[ Foto di Urbanstrangerssss (Instagram) ]
Le lezioni sono di una noia mortale, vorrei tanto distrarmi in qualche modo ma il mio compagno di banco è troppo impegnato a scarabocchiare e ad ignorarmi.
Non so perché non si sia ancora presentato ma se lui non ha intenzione di farlo lo farò io.
"Comunque piacere," il suono della campanella mi interrompe, Genn si alza mentre io riprendo da dove sono rimasta "Sono Nicole"
Rimango ferma come un'idiota aspettando una sua risposta che non arriva. Esce dalla classe tirandosi sù il cappuccio e prende dalla tasca una sigaretta.
Che soggetto.
"Non ti preoccupare, Genn è fatto così. È sempre sulle sue, è un tipo molto chiuso" mi sorprende la voce di una ragazza.
"Ah davvero?" chiedo tirando fuori dallo zaino un pacchetto di Ringo.
"Sì, è il classico sfigato senza amici e senza vita sociale" ride.
"Beh, in effetti non sembra un tipo socievole. E poi con quei capelli davanti agli occhi mi chiedo cosa diavolo riesca a vedere" rido anch'io.
"Dai vieni, ti faccio conoscere un po' di gente" mi prende per il braccio e mi trascina fuori dall'aula.
Si chiama Giulia e ha i capelli castani, mossi, che le arrivano a metà schiena. Sembra una di quelle ragazze che sa il fatto suo, sicura di sé, anche se nei suoi occhi vedo che c'è qualcosa che non va: sono ancora puntati su Genn e dietro c'è un velo di dispiacere.
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La giornata scolastica è finalmente finita. Sono riuscita a conoscere praticamente tutta la scuola grazie a quella ragazza.
Beh, tutta tranne una persona.
Incredibile come quel tipo mi stia invadendo la mente. Che poi, vista la sua maleducazione, non si merita nemmeno di essere considerato.
"Sono tornata!" Urlo con poco entusiasmo appena entro in casa.
Lancio lo zaino sul pavimento dell'ingresso e mi specchio per vedere in che stato mi ero presentata a tutta quella gente: fondotinta praticamente sparito, matita sbavata e due ciocche di capelli fuori posto. Ora mi chiedo, come faccio ad uscire di casa la mattina in uno stato decoroso e tornare conciata così? I misteri della vita.
Dato che nessuno risponde al mio saluto deduco che sono sola, così mi riscaldo il piatto di pasta che ho avanzato ieri e guardo un po' di TV spazzatura cercando contemporaneamente di controllare con il telefono le notifiche di tutti i social a cui sono iscritta.
Ripongo il piatto e la forchetta nel lavandino della cucina quando il suono di una chitarra mi attira verso la finestra. Riconosco la melodia, è una delle mie canzoni preferite di Ed Sheeran. Apro a compasso per poter sentire meglio senza farmi vedere.
"Give a little time to me
We'll burn this out
We'll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow
My my my my give me love"È una voce bellissima, dolce e delicata. La curiosità mi sta uccidendo, così decido di aprire completamente la finestra e di sporgermi per cercare il ragazzo misterioso. Prendo la tovaglia per scuoterla e la uso come pretesto per uscire.
"My my my my give me love
My my my my give me love
My my my my give me love
My my my... ma che?!"Scuoto le briciole giù dal balcone con indifferenza quando il ragazzo si interrompe bruscamente. Suppongo di aver capito il perché.
"Oddio, scusami! Non volevo, non pensavo fossi qui sotto!" dico disperata.
Ebbene sì, il ragazzo che stava cantando si trovava proprio sotto di me e sì, gli avevo appena rovesciato delle briciole in testa.
"Va bene che non ti piace come canto ma non pensavo di fare così schifo" dice alzando la testa un po' imbarazzato.
"No assolutamente, sei davvero bravo a cantare! Solo che non sapevo fossi qui sotto e... ugh, mi dispiace così tanto"
Lo squillare del telefono mi distrae e mi fa correre in casa per rispondere abbandonando il ragazzo con la chitarra.
"Pronto? Sì mamma, ho mangiato. Va bene. Sì. A dopo, ciao" soliti discorsi tra me e mia madre quando parliamo al telefono ... O anche quando parliamo in generale.
Torno sul balcone e subito mi accorgo che manca qualcosa. "La tovaglia!" esclamo quasi rimproverandomi.
Dove cavolo ho la testa?
Sento suonare alla porta.
Apro e mi trovo davanti un ragazzo abbastanza alto dai capelli castano scuro, occhi marroni e labbra sottili che sta reggendo quello che stavo cercando.
Ridacchio per rompere il ghiaccio."Ti è caduta questa" sorride mostrando uno spazio tra i due denti davanti che gli danno un'aria ancora più dolce.
"Grazie, quanto sono stordita. E scusa per prima, non era mia intenzione..."
"Tutt'a posto, tranquilla" dice regalandomi un altro sorriso.
Prendo la tovaglia che ha in mano e restiamo qualche secondo a fissarci.
"Quindi tu sei la mia nuova vicina"
"Sì, mi sono appena trasferita" sorrido imbarazzata. È un ragazzo davvero carino e il suo essere in imbarazzo mette ancor più in soggezione me.
"Ora devo andare, ho un appuntamento con un amico e se faccio tardi mi uccide" fa per andarsene ma poi torna indietro e mi porge la mano per presentarsi.
"Comunque piacere, Alex"
"Nicole" dico stringendogliela.