Capitolo I

24 2 0
                                    

Agito la mano in direzione della figura che man mano si rimpicciolisce sempre di più,sino a sparire dal mio campo visivo.
Chiudo il finestrino,sfregandomi le mani nel vano tentativo di riscaldarmi.
"Questa settimana sulla neve ci farà bene." Dice mia madre,sorridendo.
"Se ci arrivo" sbuffo ironicamente,"puoi accendere il riscaldamento per favore?In questa macchina si gela."-continuo. Allunga il braccio verso la manopola del riscaldamento,mentre papà guida,canticchiando allegro una vecchia canzone dei Beatles trasmessa in radio.
Intono alcune note del brano,rivolgendo il mio sguardo al panorama innevato.
"Proprio come ai vecchi tempi,eh?
L'unica volta che ci siamo concessi una vacanza in montagna é stato quando avevi circa 6 anni,Evy.Non puoi ricordarne molto;da allora abbiamo passato tutti i natali in città."
Esordisce mamma.
"Davvero?Credo di aver completamente rimosso quel periodo dalla mia mente.Eppure é strano,qualcosa,seppur minima dovrei ricordarla."
"Eri piccola,inoltre sono passati 11 anni,è normale che tu abbia un vuoto di memoria,tesoro." Afferma mio padre,fissando la strada.
Annuisco,voltandomi ancora una volta in direzione del finestrino.Ammiro estasiata lo splendido paesaggio che scorre veloce sotto i miei occhi attenti.Elevate montagne bianche fanno sfondo alla folta e scura boscaglia,mentre il cielo terso regala all'ambiente un tocco fiabesco.
Poche ore dopo,scorgiamo un piccolo cottage.Nello stesso istante in cui la jeep grigia accosta,scendo fremente dall'eccitazione.
"Carina." Complimento,riferendomi alla casa sviluppata su due piani.
Dopo aver scaricato i bagagli,papá propone una passeggiata dentro il bosco.Acconsento entusiasta.Mia madre,al contrario,poco incline all'idea rifiuta,dicendo che nel frattempo preparerà la cena.
[...]
Il rumore dei nostri passi,alternati a scricchiolii,è l'unico suono che riecheggia all'interno del bosco.
"Argh!"
Papà si gira,emettendo un suono vagamente simile a quello di un lupo.
"Volevi spaventarmi?" rido del suo intento fallito.
Si gratta il capo,imbarazzato.
"Quand'eri piccola fingevamo di essere degli esploratori.I lupi ti terrorizzavano a morte,i vampiri e le streghe erano il male,gli elfi e le fate i nostri magici aiutanti."
Sorrido,ripensando alla mia infanzia.
"Potrebbe essere un'avventura;come quando eri piccola" -Si volta.-oh no!Il nemico ci attacca!- grida,riferendosi ad una donnola.
Sto al gioco,lasciando trasparire il mio non ancora defunto spirito da bambina.
"Guarda lì."-Indico una rosa a pochi metri di distanza dal sentiero.-"Quella é un'arma speciale.Ci permetterà di sconfiggere il nemico."
Papà sorride.
"Vado a raccoglierla."
Mi dirigo verso il fiore,passando tra gli incavi degli alberi intersecati tra di loro.Cammino per circa un minuto,e poco prima di giungere a destinazione,odo la voce di mio padre:
"É troppo lontano,Eveline.Torna in dietro!"
In effetti mi sono allontanata parecchio,ma riesco ancora a scorgere la sua figura,inoltre non voglio tornare a mani vuote.
"Aspetta papà,mancano solo pochi passi.É un'avventura,giusto?" Grido di rimando.
Colgo la rosa,girandomi verso di lui.
"Hey,l'ho pres.."
La paura mi ha mozzato il fiato in gola,impedendomi di terminare la frase.
Non riesco più a vedere il sentiero,né mio padre.Grido il suo nome,senza ricevere alcuna risposta.Inizio a respirare velocemente,guardandomi attorno.Gli alberi che prima parevano innocui,adesso sembrano opprimenti,l'aria é pesante,ed il freddo incomincia a divenire intenso.
Provo ad usare il cellulare per chiamare i miei genitori,la polizia,le forze dell'ordine,la guardia forestale ma le uniche risposte che ricevo sono degli interminabili squilli.
Vago per ore alla disperata ricerca di un sentiero,alternando crisi di nervosismo a crisi di panico.
"Questo dannato bosco avrà una fine" ripeto tra me e me.
Al calare del buio le mie paure si moltiplicano poiché non ho ancora trovato né la via di casa,né un villaggio abitato.Le mie gambe oramai stanche,si reggono a stento,il gelo sta diventando insopportabile,e le mie speranze si affievoliscono secondo dopo secondo.
"Devo assolutamente trovare un posto dove trascorre la notte."
Cammino per un'altra manciata di minuti sino a quando scorgo un vecchio castello.L'oscurità mi impedisce di osservarne i dettagli,ma riesco a distinguere varie finestre,ed un maestoso portone in legno.Il mio primo pensiero è quello di allontanarmi velocemente,cosa ci fa un castello nel bel mezzo del bosco?Il bagliore di un fulmine,però,mi fa repentinamente cambiare idea,obbligandomi a prendere la drastica decisione di entrare in quel luogo,benché sia parecchio lugubre.
Corro verso il portone,ed entro convincendomi che comunque,non sarebbe potuta andare peggio.
Mi sbagliavo.

Monsieur NuitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora