Capitolo 2

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Mi trovo davanti alla porta che conduce al salotto, la spingo ed entro. Una luce fioca mi arriva agli occhi, mi guardo attorno, davanti a me su una poltrona c'è qualcuno. ..mi avvicino con passo tremante e scorgo la figura inerme di mio padre, all'improvviso apre gli occhi mostrandomi le iridi un tempo verdi, mi indica e con rabbia pronuncia queste parole:
-É tutta colpa tua!-

Mi sveglio di soprassalto, con il cuore che mi batte in petto, quasi volesse uscire, la pelle e i capelli sudati e le guance bagnate dalle lacrime.
Ogni sera la stessa storia, mi sveglio nel bel mezzo della notte, per lo stesso incubo, ma nonostante ne sia abituata i sensi di colpa mi invadono.
Lo psicologo che mi ha seguito fino quando ho compiuto 15 anni mi ha sempre detto che sbaglio a dare la colpa a me stessa, che ero piccola per sapere ciò che stava succedendo, ma io so che non è così e anche mia madre, che tutti i giorni quando torna a casa ubriaca o fatta mi ricorda che è stata solo colpa mia, che sono un errore.

Guardo l'ora e noto che sono le 2:30 del mattino, mi alzo dal letto incapace di riprendere sonno.
Come ogni altro giorno, Morfeo, non ha intenzione di riprendermi tra le sue braccia.

Entro in salotto per guardare un po' di televisione e noto mia madre intenta a scambiarsi la saliva con uno dei suoi tanti uomini, se così li posso chiamare, chissà cosa scorre ora nelle sue vene.

Mia madre non ha preso bene la morte di mio padre, non posso chiederle niente che riguardi lui e dopo che ha bruciato qualsiasi cosa che gli apparteneva, "per dimenticarlo più in fretta", dice, ha cercato di convincermi a rottamare la Camarro, ma ovviamente mi sono imposta e l'ho modificata per poter partecipare alle corse.

Ora ha problemi con la droga e si porta a casa qualsiasi uomo che pensi le faccia scordare, ma io so bene che non lo dimenticherà finché non lo avrà accettato.

-Hey Sav, portami la siringa che è sul tavolo-
La voce flebile di mia madre interrompe i miei pensieri.

-Non ti aiuterò a farti del male- affermo con voce dura senza guardarla, non riesco a farlo quand'è in queste condizioni.

-L'hai già fatto una volta, uccidendo mio marito, una seconda volta non sarà  una novitá e ora portami quella cazzo di siringa!- ringhia guardandomi torva.

Le parole che mi rivolge non mi fanno più effetto ormai, c'ho fatto l'abitudine.

L'uomo che ha accanto sembra si sia addormentato, allora lei cerca di risvegliarlo promettendogli cose che un figlio non vorrebbe mai sentir dire dalla propria madre e gli dà piccoli buffetti con la mano sul braccio segnato dalle punture.

Non riesco a sopportare la visione di ciò che mi si presenta davanti allora torno in camera mia.

-Savannah cazzo! La siringa!-
Sento mia madre urlare un ultima volta prima di mettere le cuffiette nelle orecchie e lasciarmi cullare da Whisper degli Evanescence.

"...Don't turn away
Don't give in to the pain
Don't Try to hide Though they're screaming your name
Don't close your eyes
God knows what lies behind them
Don't turn out the light
Never sleep never die..."

Amo ascoltare la musica, mi fa dimenticare la vita incasinata che ho e mi trasporta in un mondo dove sono una persona migliore.
Molte volte ho pensato come sarebbe tornare indietro nel tempo, cambiare ciò che è successo.
Se mio padre fosse ancora vivo forse ora starei vivendo l'adolescenza come ogni altra mia coetanea.

Mi ricordo quand'ero piccola, quando facevo un incubo e mi mettevo a piangere, la mamma correva in camera mia, si sdraiava accanto a me e prendendomi tra le braccia iniziava ad intonare una dolce ninnananna.
"Questa, tesoro mio, me la cantava sempre la mia mamma e adesso la canterò io a te, stai tranquilla ci sono io qui".
E mi rassicurava con la sua voce sottile e delicata capace di trasmettere amore e serenità.

Gli occhi si fanno più pesanti e finalmente credo di aver preso sonno, stacco la musica infilandomi sotto le coperte.
Sento dei rumori provenire dalla camera di mia madre, alla fine è riuscita a svegliarlo, guardo l'orologio e noto che sono le 4:00...cazzo! Le 4:00?!
Riappoggio la testa sul cuscino e inizio a fissare il soffitto sperando di riaddormentarmi, domani mattina devo andare a scuola e ho una gara da vincere.

SPAZIO AUTRICI :

TRADUZIONE CANZONE:

Non girarti dall'altra parte
Non abbandonarti al dolore
Non cercare di nasconderti anche se stanno urlando il tuo nome
Non chiudere gli occhi
Dio sa cosa c'è dietro di essi
Non spegnere la luce
Mai dormire mai morire.

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