CAPITOLO 1

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"Paige piantala!" Non volevo più sentirla "Non voglio la compassione di nessuno ok? Pensavo mi conoscessi. Io non sono diventata così per avere compassione io sono diventata così perché voi mi avete costretta. Non avevo amici cosa potevo fare se non isolarmi?" Lei non aprì bocca, così decisi di andarmene. Arrivata a casa mia madre e mio padre erano entrambi a casa. Il che è molto strano dato che da circa due anni è come se vivessi da sola. La mamma iniziò a parlare "Senti Victoria abbiamo pensato io e tio padre di anticiparti il regalo per il diciassettesimo compleanno." O mio Dio. Panico. Non volevo regali ne sorprese. Le odiavo.

"Vicky abbiamo pensato di regalarti un viaggio per andare a vivere a Sydney. Lì tuo zio ci ha lasciato una casa e non molto lontano c'è una scuola. Che ne pensi?"

Ne rimasi un po' scioccata, ma poi pensai 'io? Vivere da sola? Sì è il regalo più bello del mondo!'

Però mi limitai solo ad annuire. Passarono due giorni e finalmente era arrivato il momento di partire. Non mi faceva impazzire l'Australia, ma al minimo lì sarei stata senza genitori, senza amiche pazze e senza preoccupazioni. Preparai le valige.

Mia mamma mi sembrava un po' preoccupata. Guardando le mie valige non si notava neanche un vestito colorato. Era tutti nero. Mi piaceva il nero, mi calmava. Non ero depressa ero solamente sola. Ma non cercavo l'aiuto di nessuno, avevo passato 17 anni rialzandomi da sola e di sicuro non avrei smesso ora.

Salutati i miei genitori salii sull'aereo. Mi misi le cuffiette e mi addormentai. Scesa dall'aereo presi un taxi che mi portò fino a casa di mio zio. Era una casa enorme aveva all'esterno le pareti bianche e un giardino fantastico. In più appena entrata trovai un bigliettino con su scritto "Ciao Victoria. Sono la tua vicina di casa, conoscevo molto bene tuo zio e mi dispiace moltissimo per la sua morte. So che abiterai da sola così ho deciso di regalati un cagnolino. Spero ti piaccia. Marie."

Io amavo i cani. Era una signora davvero molto gentile. Aprii la gabbietta e ne uscì fuori un cagnolino di penso appena due mesi. Era impacciato, proprio come me. Ma era adorabile e carino. Lo lasciai in salotto sul divano e inizia ad esplorare la casa. Era gigantesca. Scelsi una delle tante camere e ci passai la notte.

Il suono della sveglia mi fece sobbalzare. Mi preparai per il mio primo giorno di scuola. Optai per un jeans aderente e strappato sulle ginocchia e una canotta con dei disegni le mie amate vans nere ed ero pronta. Un velo di trucco, lo zaino e uscii di casa. Non ci voleva molto per arrivare a scuola. Appena arrivata mi guardai in torno e vidi solo gente divisa nei suoi gruppetti di amici. Io mi appoggiai su un muretto e mi misi le cuffiette. Suonò la campanella e, un po' spaesata, chiesi a uno di quei tanti gruppetti di ragazzi dove fosse la presidenza.

Mi guardarono un po'. Inizialmente risero, ma poi una ragazza mi indicò la strada. Non capivo cosa ci fosse di tanto divertente in me, ma decisi di ignorarli. In presidenza mi diedero l'orario. Che brutto! Prima ora algebra. Arrivai in classe ovviamente in ritardo. Il prof. mi presentò alla classe. Già questo mi irritava, mi mandó a sedere vicino a un ragazzo un po' strano. Aveva i capelli con un ciuffo verde acqua. Ma io non giudicavo mai quindi mi misi a sedere in silenzio. Lui iniziò a parlare "Piacere Michael"
"Piacere Victoria" mi sembrava un ragazzo simpatico e stravagante. Per fortuna l'ora finì in fretta e andai al mio armadietto a prendere le cose per arte. Amavo l'arte, riuscivo ad esprimere me stessa. Fui distolta dai miei pensieri da un urlo. Un urlo femminile. Mi girai e vidi una massa di persone, mi feci strada e vidi due ragazze che stavano picchiando una ragazza sola. Seale. Ma la cosa peggiore era che nessuno l'aiutava. Allora, pur non essendo muscolosissima mi misi in mezzo e presi qualche pugno ma alla fine dopo aver mollato anch'io qualche pugno le ragazze se ne andarono. Aiutai l'altra ad alzarsi e feci per andarmene via quando mi afferrò io polso "Aspetta devi andare in infermeria stai sanguinando" in effetti aveva ragione mi stavano per rompere il naso. Allora annuì "Comunque io sono Jessica, o Jess"
Io " Victoria o Vicky".

Dopo essere stata fasciata le lezioni terminarono. Lungo la strada verso casa qualcuno mi afferrò il polso e subito riconobbi quel ciffo spettinato e colorato "Ehi, ma che hai fatto sei piena di lividi" bhe aveva ragione insomma ero appena arrivata e già facevo a botte "Mi sono messa in mezzo a una rissa dato che nessuno faceva un cazzo" dissi un po' scocciata. Verso metà tragitto ci raggiunsero tre ragazzi, penso amici di Michael. Uno era molto alto occhi verdi e capelli un po' ricci. Un altro sembrava asiatico e infine l'ultimo era castano molto chiaro, quasi biondo. Aveva degli occhi arrurri, così azzurri che ci potevi affogare dentro.

"Io sono Ashton" disse il primo
"Io Calum" disse il secondo
"E io sono Luke" disse il terzo
Io molto timidamente e molto freddamente dissi "Piacere Victoria" Michael mi invitó da loro. Bhe io non accettai non volevo che mi invitasse solo perché ero nuova e non avevo amici. Arrivata a casa pranzai e pensai che tra 10 giorni avrei compiuto 17 anni.

Il giorno dopo a scuola filó tutto liscio e all'uscita Jess mi invitó a casa sua. Mi sembrava una ragazza a posto così decisi di accettare.

Arrivammo a casa sua e non mi lasciò neanche il tempo di orientarmi che mi trascinò in camera sua. Il giorno dopo sarebbe stata una domenica così mandammo a farsi fottere i compiti e parlammo del più e del meno.

"Cosa? Tra 9 giorni è il tuo compleanno. Dobbiamo assolutamente dare una vesta. I tuoi sono d'accordo?"
"Jess primo io non ho amici e non saprei chi invitare. E secondo io vivo da sola non ho bisogno dell'approvazione dei miei." Jess stava per scoppiare dalla felicità.

"Vivi da sola? O mio Dio deve essere fantastico! Comunque non ti preoccupare agli amici ci penso io"

Spazio autrice.
Questa è la mia prima fanfiction
So che il capitolo è corto, ma come ho detto è la mia prima storia. Spero vi piaccia.

"The Dark Side." || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora