Prologo

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Apro gli occhi di scatto, sicuro di essermi dimenticato qualcosa.
Scusate, non mi sono neanche presentato e già mi lamento: mi chiamo Zayn Malik, ho da poco compiuto 24 anni e sono pakistano.
I miei si sono trasferiti dal Pakistan poco dopo la mia nascita, per ragioni che ho scoperto solo all'ultimo anno di liceo.
Imparai la lingua molo facilmente e appena iniziai l'asilo, conobbi Louis Tomlinson e Niall Horan, un bambino di origini irlandesi; divenimmo subito migliori amici e da all'ora non ci siamo mai separati.
Insieme affrontammo l'omosessualità di Loulou, la scoperta che potesse avere figli, le sue prime cotte disastrose e la prima gravidanza, che si ritrovò inaspettatamente condita da una storia d'amore con Harry Styles, un all'ora nostro compagno di classe, prima etero.
In quello stesso periodo, il nostro piccolo trio si allargò, grazie all'aggiunta, obbligatoria di: Wilhelmina, la gemella di Louis e ragazza fissa di Niall, Harry per ovvie ragioni e Liam, lo pseudo cugino del riccio e il mio ragazzo da ormai cinque anni.
È proprio Liam che, sdraiato dietro di me, nella sua posizione preferita, mi sta riempiendo di baci e morsetti il collo, il mio punto più sensibile.
« Che stai facendo? » mi domanda tra un bacio e un morso, con quella voce che me lo fa venire quasi duro.
« Mi chiedevo perché fossi ancora li dietro e non tra le mie cosce » lo provoco, con quel tono malizioso che ho imparato a sfruttare negli anni.
« Arrivo subito » esclama lui contento, recuperando l'ennesimo preservativo dal comodino e sgusciando tra le mie gambe già aperte per lui.
Non pensate che sia un "malato di sesso" come piace dire ad Harry, non sono sempre stato così: prima di Liam, non avevo mai neanche dato un bacio ed è comunque tutta colpa sua, dei suoi capelli castani sempre spettinati, dei suoi occhi marroni da cucciolo e del suo corpo che esprime sesso.
Sono piuttosto geloso e possessivo, quindi non ve lo descrivo più.
Un leggero gemito mi scappa, perché quel cucciolo del mio ragazzo ha cominciato a succhiarmi un capezzolo, mentre con due dita tortura l'altro.
« Dovremmo sbrigarci » ansima lui staccandosi.
« Allora sbrigati » lo incito, afferrandogli il volto per poterlo portare alla mia altezza, per poterlo coinvolgere in un bacio pieno d'amore, passione e lussuria.
Appoggiando il suo petto al mio, Liam porta le mani tra i nostri bacini e mentre con una mano stringe insieme le nostre erezioni, ormai completamente dure e sofferenti, pompandole insieme, l'altra si spinge più in basso, verso la mia apertura, per prepararmi all'imminente ingombrante intrusione.
Ormai sono anni che facciamo l'amore insieme, quindi in poco tempo sono pronto.
Liam interrompe il bacio, sollevandosi sui talloni tra le mie gambe aperte solo per lui, per potersi infilare il preservativo e portare i miei polpacci sulle sue spalle.
Si abbassa nuovamente verso il mio viso, donandomi uno sguardo innamorato e coinvolgendomi in un bacio appassionato, mentre con un'unica spinta è dentro di me.
Non aspetta neanche che mi abitui all'intrusione, perché non è più necessario, e comincia a spingere, prima piano e dolcemente, poi sempre più veloce e forte, così da raggiungere quel punto dentro di me che mi fa urlare dal piacere.
Gli unici suoni nella stanza sono i nostri gemiti, che vengono ingoiati dalle nostre bocche...no aspetta...questi sono i nostri cellulari che suonano contemporaneamente.
Li ignoro, perché avere Liam dentro di me è la cosa più bella del mondo.
Evidentemente però, stamani il mio fidanzato aveva veramente fretta, visto che il mio orgasmo mi colpisce forte e inaspettato, facendomi gemere forte il suo nome, che dopo un paio di spinte, viene anche lui.
« Siamo veramente in ritardo se ci stanno chiamando come disperati » afferma ancora ansimante, mentre si solleva da me dopo un veloce bacio, per liberarsi dal preservativo.
Il mio sguardo confuso deve essere molto esilarante, perché lui, vedendomi, scoppia a ridere.
« C'è la festa di laurea di Minnie a casa Tomlinson » afferma afferrando ancora sorridente il cel.
Dall'altra parte dell'apparecchio però, non può esserci uno della nostra grande famiglia che si lamenta per il nostro disastroso ritardo, perché il suo svolto sbianca pericolosamente, portandomi ad alzarmi dal letto preoccupato.
« Niall e Minnie hanno avuto un incidente - mi rivela correndo a recuperare un paio di mutande - sono in ospedale » esclama terrorizzato.
A quelle parole, corro in bagno per levarmi di dosso il minimo sindacale e in dieci minuti, siamo in macchina diretti verso l'ospedale.

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