They tried to make me go to rehab but I said, 'No, no, no.'
Yes, I've been black but when I come back you'll know, know, know
I ain't got the time and if my daddy thinks I'm fine
He's tried to make me go to rehab but I won't go, go, goRehab - Amy Winehouse ♡
Ad essere sincero, non so dove mi stiano portando, ma so per certo di non volerci andare.
Non volevo che i miei genitori scoprissero cosa mi passa per la testa in questo modo, ma è successo. Avrei davvero preferito che mi trovassero senza vita nella mia stanza, al posto di mandarmi in un luogo per gente fuori di testa.
Voglio dire, non sono pazzo, sono solo diverso rispetto agli altri. Non so se si sentano in colpa perché sanno che loro mi hanno portato a fare questo. So di essere stato io a decidere di iniziare a tagliare la mia pelle con un rasoio, ma i miei genitori sono la ragione per cui è successo.
Soprattutto mio padre, lui non è mai stato una figura felice nella mia vita. Un giorno, all'età di cinque anni, tornò a casa ubriaco e mi picchiò senza una vera ragione; dal giorno, divenne una cosa giornaliera.
Iniziai a tagliarmi per sentire qualcosa, mi facevo del male perché avevo bisogno di testare me stesso, per sapere cosa potessi e non potessi sopportare. Ho sempre saputo di meritarmi tutto quel dolore. Creare un muro per cercare di scacciare via le emozioni finché non esplodi non è la cosa giusta da fare. Ecco la ragione per cui ho tentato il suicidio, ero arrivato al mio punto di rottura. L'unico ricordo di quella notte è una lunga e bianca cicatrice che percorre tutto il mio avambraccio sinistro.
I miei fratelli più piccoli, Lauren e Harry, che mi hanno sempre considerato come esempio, mi hanno trovato quasi senza vita dentro il bagno della mia stanza, in una pozza del mio stesso sangue.
"Ash, tesoro, sai che sto facendo tutto questo per te e per il tuo bene? Non posso permettere che mio figlio maggiore, la mia unica ragione, si lasci andare così, non posso permettere che succede ancora. È la cosa giusta per te, non pensi?", i miei pensieri vennero interrotti dalle parole dolci di mia madre. È sempre stata una tosta, lei. Non abbiamo mai avuto un rapporto come quello che ho con i miei fratelli, ma so che mi vuole un bene dell'anima dal tono in cui si rivolge a me.
"Non penso sia la cosa giusta per me, mamma. Non voglio stare qui, ma so che vuoi liberarti di me al più presto per aver 'danneggiato' le menti innocenti dei tuoi bambini", dissi con un tono freddo. Non adoro rivolgermi a mia madre in questo tono, ma so per certo che pensa io abbia rovinato i miei fratelli.
"Vedi, tesoro, questi pensieri dovresti evitarli, non fanno bene alla tua salute", parcheggiò in un posto vuoto e guardai fuori dalla finestra.
Briarcliff Rehab Clinic.
Dovrei sentirmi felice perché in questo posto riuscirò a tornare normale, ma non riesco. Mi sono abituato a sentirmi in un certo modo e non credo che la situazione cambierà. Se avessi voluto smettere ci avrei provato da solo, no?
Scesi dalla macchina, salutai mia madre, che mi disse di volermi bene e mi ripeté ancora una volta di aver fatto ciò per il mio bene, nonostante non riesca a crederle.
Entrato nel grande e bianco edificio, la donna che si trovava dietro alla scrivania, si avvicinò a me.
"Ashton Irwin? Ti stavamo aspettando. Benvenuto a Briarcliff, ospedale psichiatrico dove si aspetta la massima disciplina, un passo falso e verrai messo in isolamento per settimane, ci capiamo, Ashton?", annuì alle sue parole.
"Benissimo. Sarai nella stanza numero 746, con un ragazzo di nome Luke Hemmings. Vieni, da questa parte", mi indicò una stanza con una placca argentata sulla parte alta, che diceva appunto 746.
Entrando, notai che uno dei letti fosse aperto, facendomi capire che appartenesse al famoso Luke.
"Luke si trova in terapia al momento, ma sarà di ritorno nel giro di poco tempo, se vuoi sistema la tua roba negli armadi e sul letto. A proposito, sono la signora Smiths, se hai bisogno mi trovi sempre all'entrata. Un'altra cosa prima che me ne vada, il vecchio compagno di stanza di Luke è stato messo in isolamento per due settimane, il suo nome è Evan", annuì, non sapendo cosa risponderle.
Uscì, chiudendo la porta notai che non ci fosse la serratura, probabilmente per motivi di sicurezza.
Decisi di fare un giro intorno all'ospedale, in attesa di conoscere il mio compagno di stanza. Vidi un ragazzo biondo, occhi azzurri, camminare per il corridoio, decisi di avvicinarmi a lui per fare conoscenza.
"Ehi, ti disturbo?", scosse la testa, "mi chiamo Ashton Irwin, sono nuovo qui."
"Oh, ehi, sono Niall Horan", tirò fuori la mano destra dalle tasche, probabilmente aspettando che la stringessi, cosa che feci all'instante.
"Quindi, Niall perché sei qui e da quanto?", chiesi riportando le mani dentro le tasche.
"Bulimia e problemi d'ansia, sono qui da qualche settimana, tu?", fra me e me mi chiesi se anche i ragazzi potessero essere bulimici, ma per non sembrare maleducato non glielo chiesi, invece risposi alla sua domanda. "Autolesionismo, depressione e un tentativo di suicidio", portò le mani alla bocca, forse in pena o in shock.
Dopo qualche minuto di silenzio, Niall mi chiese: "in quale stanza ti trovi e con chi?"
"Stanza numero 746, un certo Luke Hemmings è il mio compagno di stanza, ma non l'ho ancora incontrato visto che si trova in terapia al momento", portò ancora le mani alla bocca.
"Devo avvisarti, Luke non è la persona più gentile del mondo, l'unico con cui si trova bene è Evan, che però è stato portato in isolamento, quindi aspettati un comportamento extra maleducato."
Questo Luke sembra un enigma, ma la cosa è piacevole. Sono qui da poco tempo, ma ho già voglia di conoscerlo.
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Questa storia inizia già a piacermi haha
Allora, si troveranno varie celebrità, quindi se qualcuno di loro non vi va a genio, meglio che non commentiate e teniate le vostre opinioni per voi stesse.
Dopo questo avviso, volevo dirvi che domani forse pubblicherò il nuovo capitolo dell'altra storia e oggi chiederò a un'altra autrice di un altro libro se posso tradurre la sua storia, sono stanca di aspettare haha.
A domani, Y x
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Asylum - Lashton♡
FanfictionSiamo tutti un po' psicopatici, non credete? Ognuno di noi ha dei difetti. Dove Ashton e Luke si incontrano in un ospedale psichiatrico. Ashton non sa più chi sia e oramai nessuno riconosce in lui quel ragazzo felice di un tempo. Conoscerà Luke, pr...