Capitolo 7

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Natale è passato da un paio di giorni .
Non vado più all'università , ho deciso di prendermi una piccola pausa , con Hanji che mi obbliga ad andare dallo psicologo .
Mi sono scocciato di tutto.
Quelle pillole sembra che mi abbiano fatto perdere un pezzo della mia memoria , soprattutto i ricordi dei momenti più importanti che ho trascorso con Levi.
Sospiro, mentre leggo ed accarezzo Rivaille , steso sul
letto .
Hanji è al lavoro ed io non ho voglia di fare niente questa mattina , se non andare a trovare quel signore che mi ha dato quelle pillole.
Devo sapere un po' di più su
di lui.
Mi alzo dal letto, mettendo Rivaille che si è addormentato nella sua cuccia , ed indosso il giubbotto , afferrando il mio cellulare .
Scorro tra le foto nella galleria ... Foto mie e di Levi .
Vorrei imprimere per bene il suo volto nella mia mente prima di dimenticarlo del tutto.
Ripongo il cellulare nella tasca ed esco fuori di casa , lasciando un bigliettino ad Hanji dove le dico che sto in giro per la città .
Vado nella solita strada , ma la macchina non c'è .
Mi accovaccio a terra , aspettando che il diretto interessato ritorni, fottendomene delle persone che passano, pensando di me che possa essere un barbone .
Mi stringo in me stesso.
Non mi
Importa come mi
Considera , ma
Devo conoscerlo. Devo sapere chi è .
Incomincia a piovere .
Mi bagno , ma non importa .
Chiudo lentamente gli occhi , e cado in un sonno profondo.
Stesso ambiente completamente bianco .
Levi è lì .
Sembra che stia proprio aspettando me.
Gli corro incontro , volendolo abbracciare , ma il mio
Corpo lo trapassa , proprio come la prima volta .
Non demordo , non lo voglio abbandonare .
Mi avvicino una seconda volta a lui e lo guardo.

-Sei bello come l'ultima volta che ti ho visto, due anni fa .-
Sussurro, senza smettere  di guardarlo .

I suoi ricordi svaniscono di giorno in giorno .

Mi avvicino lentamente a lui, nella speranza che il mio corpo non trapassa nuovamente il suo, e chiudo gli occhi , cercando di dargli un bacio a stampo ma vengo di nuovo riportato alla realtà .

Respiro un paio di volte e riapro gli occhi, mettendomi seduto su un divano che non conosco.
Mi guardo intorno ; ora che ci sono, dove mi trovo ?
La stanza è di un colore somigliante all'azzurro sbiadito , ci sono alcune mensole , un grande tavolo al centro con delle sedie tutt'intorno , una porta da cui poco dopo sbuca quel medico.
In mano ha un vassoio con una tazza fumante al centro e che poggia sul tavolino di fronte al divano sopra cui sto .
Si siede di fronte a me , afferrando una sedia da vicino al tavolo, e mi guarda .

Non so cosa dire , e lui sembra accorgersene , infatti prende un grande respiro ed incomincia a parlare:
-Perché mi perseguiti ?-
Mi siedo composto , alcune goccioline d'acqua mi cadono sulle guance per poi scivolare lungo il mento.

-L'ho già detto. Somigli ad una persona .-
Deglutisce e , rassegnato , mi allunga la tazza .

-L'ho preparata apposta . Bevine un po' , ti ho trovato sotto la pioggia e non vorrei che ti venisse un brutto raffreddore .-
Annuisco , afferrando la tazza tra due mani, e Poggio le labbra sul bordo , incominciando a bere .
Tè caldo.
Dal sapore sembra uno di quei tè che si faceva sempre Levi , uno dei suoi preferiti direi.
Fin troppe coincidenze .
Spalanco gli occhi, lasciando cadere la tazza che si frantuma in mille pezzettini sul suolo.
-Levi...-
Sussurro.
Scuoto la testa , ritornando alla realtà , e guardando il signore davanti a me .

-Mi dispiace.-
Balbetto , afferrando i pezzi di ceramica che sono sparpagliati sul suolo, mentre lui tenta di fermarmi , dicendo che non è nulla di grave , ma finisco col ferirmi un dito. 
Mugolo, portandomi il dito insanguinato sulla bocca, il sapore rugginoso arriva subito a toccare  le mie papille gustative .
Lui mi afferra per un braccio , mi conduce verso quello che sembra il bagno, e ,aprendo la porta , mi fa sedere sul bordo della vasca da bagno .
Cerca di non specchiarsi , mentre si piega per prendere dei cerotti con dell'acqua ossigenata .

-Come mai eviti il contatto con le superfici riflettenti ?-
Gli chiedo, guardandolo negli occhi marroni , e facendolo congelare sul posto, dopo avermi medicato la ferita .
Sospira, mi fa alzare dal bordo della vasca .
-Vieni con me .-
Lo seguo ed apre la porta di una stanza, rivelando una normale stanza da letto.
Un normale letto matrimoniale , un normale armadio, due comodini normali, una finestra normale .
Nell'angolo in fondo a tutto ,  tra il comodino e l'armadio , c'è uno specchio coperto da un lenzuolo nero.
Si avvicina lentamente e lo scopre , intimandomi di guardare allo specchio .
Le persone è lui , ma riflesso allo specchio c'è Levi .
Porto le mani sulla bocca e sento gli occhi pizzicarmi .
È impossibile .

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