Liam correva a perdifiato nel fitto bosco non lontano da Beacon Hills. Era una notte di luna piena e, nonostante non avesse ancora pieno controllo di se, non aveva voglia di finire incatenato per mano del suo Alpha. Ne aveva abbastanza di essere trattato come un bambino, o meglio, come un cucciolo, e così aveva deciso di passare l'intera nottata tra gli alberi, all'insaputa di tutti. Quando decise che era abbastanza lontano dal centro abitato, si adagiò sull'erba di una piccola radura, poggiando la schiena ad un tronco che, essendo ricurvo, gli dava quasi l'idea di un'amaca. Il Beta alzò gli occhi e iniziò a fissare il cielo stellato sopra di lui. "Questa notte è magica" pensò. Il problema era che non aveva ancora avuto modo di constatare QUANTO lo sarebbe stata, di lì a poco. Ad un certo punto, infatti, il ragazzo si accorse di una stella cadente in lontananza: fece per esprime un desiderio, quando si rese conto che il corpo celeste, che tale alla fine non era, si dirigeva a gran velocità proprio verso di lui. Era pronto a schivare qualsiasi cosa fosse, quando vide di ritrovarsi di fronte a un esserino minuscolo e che schivandolo, e di conseguenza lasciandolo schiantare contro il tronco, l'avrebbe condannato a morte certa. Quanto lo prese tra le mani, non potè credere a quelo che vedeva: era una piccola fatina luminosa, con tanto di ali, bacchetta e polvere fatata.
"Ahi!" gridò la piccola creatura.
"Ehi" disse Liam, visibilmente stupefatto "tutto bene?"
"Penso di - ouch! – si." Rispose lei intontita "Grazie per avermi salvato la vita!" e la sua bocca si allargò in un sorriso carico di gratitudine.
"Ma..tu chi sei? O meglio, che cosa sei?"
"Mi chiamo Amina, e sono una fata."
"Ciao, io sono Liam!" disse lui, cercando di sembrare il più disinvolto possibile. "Ehm, un'altra domanda... come ci sei arrivata qui?"
"Se mi prometti di non ridere, risponderò alla tua domanda." rispose Amina sbuffando, e poi riprese "Dunque, ero sulla via di casa, quando a un certo punto, persa nei miei pensieri, sono andata a sbattere contro un falco pellegrino particolarmente sgarbato... Io non sono molto brava nel volo, e il mio pessimo equilibrio non mi ha permesso di rimettermi in carreggiata, e così, data l'altezza, ho iniziato a precipitare, e precipitare, e precipitare e... beh, il resto lo sai."
Il giovane licantropo non riuscì a trattenere una fragorosa risata.
"Ehi, mi avevi promesso di non ridere!"
"Scusami" rispose lui imbarazzato "ma ammetterai che è tutto molto buffo."
"Okay, ti perdono.. In fondo che senso ha litigare con una persona che non rivedrò mai più? Ma, prima di andarmene, volevo farti un piccolo regalo, per ringraziarti."
"Oh ma non..."
Prima che Liam riuscisse a concludere la frase, Amina agitò la sua piccola bacchetta, ricoprendolo per un secondo di una luce sfolgorante.
"Ho fatto in modo di realizzare il tuo più grande e intimo desiderio, anche se solo per una notte. Non sprecarlo, mi raccomando." Ciò detto, la creatura fatata spiccò il volo e, in men che non si dica, sparì.
Rimuginò su quanto era appena successo, salvo poi accorgersi che era l'alba. Era riuscito a superare la notte senza trasformarsi, pensò con orgoglio. Ora però doveva muoversi, o chissà cosa avrebbero pensato i suoi.
La mattina dopo, a scuola, Liam si comportò come se quella notte non fosse accaduto nulla. Si beccò una bella ramanzina da Scott, che non gli aveva perdonato di essere scappato, rifiutando di farsi aiutare. Il Beta d'altro canto, non voleva saperne di ascoltarlo, troppo concentrato sulla bellezza del suo capobranco. Ah, quanto avrebbe voluto averlo al suo fianco...
Di punto in bianco, le sue mani di illuminarono: prima che chiunque potesse accorgersene, corse in direzione del bagno, lasciando solo nella classe di biologia uno Scott furioso. Non riuscendo a capire cosa gli stesse accadendo, andò via di scuola un paio di ore prima e si rinchiuse in camera sua fino a sera.
Alle nove circa, qualcuno bussò alla porta. Guardandosi le mani, vide che erano "spente" e, rasserenato, urlò "Chi è?"
"Ehi Liam, sono Scott, posso entrare?"
"Si, certo, vieni pure." Il ragazzino era un po' preoccupato, cosa poteva aver mai spinto l'Alpha a presentarsi a casa sua a quell'ora?
Entrò, e si sedette sul suo letto, a pochi centimetri da lui.
Dopo minuti di silenzio che sembrarono eterni, Scott prese coraggio e disse:"Dunque, Liam, sono qui per confessarti una cosa. E' da tanto che la tengo dentro, e ho capito che di non poter più aspettare. Vedi, il fatto è che io non posso starti accanto senza rendermi conto di quanto ti amo. Io ti amo, Liam."
Detto questo, senza neanche dare al ragazzo la possibilità di assimilare il tutto e di rispondere, prese il suo viso tra le mani e lo baciò con passione. Liam colse l'attimo, e rispose con altrettanto ardore. Nel mentre, gli sembrò di scorgere dalla finestra una piccola ma splendente luce che sorridendo, lo salutava. Fu allora che il ragazzo capì.
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Random
FanfictionQuando partecipi agli event, hai modo scrivere diverse one short. Poi qualcuna di queste ti lascia soddisfatto e pensi «ma magari potrebbe leggerla anche qualcun altro, boh» E allora eccomi con la mia raccolta multifandom, spero vi piaccia