Square Mile-Londra
Tre settimane prima.
Michael si alzò dalla sedia e si voltò verso la finestra del suo ufficio.
Il sole illuminava tiepidamente la facciata del palazzo, come a ricordare che la primavera aveva imposto le sue leggi e l'inverno, come un vecchio e stanco sovrano, era stato derubato del regno.Tom non aveva ancora chiamato, i minuti passavano inesorabilmente, lasciando il posto ai dubbi e al pensiero che quel progetto non si sarebbe concretizzato mai.
Controllò nuovamente il cellulare invano, poi lo mise silenzioso, quasi come per scaramanzia, facendolo scivolare lentamente nella tasca di lana del suo Montgomery blu notte.
Pensò ad Hevelin, alle discussioni dei giorni precedenti, ai rientri casa a notte inoltrata
e alle ore passate ad osservarla mentre dormiva, sapendo che era crollata nel tentativo di vederlo entrare dalla porta della stanza da letto.Ma era troppo importante il progetto e se fosse arrivata quella chiamata, tutti gli sforzi e i sacrifici fatti avrebbero avuto finalmente un senso.
Questo Hevelin lo sapeva, pensò Michael.
Deciso ad uscire dalla stanza, raccolse i documenti preparati per l' improbabile telefonata, e in quel momento una strana sensazione lo colpì al fianco:
il cellulare stava vibrando.Era Tom.
Quasi paralizzato strinse il telefono nella mano destra e, indeciso se rispondere o meno, lo fisso per qualche secondo.
Premette il tasto verde velocemente.
< Michael! > urlò la voce dall'altro capo del telefono < Michael!! Pronto??! > ripete con tono severo
< Si, eccomi > rispose Michael con voce incerta.
< Hanno accettato!! Ce l'abbiamo fatta!! >Michael per un istante allontano il cellulare dall'orecchio e fisso il muro incredulo e spiazzato dalle parole di Tom.
Poi tornò in se e rispose con calma apparente
< Lo sapevo, mi sono sempre fidato di te>
< Ci vediamo al Café all'angolo della strada, offro io, dobbiamo festeggiare!! >
Michael uscì dall'edificio dalla porta principale e si avviò lungo la strada.
Una leggera brezza lo invitava a percorrere la via quasi lo accompagnasse.
Il cuore aveva ripreso a battere regolarmente e le preoccupazioni erano ormai un lontano ricordo.
Percorso qualche metro, poteva intravedere la vetrata del bar che rifletteva gli ignari passanti della strada di fronte.
L'insegna, "Café Veneziano" in vernice oro, dominava la porta d'ingresso e dava il benvenuto ai clienti intenti ad entrare nel locale.
"Sicuramente l'insegna è la stessa dal giorno della sua costruzione" pensò Michael osservandola,
ma poi con un leggero sorriso tra sé e sé si convinse che non fosse poi così importante.
Varcò la soglia dell' entrata e si diresse al solito tavolo, senza badare al resto della confusionaria clientela.
Si sedette e guardò l'orologio: era in anticipo e Tom sarebbe arrivato di lì a breve.
Ordinò due birre , si accese una sigaretta e si abbandonò alla vista della nuvola di fumo dissolversi nel soffitto grigio della sala.
Il locale era in tipico stile Londinese, con l'imponente bancone laterale che si affacciava sulla sala e dietro ad esso c'era l'instancabile Henry, lo storico proprietario del Cafè, che si affannava tra le ordinazioni dei clienti e i rimproveri a una giovane, forse nel suo primo giorno di lavoro.
Del pavimento originale ne rimaneva un debole ricordo, le assi in legno si erano da tempo arrese al passo svelto e incurante delle migliaia di persone che erano entrate nel locale, abbandonando un color tabacco vivo e lucido per una opaca e cupa tonalità indefinita.
Un piacevole odore di cannella aleggiava nella sala e il suo stomaco gli ricordò, con un leggero brontolio, il digiuno dalla sera prima.La sua attenzione venne però attirata dal suono del campanello posto sulla porta del locale che, aprendosi, dondolò dolcemente e, dopo un istante, la figura di Tom varcò la soglia.
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Amicizia Corrotta
Mystery / ThrillerUna grande amicizia, la storia d'amore perfetta, un grande affare, denaro e potere. E se qualcosa andasse storto?