Waiting.

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Jungkook ogni sera dopo cena salutava i ragazzi senza accennare mai dove andasse.
Una sera però, Taehyung lo seguì e senza farsi scoprire raggiusero la spiaggia più vicina.
Non era un posto gradevole a quell'ora tarda della notte, ma Kookie sembrava sentirsi come a casa propria.
Si sedette su quella distesa di sabbia fine e fredda puntando lo sguardo verso la Luna, che imponente illuminava le sue pupille nere e sgranate.
Prese un ampio respiro irrigidendo ogni muscolo facciale, per poi schiudere le labbra lasciando fuoriuscire un debole suono angelico.

"I'm waiting for you darling, I'm waiting for the one.

I'm waiting for you darling, Just say it and nothing standing in my way "

Passò quella notte a sussurrare alla Luna tutto il suo dolore, finché il freddo non lo bloccò.

Taehyung può confermare che non solo una lacrima rigò il volto pallido del ragazzo dalla voce cristallina, ma ne scesero così tante che come per mascherarle, si mise a piovere.
Il cielo piangeva con lui, accompagnando la sua sofferenza e nascondendo la Luna dietro una coltre di nubi grigiastre.

Quella sera Koko non mangiò nemmeno.
Non aveva fame, il suo umore era come un cattivo presagio di mal tempo.
Mizu la guardava stare seduta sul davanzale di camera sua intenta a guardare la Luna giallastra farsi spazio tra qualche nuvola di passaggio.
Le labbra le tremavano pizzicate tra i suoi denti, e i suoi occhi lucidi riflettevano la poca luce che il pianeta lumisono sopra la sua testa riusciva a donare: probabilmente si sarebbe messa a piangere e questo Mizu lo sapeva, ma semplicemente venne invitata a sedersi accanto a lei sul tetto fuori dalla finestra.
Guardavano il paesaggio sedute su gelide tegole proteggendosi dal freddo nascondendo le loro figure sotto a spessi maglioni dai colori spenti, scaldando i loro animi riempiendo il silenzio che prevaleva, con una canzone dalle candide note.

Quel giorno JungKook stupì le sue fans pubblicando una nuova e malinconica cover: Waiting di Aquilo.

Koko, ovviamente, fu la prima tra le due sorelle ad ascoltarla quel giorno.

In silenzio osservando il cielo, quella sera si lasciarono cullare da quegli accordi semplici accompagnati da una voce così elaborata e preziosa.
Un debole soffio di vento riuscì a spostare le nuvole lontano dalla Luna, permettendole di splendere con pienezza in quel cielo nero oblio.
Koko non sapeva che quella Luna aveva fatto visita ad una persona qualche ora prima ed era incaricata di portarle un messaggio, così senza dir nulla si guardavano a vicenda comunicando solo con l'anima.
La canzone finì, ma come per magia il ritmo del suo cuore ne ricreava la melodia regalandole un suono infinito.

-Kookie... - sussurrò la ragazza cedendo una lacrima al paesaggio, in modo tale che potesse vedere come con malinconia le rigava il viso pallido e freddo.
- Penso la Luna voglia dirti qualcosa - le rispose l'amica con un cenno debole di un sorriso, prima di lasciarla sola rientrando tremante in casa.
-Proverò ad ascoltare - promise a sè stessa.

Puntò fissa lo sguardo in quella parte più luminosa del cielo e quasi lo vide con nitidezza: JungKook che malinconico le canta quella preziosa canzone, seduto sulla spiaggia dove un anno prima si scambiarono la promessa di aspettarsi per sempre.

-Quella sera non mi baciò, lo sai?- bisbigliò alla Luna -Non mi baciò perché io scappai via in lacrime - ammise abbassando lo sguardo verso i suoi piedi in prossimità della grondaia.
Con dolcezza posò il palmo ben aperto della mano sulle labbra, socchiuse gli occhi, e schioccò un bacio sulla sua pelle gelida.
Portò la mano, sempre aperta, verso la Luna e soffiò forte in modo che quel bacio la potesse raggiungere.

-Vorrei non essere scappata quella sera - la voce rotta dal pianto sembra quasi portare con se quelle nuvole scure che sembravano essersene andate.
E scomparsa la Luna il cielo prese a lacrimare con lei, lei che non si preoccupò di tutta quell'acqua che le stava inzuppando i capelli, ma con la speranza che presto la Luna si sarebbe fatta spazio con prepotenza tra quelle nubi, rimase con gli occhi fissi al cielo alla ricerca di altri messaggi che essa portava con sé.

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