Introduzione - Ali color pece

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Era una limpida giornata d'autunno, s'accorse Tyler guardando fuori dall'immensa portafinestra che si affacciava sui tetti di tutte le case della cittá. Stava per tramontare il sole e si vedevano i riflessi arancioni brillanti sulle onde spumeggianti dell'oceano. Avrebbe tanto voluto passeggiare scalzo sulla spiaggia, con la brezza marina a profumargli la pelle di sale, con le mani riposte nelle tasche dei jeans ascoltando il suo pezzo preferito dei Green Day. Lui però era seduto in un banco in terza fila in un'aula fantastica quanto dispersiva. S'annoiava e gli capitava spesso di distrarsi, soprattutto nelle ore del professor Grayson, un tipo simpatico, almeno, per gli altri. Le pareti, notò, erano dipinte da affreschi raffiguranti angeli che erano rappresentati con ali color pece. Gli sembrò di ricordare che in genere erano dipinte con colori come oro, bianco o una moltitudine di diverse sfumature tra questi due colori. In effetti erano proprio inquietanti, sgranò gli occhi quando le ali si tinsero di un rosso sangue. Emise un sussulto, quando fu richiamato dal professor Grayson
"Signor Tyler Nightfor, é sempre un piacere averla tra noi. Può dirci gentilmente dove siamo arrivati?"
Odiava queste domande, quasi quanto detestava stare nella stessa stanza dove c'era lui, sempre pronto a metterlo in difficoltà. Ty lesse il titolo della pagina del suo vicino di banco ad alta voce e gli arrivò qualche sguardo stufo e insofferente, per l'imbarazzo chinò il capo.
"Ah, davvero? Buono a sapersi. Signor Nightfor, non é obbligato a seguire i nostri corsi se non sono di suo gradimento."
Invece sì, pensò il ragazzo senza dire niente, ricordando suo padre e i suoi discorsi colmi di ira, quando gli occhi sembravano diventargli rossi. Il solo pensiero lo terrorizzava a morte ed era in quei momenti che sentiva più di ogni altra cosa la mancanza di sua madre, una persona così candida, premurosa e delicata. Riusciva a sentire ancora quella melodiosa voce che era stata l'unica cosa permanente nei suoi primi 10 anni di vita, prima di trasferirsi con suo padre. Tutto ciò che aveva di lei era una lettera, nascosta dietro a un quadro appeso sopra il letto della sua camera.

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