CAPITOLO 3

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Sono distesa sul letto quando sento un rumore provenire dalla finestra, mi alzo e cammino lentamente verso le tendine e guardo giù, mi aspetto di vedere un ladro, ma non c'è nessuno.
Prima di sedermi sul divanetto, prendo la mazza da hockey regalatami da Derek, non si sa mai che sia un assassino; aspetto un altro rumore.
Non tarda molto ad arrivare: la finestra si spalanca e un ammasso di capelli neri e tanti muscoli cade sul pavimento della mia stanza, gli do un mazzata sulla schiena e subito dopo mi accorgo che è Derek.
'Oddio Derek, scusami! Pensavo fossi un ladro! Ma che ci fai qui?!'
Derek è un po' stordito ma risponde comunque: 'Ehm scusami, non volevo farti paura, mi interessava solo sapere come stavi...sei andata via all'improvviso oggi, mi dispiace di aver detto quelle cose. Non le pensavo davvero.'
'Ma no, forse hai ragione tu, adesso vedo di parlare con Jamie e chiarire. Ma...spiegami soltanto una cosa, non potevi entrare dalla porta come fanno le persone normali?'
Risponde: 'Era chiusa e il mio mazzo di chiavi l'ho lasciato in negozio.' Ridiamo entrambi.
'Senti, ti va di restare a cenare già che sei qui? Mamma e papà sono andati a casa dei nonni e rientrano stasera tardi, sennò dovrei stare in casa da sola.' dico io, 'Uhm, va bene, tanto non ho niente da fare, ordiniamo una pizza? Ah, e...vuoi chiamare anche Jamie?' pronuncia quest'ultima frase con un tono diverso, sembra quasi preoccupato della mia risposta, e magari lo è. Rispondo di no, allora andiamo in salotto e prendo il telefono con l'intenzione di chiamare la pizzeria.
Ad un tratto suonano alla porta, chi può essere a quest'ora?
Derek va a vedere e si trova davanti....Jamie.

'Ma che ci fai qua?' chiede Derek, Jamie risponde 'Mh, niente, volevo fare un saluto veloce, scusatemi stavate mangiando, tolgo il disturbo...', intervengo io 'Nono ma figurati, anzi! Se vuoi puoi restare, a noi fa solo piacere. No, Derek?' mi aspetto di vedere uno sguardo fulmineo da parte di mio cugino, ma non accade. Risponde semplicemente un 'Sìsì nessun problema.'
Detto ciò Jamie resta a cenare e ordiniamo una pizza anche per lui.
Dopo una mezz'ora suonano di nuovo alla porta, questo deve essere sicuramente il pizzaiolo. 'Vado iooo!' urlo per farmi sentire dai ragazzi. Nessuna risposta. Saranno al computer.
Apro la porta e prendo le pizze, do i soldi al pizzaiolo e appoggio i cartoni sulla tavola.

JAMIE'S POV.
Prendo Derek da parte. Ho bisogno di parlare con lui, è una cosa molto importante. Derek mi segue senza dire una parola e arriviamo sul balconcino della cucina. 'Amico, ho bisogno di confidarti una cosa...non so come fare, questa volta sono rovinato..' dico io, la sua faccia si dipinge di un bianco pallido, poi sbotta: 'E ora che cazzo hai combinato Jamie? Non è normale finire sempre nei guai, sei grande ormai, non credi?' è evidentemente incazzato, ma solo perché mi vuole bene, dopotutto eravamo migliori amici un tempo.
Comincio a confessare: 'Sono stato accusato di...'

LILY'S POV.
Vado a cercare i ragazzi, sono già passati 10 minuti e le pizze non sono più calde come prima.
Li scopro a parlare sul balcone della cucina: 'Ehm, scusate, non vorrei interrompere i vostri discorsi, ma le pizze sono arrivate da un po' e si stanno raffreddando ormai...'
'Arriviamo' risponde Jamie con un sorriso rassicurante e mi segue fino al salone dove ci sediamo tutti e tre.
Iniziamo a mangiare, poi domando: 'Allora Jamie, cosa ti ha spinto a ritornare qua dopo così tanto tempo?'
La sua riposta tarda un po' ad arrivare: 'Uhm, ecco vedi, in questo periodo sono diventato famoso come cantante e adesso ho preso una pausa dopo un lungo Tour in America. Avevo solo bisogno di uno stacco dal lavoro.'
Sembra serio, ma appena vede che lo sto fissando in modo preoccupato, mi sorride. Non è cambiato di molto dall'ultima volta.
Finiamo di mangiare, sparecchio e vado a buttare fuori l'immondizia e poi ne approfitto per fare una camminata di 20 minuti per smaltire la cena. Derek e Jamie, sfaticati come al solito, preferiscono restare in casa stravaccati sul divano, che uomini mamma mia! A questo pensiero mi metto a ridere da sola, la gente che mi vede penserà che sono pazza. Non importa.
Mentre sto attraversando la strada non vedo una macchina che spunta all'improvviso, o meglio, la macchina non vede me e ci finisco sotto. Da lì, buio assoluto.

JAMIE'S POV.
Accendo la Tv quando Derek mi interrompe e dice: 'Allora, cosa mi stavi dicendo prima che Lily ci interrompesse per andare a mangiare?'
'Ah già, stavo dicendo che...' sembra fatto a posta, non riesco a finire la frase che squilla il telefono di casa.
Risponde Derek scocciato: 'Ma pronto! Chi è?' dopo neanche un secondo cambia espressione, adesso è terrorizzato: 'Oddio e quando è successo?! Arriviamo subito!! Sì, sì, è mia cugina, sì, lei Lily e io, esatto, Derek. Arrivo aspetti lì!'
'Cosa succede?!' chiedo preoccupato io avendo sentito il nome di Lily. 'Un incidente! Un coglione non ha visto Lily che attraversava la strada e l'ha messa sotto! Mi ha telefonato l'autista della macchina, ha detto che Lily è svenuta, ha già chiamato l'ambulanza e la stanno portando via, per fortuna aveva con sè i documenti...Forza Jamie andiamo! La stanno portando all'ospedale più vicino!'
Non me lo faccio dire due volte che scatto alla porta, in un secondo sono già dentro all'auto con cui sono venuto, dopo che Derek si è fiondato di fianco a me, partiamo.
Quando arriviamo all'ospedale ci fanno accomodare in un divanetto di fianco al letto dove è stesa Lily. Adesso sta dormendo, hanno detto che ha preso una bella botta e dovrà stare ancora qualche giorno a riposo.
Il piccolo televisore sopra al divano è accesso, stanno trasmettendo proprio adesso una notizia: 'Ricercato ragazzo biondo, alto, occhi chiari, secondo fonti note si chiamerebbe James, ha un accento inglese. È accusato di omicidio, chiunque lo veda in giro è tenuto a consegnarlo immediatamente alla polizia.'
Cazzo. Adesso sono nei guai. Come faccio a spiegarlo a Derek?! Lo guardo. Ha un'espressione spaesata, non riesce a capire. Gli tocco una spalla.
Tutto ciò che riesce a dire è: 'Jamie, tu, tu sei...tu sei un assassino.'

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