Capitolo 12

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"Brad..." Iniziai a chiamarlo. Volevo sentire la sua voce.
Saltai l'ultimo gradino e inizia a cercarlo. Il suo telefono era buttato sul divano insieme alla sua maglietta.
Iniziai ad allarmarmi. Non trovandolo da nessuna parte, infilai la prima giacca che trovai in giro e uscii di casa. Le strade di Londra erano semi deserte, cosa davvero strana, dato che tutti dovrebbero già andare a lavoro.
Non avevo la più pallida idea da dove iniziare a cercarlo. Provai ad andare in tabaccheria, senza nessun risultato.
Dopo aver girato tutto il quartiere tornai a casa.
Lo so che era scorretto, ma guardai i messaggi sul suo telefono.
Scorrevo le chat nervosamente.
Ero nervosa e arrabbiata. Prima ero io che me ne andavo di casa senza dire niente, ora è lui.
Non trovai nessun messaggio sospetto.
Decisi di continuare a cercarlo fuori.
Chiusi per l'ennesima volta la porta di casa e continuai a cercarlo.
Andai a scuola, nella speranza di trovarlo. Cercai in ogni angolo della scuola, poi ricordai.
Mi recai dietro un muro, spesso fumava lì.
"Brad." Dissi tirando un sospiro di sollievo.
Era seduto per terra con le gambe stese davanti a lui. Teneva in mano la sigaretta ed era tranquillo, mentre io stavo impazzendo per trovarlo.
"Ciao." Disse il ragazzo guardando il fumo che gli usciva dalla bocca.
"Mi hai fatto preoccupare, lo sai?" Dissi incrociando le braccia.
"Non ti devi preoccupare per me, so cosa faccio" Disse buttando la cenere della sigaretta a terra.
"Perché non mi hai avvisato? Pensavo ti fosse successo qualcosa" Dissi alzando la voce.
Lui non mi rispose.
Aveva qualcosa di strano. Non stava contrabbatendo, cosa che fa sempre.
Se ne stava lì, zitto, a fumare quella fottuta sigaretta.
Alzai gli occhi al cielo e iniziai a pensare.
"È per ieri sera, giusto?" Dissi sedendomi di fianco a lui.
Lui mi guardò con attenzione.
"Ma va, secondo te per quello? Sai quante ragazze ho ai miei piedi? Perché dovrei baciare te" Disse Brad scoppiando in una fragorosa risata.
Quelle parole mi fecero male. Pensavo che lui provasse almeno del bene nei miei confronti, invece mi sbagliavo.
Mi alzai da terra di scatto.
"Dove vai?" Disse alzandosi in piedi.
"Vado a casa." Dissi scuotendo la giacca sporca.
"Aspettami" Disse  mettendo il pacchetto di sigarette nella tasca e prendendomi il polso.
"Vai a farti aspettare da tutte quelle ragazze che non vedono l'ora di leccarti il culo." Lui rimase immobbile.
Mi liberai dalla sua presa e corsi a casa.
Non sapevo cosa provava per me.
In certi momenti sembra dolce e carino con me, ma poi è uno stronzo. Non riesco a capirlo.
Arrivai a casa. Aprii la porta velocemente e corsi in camera mia per prepararmi.
Indossai la solita divisa, mi truccai con un po' di mascara, mi lavai i denti, mi sistemai i capelli e mi fiodai sulla porta d'uscita.
La scuola era piena di ragazzi, ma io non vedevo lui.
Misi da parte i miei pensieri, e iniziai a cercare Alex. Volevo vederlo e abbracciarlo. Alex è l'unica persona importante, e non voglio perderlo a causa di Brad.
Cercai i suoi capelli biondi tra i ragazzi, quando ad un certo punto, qualcuno mi prese dai fianchi e mi fece girare.
"Alex" Dissi abbracciandolo.
"Ali" Disse abbracciandomi ancora più forte.
"Che fai stasera?" Disse entusiasta.
"Niente, perché?" Dissi sorridendo.
"Andiamo alla festa di Cordy?" Disse iniziando a fare dei balletti imbarazzanti.
"Se tu balli così io non vengo" Dissi indicandolo con il dito.
"Non ballo così, non preoccuparti" Disse sfoggiando il suo più bel sorriso.
"Allora vengo" Dissi annuendo con la testa.
"Fantastico! Allora vengo a prenderti a casa tua?"
"No." Dissi gridando.
"Perché?" Disse dubbioso.
"Perché mio padre dorme, ci diamo appuntamento qui a scuola, va bene?" Dissi mentre muovevo nervosamente mani.
"Va bene, nessun problema." Disse sorridendo.
Mentre lui si piegò per prendere lo zaino, tirai un sospiro di sollievo, ci aveva creduto.
"Ci vediamo alle otto di stasera Al" Disse facendo l'occhiolino.
Dopo aver preso il suo zaino, se ne andò. Io lo salutai con la mano e attesi il suono della campanella.
Brad non si era ancora fatto vedere, non che me ne importasse.
La campanella suonò e tutti entrarono a scuola, compresa me.
Le lezioni iniziarono. Le ore non erano mai passate così in fretta. Senza che neanche me ne accorgessi, la campanella suonò. Tutti scapparono verso la porta con il loro zaino appoggiato sulle spalle.
Uscii anch'io e mi incamminai verso casa sua.
Non volevo più vederlo, ma ero costretta a rimanere a casa sua, altrimenti sarei ritornata da mio padre che mi avrebbe fatto di nuovo del male.
Arrivai a casa.
Aprii la porta e appena entrata, la chiusi dietro alle mie spalle.
Salii le scale lentamente, per non fargli notare la mia presenza.
Arrivai in camera mia, posai lo zaino a terra e mi buttai sul letto.
All'improvviso la porta si aprì, e da dietro la porta si scorse la faccia di Brad. Mi girai dall'altro lato del letto per non vedere la sua faccia.
"Posso entrare?" Disse chiudendo la porta dietro di sé.
"Perché lo chiedi? Ormai l'hai fatto.
Perché sei venuto da me? Hai tante ragazze ai tuoi piedi, va da loro.." Dissi cercando di sembrare più arrogante possibile.
"Devi smetterla di comportarti così con me" Disse stando in piedi davanti alla porta.
"Io eh? E tu come ti comporti con me?" Dissi alzandomi da letto.
"Senti, lo so che ho sbagliato. Stamattina ero nervoso e arrabbiato per molti fatti accaduti." Disse mettendosi le mani nelle tasche.
"Quindi?" Dissi aspettando una sua risposta.
Lui innervosito uscì dalla porta.

BRAD POV'S

Scesi in cucina per preparare da mangiare.
Nel frattempo accesi la televisione per sentire un po' di musica.
Il pranzo era ormai pronto, ma lei non scese per mangiare. La chiamai diverse volte senza ricevere una sua risposta.
"Eccomi, sto bene?" Disse scendendo le scale.

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