In missione

24 0 0
                                    

<Nikki!>

Apro lentamente gli occhi mettendomi a sedere sul letto.
Scuoto la testa per sistemare i miei lunghi capelli blu che mi ricoprono il seno e mi stiracchio.
Guardo verso la finestra e vedo che qualche raggio della luna ohak illumina la mia camera.

<Oah!> mi stiracchio <che bella giornata!> dico tra me e me.

Non potendo scendere dal letto (il mio letto si trova in alto a sinistra della camera, e se per voi non fosse ovvio, galleggia in aria) mi teletrasporto nel bagno.

<Oh! Nikki! Ma che fai? Non si bussa prima di entrare?> mio padre è seduto sul WC con un grande giornale in mano e sembra imbarazzato, stranamente. Mi guarda attraverso quei piccoli occhiali in modo sconvolto e ha i capelli bianchi drizzati.

<Ohoh, scusami papino. Avvisami quando hai finito> gli mollo un bacio sulla guancia e mi teletrasporto nella cabina armadio che mi ha regalato la mamma a Natale, anche se io non so cosa sia questo Natale.

Mamma e papà mi hanno trovata quando ero neonata su un lontanissimo pianeta, che si trova nella galassia trecentosedici, chiamato Terra.
A loro piace tanto viaggiare e all'epoca andavano spesso su quel posto, dicono che gli piace tanto perché è molto diverso da tutti gli altri pianeti.
Passeggiavano in un posto chiamato giardino, di notte, perché li sulla terra la notte è blu, come i miei capelli e loro lo hanno sempre trovato interessante, e hanno sentito dei rumori dietro un cespuglio, così si sono avvicinati e hanno trovato me, avvolta in una coperta, per terra.
Non appena mi hanno preso il braccio mi sono addormentata.
Loro non hanno resistito e mi hanno portata con sé su questo pianeta, Oahk, del quale sono originari. Così sono cresciuta qui.

Guardo indecisa i miei vestiti mentre mi aggiro per i corridoi della mia cabina armadio e poi scelgo di indossare l'uniforme rosa, del colore del cielo di Oahk, con la gonna che mi arriva a metà gamba evitando che i capelli si strofinino con le mie ginocchia facendomi solletico. (Eh si, i capelli mi arrivano alle ginocchia!)
Mi vesto e mi teletrasporto in cucina.
Che strano, è tutto buio... Accendo la luce e trovo mia madre con i miei due cuginetti Lili e Bobo, gemelli di tre anni, e i miei zii che iniziano a cantare "tanti auguri a te", una canzoncina che mia madre ha imparato sul mio pianeta natale.
Appena finiscono battono le mani.

<Tanti auguri Nikki!> mi urla mia mamma venendomi incontro.

<Grazie mamma! Ti voglio bene!>

Mia mamma si stacca all'improvviso una bottiglia di acqua che fluttua nell'aria mi si rovescia sui capelli.
Sento Bobo e Lili ridere.

<Come siete monelli voi!> li rincorro un po' ma vengo rallentata da oggetti che mi volano contro.

Essendo gemelli loro hanno gli stessi poteri e uno di questo è quello di comandare gli oggetti con un gesto della mano.
Qui tutti hanno un sacco di poteri, non riesco a capire perché io ne abbia solo uno: il teletrasporto. Non so neanche il perché, ad avere questo potere sono soltanto io.

<Nikki, sai che giorno è oggi?> dice mio padre entrando in cucina.

<Si, è il mio compleanno!>

<Ma non è un compleanno qualunque, tesoro. Oggi tu compi ventuno anni Oahkkani>

<Si, papà, so anche questo>

<Oggi devi presentarti al palazzo reale, per aver raggiunto la maturità. Da domani andrai a vivere da sola. Oggi diventi indipendente.>

Come? Non è possibile. Non mi ricordavo questa cosa.

<Ma papà, io non voglio!>

Mio padre sospira.

<Allora è vero quel che si dice sui terrestri. Vi affezionate tanto alle persone. Dicono che prendiate il voler bene molto più seriamente di noi e che fra i maschi e le femmine del vostro pianeta nasce un sentimento strano, chiamato amore. Poi esiste anche un altro tipo di amore, ed è quello che si prova verso i genitori.>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 14, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un Amore ExtraterrestreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora