Capitolo 1

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Ho imparato a guidare appena ho compiuto 16 anni, amo le macchine, ma soprattutto l'adrenalina che mi scatena la velocità.
Corro ormai da due anni e non ho mai perso una gara.

Rileggo il messaggio che mi ha inviato qualche minuto fa Nicholas,

"Al vecchio campanile alle 21:00, sii puntuale"

Sento già l'eccitazione scorrerermi nelle vene, non vedo l'ora che la giornata passi in fretta.

Arrivata al punto di ritrovo, saluto Nicholas con un cenno del capo e rifiuto una birra che mi viene offerta dal ragazzo accanto a lui.
-non bevi?- mi chiede confuso quest'ultimo.
-no-
-e come fai a calmare tutta l'adrenalina?-
-semplice: non la calmo, la sfrutto-
Rimane qualche minuto in silenzio e dopo si presenta:
-Sono Jackson, il fratello di Nick- dice porgendomi la mano e indicando con il capo Nicholas.
Adesso noto le somiglianze, hanno entrambi i capelli neri, solo che Jackson ha gli occhi grigi ed è più alto e muscoloso di Nicholas.
-Savannah-gli rispondo afferrando la mano che mi sta porgendo.
-Quella Savannah? La Savannah di cui mi parli sempre Nick?-chiede al ragazzo accanto a lui con un cipiglio sul volto
-In persona- affermo lanciando un'occhiata confusa a Nicholas.
-Va bene, è ora di cominciare, dai Savannah vai a preparti- interrompe la conversazione un po' imbarazzato.
Mi incammino verso la mia Camaro modificata che un tempo era di mio padre e quando sto per salirci una voce mi ferma.
-Buona fortuna!- mi urla Jackson guardandomi mentre sorride.
-Non ne ho bisogno!- gli urlo di rimando provocando una sua risata roca che mi fa venire i brividi.

-Ai posti di partenza!-esclama la voce al megafono.
-Pronti...- la folla urla in delirio.
-...partenza...- le voci aumentano.
-...Via!-
Tutti i rumori intorno a me svaniscono, premo col piede sull'accelleratore partendo a tutto gas innalzando dietro di me una nube di polvere e terra.
Il tragitto è poco illuminato, ma lo conosco a memoria, sarà la quinta volta che lo faccio.
Sono in testa io, supero l'ultima curva e intravedo il traguardo, la folla si sposta lasciando libero il passaggio, sposto un attimo lo sguardo sul cruscotto dell'auto dove c'è la foto dei miei genitori entrambi felici e sorridenti, quanto sono lontani quei momenti.
I ricordi che ho di mio padre sono pochi e sbiaditi poiché ero piccola quando se n'è andato, una cosa che ricordo bene è che era un ottimo scrittore, ogni sera si sedeva sul letto accanto a me e mi leggeva un capitolo di un libro che stava scrivendo e che purtroppo non potrà mai concludere.
Se solo quel giorno avessi chiamato qualcuno...
All'improvviso senza accorgermene l'auto dietro di me mi supera e taglia il traguardo per prima.

-Savannah cazzo! Sai quanto ci hai fatto perdere? Ma che ti è saltato in mente?!- mi aggredisce appena scendo dall'auto la voce di Nicholas.
-Non ci hai perso solo tu, mi rifarò alla prossima- gli dico fredda senza guardarlo negli occhi, se lo farei sarei sicura che si accorgerebbe delle lacrime che sto trattenendo.
Adoro Nicholas, ma alcune volte perde la testa per cose futili, sappiamo entrambi che la prossima la vincerò, mi ero solo distratta, cosa che non succederà più.
-Mi sa che forse avevi bisogno di quel "buona fortuna"- mi dice mentre mi raggiunge ridacchiando Jackson.
Mi giro di spalle senza rispondergli.
-hei stai bene?- chiede con un tono leggermente preoccupato
-Si...hem...devo andare- rispondo non riuscendo a nascondere il tono tremolante.
-Fanno una festa, non vieni?- mi chiede confuso
-No- e senza aspettare una sua risposta risalgo sulla mia Camaro e mi dirigo verso casa.

SPAZIO AUTRICI:
Ciao a tutti, siamo tre ragazze a cui piace leggere e abbiamo deciso di scrivere una storia, accettiamo critiche di ogni tipo, speriamo che la nostra storia possa piacervi!♡

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