire quei due?
Mi aspettavo, che so, una porta segreta o un passaggio, non una barriera che risucchia le persone.
"Guarda, Harry." Remus mi sorride e mi guida verso il punto dove sono scomparsi mio padre e il mio padrino.
"Appoggiati." Io lo faccio, sebbene un po' riluttante, e mi ritrovo in un posto caotico, affollato, pieno di fumo e voci. Anche versi di animali. Un treno rosso fiammante risalta tra la calca di gente che si affolla intorno.
"Allora ecco il binario 9 e 3/4." Mormoro tra me e me.
Uno dopo l'altro, i miei amici arrivano al binario, e mi aiutano a caricare il baule e la mia civetta, Edvige.
Quando ho sistemato i miei bagagli nello scompartimento speciale dei Malandrini (ci sono incisi i loro nomi) è tempo di raccomandazioni.
"Mi raccomando, Harry, scrivi." Mormora mia mamma abbracciandomi.
Mio papá mi fa l'occhiolino. "Mi raccomando, anche se noi non ci siamo le serpi non la devono passare liscia."
"Fa' passare loro l'inferno." Esclama Sirius.
"Ti consiglio le caccabombe." Ride Marlene stampandomi un bacione sulla guancia.
Abbraccio anche gli altri, ricevo parole di conforto per l'ansia crescente che mi attanaglia il petto. Remus mi dice di non ascoltare James e Sirius, Peter mi dice di ascoltarli.
Emmeline alza gli occhi al cielo mentre Tonks ribadisce che sono tutti e quattro degli idioti.
Abbraccio forte i gemelli. Mi mancheranno tantissimo.
"Ehi, Harry. Il prossimo anno ci saremo anche noi, a darti una mano nel caso ti servisse una spalla..."
"O due... Per qualche scherzo."
Sirius sospira. "Tutti loro padre."
Il treno fischia, segno che è ora di partire.
Lily è la più emozionata, continua a sistemarmi la felpa, tentare inutilmente di sistemarmi i capelli o allacciarmi i lacci delle scarpe.
Un secondo fischio mi salva dalla preoccupazione materna.
Salgo i gradini e mi infilo nello scompartimento. Tiro la testa fuori dal finestrino e loro sono lì, a sorridere. La mia nuova famiglia.
Il treno parte e io scuoto la mano, sorridendo come mai prima d'ora.
Quando scompaiono dietro la curva sento un vuoto al petto. Mi mancheranno tutti, indubbiamente.
Mi siedo e mi godo la velocitá del treno, pregustando tutte le cioccorane che mi prenderò con la paghetta settimanale.
"Si può?" Una testa rossa fa capolino dalla porta dello scompartimento. "Tutti gli altri sono occupati."
Faccio un sorriso osservando il nuovo arrivato. È alto, con capelli rossi e lentiggini, un grande naso e dei vestiti un po' sgualciti. "Entra pure." Lui sistema il suo baule e si siede di fronte a me.
Mi porge la mano. "Io sono Ron, Ron Weasley."

Una nuova famiglia, sequel de: Una nuova vita ~ i MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora