Il Passato Distrugge.

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Salve a tutti ormai sapete chi sono e mi sento pronta a raccontare ancora qualcosa su
di me. Voi, miei cari lettori, siete informati del mio pessimo passato, ma quali sono state le conseguenze a quel fatto? il fatto della mia famiglia? cosa è successo dopo che Federico mi ha lasciata da sola, impastata del sangue della donna che più odiavo al mondo? beh, non è stato semplice, ma vi racconterò tutto, da dopo quella notte.
Dopo che Federico mi aveva abbandonata cominciai a piangere e a distruggere tutto ciò che mi capitava davanti, tirai giù tutti i santi e non mi preoccupavo delle persone che mi circondavano, ero consapevole di ciò che facevo, ero arrabbiatissima, non potevo rimanere in silenzio, il silenzio è stato il mio urlo per troppo tempo, è assordante e quando hai bisogno di urlare ma non puoi un fischio violento colpisce il tuo orecchio portandoti ad un dolore quasi insopportabile, avevo finito di soffrire in silenzio.

Cominciai a correre maldicendo il nome di Federico, lui era un po' come me infondo, avevamo anche un aspetto simile, lui era davvero un bel ragazzo, capelli neri che ricadevano sul davanti, sempre tenuti fermi dal suo cappellino blu notte, aveva gli occhi verde smeraldo molto chiaro e indossava degli occhiali dalla montatura abbastanza grande anch'essi neri, indossava sempre maglie dei suoi gruppi rock e metal preferiti e se ve lo state chiedendo si, ero innamorata di lui, ma era anche il mio migliore amico, il mio unico amico, e non potevo permettermi di perderlo per due fottute parole, quindi ho lasciato passare il tempo e alla fine la nostra amicizia è finita davvero, al cellulare avevo ancora il suo numero, e dopo un anno, lo stesso giorno una telefonata prese a suonare dal mio cellulare, era Federico, ecco la conversazione

-in chiamata-

<<F-Federico?>>

<<Ciao Tamara>>

<<ehm, dimmi>>

<<volevo, volevo chiederti scusa, mi manchi Tamara>>

<<anche tu>>

<<dove sei?>>

<<a casa mia>>

<<non è vero, sono passato>>

<<sono a casa mia, nella mia nuova casa>>

<<e dove si trova?>>

<<la casa abbandonata, il posto dove ci siamo conosciuti>>

<<posso venire?>>

<<ti aspetto>>

-fine chiamata-

Decisi di chiudere in fretta, dovevo nascondere i miei attrezzi per le anime, non potevo farmi vedere come un'assassina, in quell'anno avevo ucciso due persone, un ragazzo sulla ventina, che aveva cercato di violentarmi e la sua ragazza che mi ha incolpati di aver toccato il suo ragazzo senza permesso, scoprii più tardi che quei ragazzi si chiamavano Teresa e Dario, ma non è che me importa qualcosa, avevo le loro anime ormai.

Dopo un po' di tempo passato a nascondere la mia vera identità sentii la porta bussare, i suoi soliti delicati tocchi sulla porta portarono il mio corpo ad una sequenza di brividi ed emozioni indescrivibili, parlammo per ore quando buttò tutto all'aria con delle piccole ma dolorose frasi, eccole :

<<Tamara...>>

<<dimmi Fede>>

<<sai, sono anche venuto per chiederti una cosa>>

<<oh, certo dimmi>>

<<tu, tu provi qualcosa per me?>>

<<Federico, perché una domanda simile?>>

<<so che eri innamorata di me, quando eravamo migliori amici, non voglio farti soffrire ma sono qui per dirti che adesso c'è una ragazza nella mia vita, e non sei tu Tamara>>

<<fuori da questa casa>>

Detto questo si alzò e andò via degnandomi di un ultimo saluto, dopo quel giorno ripresi la mia vita normale e la stessa notte presi l'anima di una ragazza, era appunto lei, la ragazza di Federico, Marta.

Era una ragazza molto carina, tanto che glielo comunicai, prima di conficcarle il coltello in gola per levare la sua anima e per imprigionarla nel mio vasetto, con il suo nome stampato a grosse lettere sul coperchio.

Il giorno dopo venni invitata da Federico al funerale di Marta, durante la preghiera feci un ghigno e parlai col diavolo, mi rispose, mi rispose che mi sono meritata un posto nel suo regno, sorrisi e feci finta di piangere per Marta, finito il funerale andai a casa mia per adorare il mio sovrano nella solitudine del buio.

La cacciatrice di anime.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora