Ero a casa da sola. I miei non trascorrono mai troppo tempo in casa, sono sempre indaffarati. Pensavo, mi tormentavo facendomi domande riguardanti me stessa, a cui non saprei dare risposte. Ed eccole, le lacrime che non perdono mai occasione per farsi notare. Scendono, stronze come sono, per ricordarmi quanto io sia fragile. Sono così fastidiose, interminabili. Ogni volta che sono nervosa, cominciano ad appannarmi la vista e sgorgano, come nate da una sorgente che non cessa mai di buttarle fuori. Mi alzai, convincendomi che piangere non è un bel modo per passare una giornata. Mi diressi in bagno sperando di riuscire a sistemare, ripassandomi il mascara, il purè di trucco che avevo in viso. Come trascorrere una giornata apparentemente iniziata male? Uscire con degli amici, magari non troppo egoisti da dimenticarsi di te. Bene, qualche altra idea?! Di schiarirmi le idee facendo una passeggiata, quando fuori fanno 4 gradi sotto zero, non ne avevo voglia. Così, mi ricordai che i miei hanno una scorta di alcolici in seminterrato, che tengono in occasione di qualche festa di famiglia. Corsi subito giù, sapendo che non avrei concluso sicuramente niente di buono.
STAI LEGGENDO
The opposite direction
RandomHo qualche idea in testa, e senza sapere da dove iniziare, proverò a riordinare la mia mente in modo da riuscire a scrivere qualcosa degno di essere letto..