Capitolo 23

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ILARIA


Erano passati tre giorni, Andrea continuava a scrivermi e chiamarmi ma io lo ignoravo, non ero ancora pronta ad affrontarlo, ci stavo male, avevo pianto per due giorni interi, ero rimasta chiusa in camera, ero uscita solo per andare nella mia palestra ad allenarmi e a danzare. Tamara e Samantha erano tornate oggi ed erano passate a trovarmi. Mi avevano tirato un po' su di morale ma pensavo ancora lui e faceva male, tanto male.
Oggi dovevo incontrare Jennifer Wolinetz la vicepresidente delle pubbliche relazioni di Victoria's Secret, ero agitatissima e molto ansiosa. Mi aveva chiamato il giorno prima per incontrarci, perché voleva farmi una proposta, non sapevo bene di cosa si trattava ma ero ansiosa di saperlo. Victoria's Secret cavolo!! Andavo pazza per le loro cose e poter lavorare con loro era un'opportunità fantastica e imperdibile.
Iniziai a prepararmi ma non sapevo cosa mettermi, iniziai a prendere tutti i vestiti che avevo nell'armadio e a buttarli sopra il letto ma non sapevo cosa mettermi! Ma per fortuna arrivò mia madre in mio aiuto e come sempre riuscì a trovare la cosa perfetta. Era sempre così, mi aiutava a scegliere sempre era sempre disponibile. Tirò fuori un paio di Shorts un po' sbregati, una maglia a maniche lunghe un po' larga nera, un cappellino nero e un paio di stivaletti
Lipstick di Windsor Smith Emoticon. Mi feci una treccia e mi trucchi leggermente con un po' di mascara e rossetto.

*****

Arrivai davanti al palazzo alle quattro di pomeriggio precise insieme a mia madre. Ero davvero tesa ma anche emozionata.
Andammo alla hall e una signora con i capelli biondo platino ci accolse con un enorme sorriso.
-Buongiorno avete bisogno? - domandó lei
-Buongiorno si, dovremmo incontrare la signora Jennifer Wolinetz.- disse mia madre
-Nome prego- disse la segreteria
-Ilaria White- dissi
-Ah benvenuta signorina Ilaria, la stanno aspettando al quarto piano, lassù troverà una ragazza che la accompagnerà dalla signora Jennifer Wolinetz.- la ringrazia e lo stesso fece mia madre. Prendemmo l'ascensore e arrivammo al quarto piano. Arrivò subito una ragazza mora con gli occhiali ad accoglierci.
-Buongiorno io sono Catia, ora vi accompagneró dalla signora Jennifer Wolinetz- io annuii, erano tutti così carini e simpatici e la cosa mi faceva rilassare un po', ma non troppo.
La ragazza bussò alla porta e una voce molto belle disse- Avanti!- .
Entrammo e una signora non molto alta con i capelli biondi ci accolse.
-Buongiorno io sono Jennifer Wolinetz- disse porgendo la mano prima a mia madre e poi a me.
-Buongiorno - rispondemmo noi all'unisono. Ci fece accomodare su due bellissime poltrone bianche poste di fronte alla sua scrivania.
-Allora, io l'ho chiamata per offrirle un lavoro- disse lei- i miei superiori mi hanno detto di chiamarla e così io ho fatto. Sarebbero interessati a lei per la stagione 2015 per sfilate e servizi fotografici in intimo- continuò a spiegarmi le procedure che bisognava fare e in cosa consisteva il mio lavoro, stava parlando da un'ora senza mai fermarsi.
Alla fine mi porse il contratto e io firma senza pensarci due volte. Avrei ottenuto un bello stipendio per non parlare dei privilegi che avrei avuto e dei viaggi che avrei fatto, ero davvero emozionata.
-Per noi è davvero un piacere lavorare con lei, grazie Arrivederci. - disse congedandoci.
Appena Uscimmo dal palazzo mia madre mi abbracciò e io ricambia quel bellissimo molto significativo gesto d'affetto.
-Amore mio, farai carriera!- urlò lei entusiasta
-Sì sono felice, davvero tanto.-
-Però, ricordati della scuola non voglio che ti la trascuri.- disse lei in tono serio.
-Va bene promesso mamma-.

Tornammo a casa e racontammo tutto a mio padre e anche lui ne rimase contento per la sua piccola bambina, testuali parole.
Chiamai subito Tam e poi Sam per dargli questa notizia e anche loro erano contente per me. Mi piaceva essere circondata da persone che mi volevano bene e mi sostenevano.

*****
Quella sera decisi di uscire con i miei amici per festeggiare, decidemmo di andare in un bar tranquillo per spassarcela.
Tamara e Samantha erano venite a casa mia e dopo esserci preparate uscimmo di casa e ci dirigemmo al bar che non era molto distante da casa mia.

Non te lo permetteróDove le storie prendono vita. Scoprilo ora