14 aprile 2016
Alcuni dicono che l'ospedale sia il luogo più sicuro del mondo, altri il più spettrale e tetro.
C'è chi lo vede come un posto caldo e poi c'è chi lo vede come un posto freddo.
Dipende da come lo si guarda. L'ospedale è un misto di gioia e dolore, vita e morte è il punto di inizio e il punto di arrivo.
Be' io sono Olivia Rosa Clark e per me l'ospedale è casa.
10 settembre 2003, primi sintomi di quella malattia che da quel giorno non mi fece più avere una vita normale. Ricordo mia madre in lacrime, il sangue, gli aghi, le flebo e un grande male alla testa. Avevo avuto le convulsioni, non mi era mai capitato è stato strano non riuscivo a controllare il mio corpo e avevo paura, molta paura.
Finalmente arrivarono i vari esami dai nomi incomprensibili che non stavano evidentemente portando a niente di buono, ho visto il viso di tutti farsi più triste e ancora non capivo, ero troppo piccola ma forse era meglio non capire e pensare che sarebbe andato tutto per il meglio, ma purtroppo non fu così.Mi hanno detto di scrivere tanto, e allora lo farò.
Olivia Rosa
