Gennaro non è uno stupido.
Sa di non essere il più tradizionale degli omega, o quantomeno di non corrispondere esattamente agli stereotipi su quello che un genotipo come il suo dovrebbe essere.
Gennaro non sa ubbidire. Sottomettersi non fa per lui, essere zittito non gli piace per niente, e soprattutto non ama essere convinto di aver bisogno di qualcuno che possa prendersi cura di lui. Piuttosto di scoprire il collo ad uno qualsiasi degli alpha che ha incontrato finora, preferisce di gran lunga rimanere solo e non appaiato per sempre.
E poi c'è Alessio, e Alessio fa quello che gli esseri fastidiosi fanno - arriva, e Gennaro non sa più se è poi così vero, che essere un omega non gli piace, e che gli alpha non gli piacciono, e che sottomettersi è una cosa che odia. La verità è che Alessio non è come gli altri alpha che Gennaro ha incontrato, presuntuosi e rumorosi e semplicemente pieni di sé al punto da non vedere nient'altro.
Alessio vive in un mondo a sé all'interno dell'universo di Gennaro: quando è nei paraggi, comportarsi da omega e lasciare che lui si prenda cura di lui è così facile che Gennaro si sente sempre sull'orlo del precipizio. Le prime volte che si trovano soli nel garage di Alessio per suonare, Gennaro è a tal punto influenzato dalla presenza di un alpha che non odia - ed è la prima volta nella sua vita che gli capita, se deve essere onesto - che deve continuare a pizzicarsi le braccia per ricordarsi costantemente che lui gli alpha li odia, che lui non vuole appaiarsi, che scoprire il collo è l'ultima cosa che farà prima di morire. Deve urlarselo tra sé e sé, perché ogni volta che Alessio lo guarda con quegli occhi seri e buoni, c'è un calore strano che si siede nel suo stomaco e si espande piano in tutto il suo corpo, riempiendolo fino alla punta delle dita.
Si aspetta che passi, quella tentazione perenne di scoprire il collo e lasciarsi mordere da Alessio. Infondo scoprire il collo non vuol dire appaiarsi - Gennaro non ci pensa nemmeno lontanamente a compiere un passo del genere, lui da solo sta benissimo e comunque sono entrambi troppo giovani - ma sa che per un alpha è il gesto più appagante che un omega possa fare: scoprire il collo significa, semplicemente, sottomettersi, mettersi a disposizione di un alpha e lasciarsi nelle sue mani.
Gennaro non ha mai desiderato farlo per nessuno, e adesso non riesce a pensare ad altro ogni volta che si trovano nella stessa stanza.
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Gennaro non è uno stupido.
Quella sensazione lui prova anche ad ignorarla, ma non funziona. Quel desiderio disperato, quel calore straziante, quella tentazione costante, rimangono. Trovano un posto dentro di lui e si siedono tranquille, aspettando forse che Gennaro tiri fuori le palle e decida di fare qualcosa a proposito.
Gennaro, ovviamente, non ha intenzione di fare proprio nulla, ma non è così perso nella triste commiserazione della sua condizione di omega da non rendersi contro di quello che gli sta succedendo: ha scelto Alessio come suo alpha dal primo momento che le sue dita hanno suonato un accordo di chitarra in quello schifo di garage, e non c'è niente che possa fare per tornare indietro.
Intorno a questa consapevolezza lui ormai si è già dovuto accomodare, non senza una buona dose di rabbiosa rassegnazione, e dentro di sé è sempre stato convinto che prima o poi avrebbe dovuto prendere Alessio e fargli il "discorso": spiegargli che Gennaro sa di non essere il migliore degli omega, e che sa che Alessio invece è così dannatamente perfetto, non solo nella musica, ma anche e soprattutto ad essere un alpha. Gennaro ha visto Alessio con piccole beta dallo sguardo gentile e i fianchi morbidi: ha visto come le guarda, così tranquillo e sereno, senza mai un accenno di aggressività, senza mai farle sentire a disagio con la sua ingombrante presenza di alpha.
Ed il problema maggiore, quello che manda Gennaro letteralmente fuori di testa, è che comportarsi in quel modo, ad Alessio, viene naturale: non si deve nemmeno sforzare di essere così fottutamente bravo in quello che fa. Gli basta sorridere e fare una delle sue battute idiote, ed improvvisamente il mondo è ai suoi piedi, beta e omega e anche alpha indistintamente.
Alessio potrebbe avere chi vuole: questo, a Gennaro, è chiaro. Gli è chiaro anche di non essere un bravo omega, e lui filosofia a scuola non l'ha mai studiata, ma un sillogismo sa riconoscerlo. Alessio è un bravo alpha, Gennaro non è un bravo omega – ergo, non dovrebbe avere speranze di farsi scegliere; è preparato a dover convincere Alessio a dargli una chance, quando verrà il momento. Gennaro gli spiegherà che per lui è disposto a diventare un omega migliore – a sottomettersi, quando Alessio ne senta davvero il bisogno; a scoprire il collo, quando Alessio lo voglia davvero; e anche, moderatamente, a zittirsi, nei rari casi in cui Alessio glielo ordini con tutta l'intenzione di cui è capace. Gennaro si aspettava che sarebbe stato lui a dover far tutto, a convincere Alessio che loro due, insieme, sarebbero perfetto, perché sono complementari nella vita come lo sono nella musica.
Gennaro è pronto: sa che accadrà, in futuro. Ha quasi imparato a memoria l'intero discorso che farà ad Alessio, e poi Alessio si comporta come l'idiota che a quanto pare è, e Gennaro si dà dell'idiota per aver anche solo lontanamente pensato di non essere abbastanza per un tizio del genere, che si ingelosisce per le carezze inutili di Enrica o una felpa prestata da Giò – che sarà anche l'essere umano più attraente su cui abbia mai posato gli occhi, ma è pur sempre Giovanni, e Alessio è Alessio, e nella galassia in cui vive Gennaro non c'è nessuno che possa anche solo lontanamente competere.
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Scoprire la gola è la prima cosa che gli viene in mente di fare, davanti a tanta idiozia. Non serve riflettere, per un gesto del genere: è puro istinto, desiderio, biologia. È facile come respirare, e quando Alessio morde piano la pelle che Gennaro gli offre, tutto il mondo va a posto, ordinato e tranquillo come avrebbe sempre dovuto essere.
Gennaro non se ne pente. È qualcosa che fino a quel momento non aveva mai concretamente pensato di fare; era più un'immagine appannata di un futuro lontano, ma Alessio e la sua idiozia, così insicura e fuori luogo, cambiano tutto – perché Alessio adesso sa che Gennaro è disposto a sottomettersi a lui come omega, e questa dinamica è così nuova ed estranea al loro rapporto che Gennaro si sente galleggiare senza lacci in uno spazio misterioso.
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Sottomettersi è una cosa nuova, e lo sarebbe ancora di più se Alessio se ne facesse qualcosa, qualsiasi cosa, di questa dannata sottomissione. Alessio, invece, continua a guardare Gennaro con il suo sguardo gentile e pacato, e a lasciarsi insultare senza battere ciglio. Adesso non sembra neanche più infastidito dalle attenzioni che Enrica o Giovanni o chiunque altro gli riservano, e Gennaro dovrebbe apprezzare di vederlo così a suo agio – dovrebbe probabilmente sentirsi sollevato del fatto che Alessio non ha improvvisamente cominciato a comportarsi come tutti gli alpha che Gennaro ha sempre odiato (gelosi, possessivi, territoriali).
Non gli ordina nemmeno più di andare a letto presto la sera o di coprirsi se fa freddo, e Gennaro dovrebbe esserne felice; invece, quello che prova è un bruciore strano sotto la pelle che parla di un'insicurezza così profonda che non sa davvero cosa farsene, perché Gennaro non sa cosa Alessio voglia da lui e che tipo di alpha sia, e non sa nemmeno che tipo di omega vuole essere a sua volta.
Sa, però, che sono due ore che è disteso a letto, nel buio di una piovosa sera d'inverno, e che lui e Alessio sono soli nel loft e Alessio non l'ha comunque ancora raggiunto, né si è preoccupato di chiedergli cosa avesse. Gennaro in ogni caso non avrebbe saputo spiegargli cosa sia questa sensazione di disperato smarrimento che prova, ma – avrebbe voluto che Alessio glielo chiedesse.
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Gennaro non sa perché, ma avrebbe voluto che Alessio glielo chiedesse.
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just the thought of you draws my knuckles white.
FanfictionAlessio è un bravo alpha. Gennaro - Genn non è un bravo omega. alpha!Alex/omega!Genn AU