Argot

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Sono le sette del mattino e suona la sveglia.
Brontolo,avvolgendomi tra le lenzuola del mio letto ancora mezza addormentata e spensierata, godendo per qualche minuto del tepore caldo delle coperte;i miei pensieri vengono interrotti appena mi ricordo dell'interrogazione di storia,che avrei avuto nelle ore scolastiche.
Decido di andarmi a preparare,mi vesto e mi trucco. Vado in cucina a fare colazione. Finita essa, mi incammino verso la fermata del bus, con le cuffiette nelle orecchie.
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Arriva l'autobus, salgo.
Come al solito è tutto pieno,ma fortunatamente c'è Charlotte,la mia migliore amica, che mi ha riservato un posto accanto a lei,in ultima fila.
Mentre cammino per arrivarci intravedo due occhi azzurri,freddi, che mi fissano.
L'autobus parte e io inciampo sui piedi di Megan Coburn, la ragazza che odio da sempre. Mi cadono tutti gli appunti di matematica.
Fortunatamente mi aiuta a raccoglierli il medesimo ragazzo con gli occhi azzurri, ma le risatine di Megan e le sue amichette non mi fanno sentire molto meglio.
Mi siedo e mi tolgo le cuffiette dalle orecchie.
«Buongiorno Argot!»dice Charlotte con tono indeciso..
«Non è assolutamente buono!» ribatto.
«Lo conosci?» mi chiede
«Chi?» rispondo io, anche se sapevo perfettamente di chi stava parlando.
«Lui. Occhi azzurri,biondo..»
Grazie a Dio l'autobus si ferma. Siamo arrivati.

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