Aftermath

Chapter 1: To Win or to Die

POV Clove:

Gli ibridi stanno per raggiungerci. Sento il loro fiato alitarmi sul collo.
- Cato! - grido, disperata. - Cato!
Spalanco gli occhi. Il mio respiro è pesante. Mi passo una mano sulla fronte, e me la ritrovo tutta sudata.
Abbasso di nuovo le palpebre per cercare di rilassarmi e di riprendermi dal solito incubo che mi tormenta sin dal momento in cui io ed il mio ex compagno di distretto, ora divemtato co-vincitore, abbiamo messo piede fuori dall'arena.
Dopo un po' di tempo, decido di riprovare a prendere sonno, ma è tutto inutile.
Faccio un enorme sospiro e scendo dal letto, dirigendomi verso il bagno.
Mi svesto con molta calma e scopro di avere ancora la pelle d'oca a causa dell'orrido sogno che mi ha fatto visita non molto tempo fa.
Mi infilo sotto il getto caldo della doccia, e l'acqua bollente mi investe. Al contrario di quello che potrebbe pensare gran parte della gente che oramai sono abituata a veder gironzolare per le strade di Capitol City, questa sensazione non mi dà affatto alcun fastidio, anzi, riesce persino a calmarmi.
Tutti gli abitanti del Distretto 2 provano più o meno lo stesso. È una specie di abitudine per noi, probabilmente, altrimenti non saprei proprio come spiegarlo. Fatto sta che ottengo il risultato che speravo di avere: le immagini dell'incubo mi scivolano via insieme al sapone che mi sono strofinata addosso, lasciandomi respirare di nuovo liberamente, per fortuna.
Una volta terminata la doccia, mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo ed esco dal bagno, vestendomi con abiti diversi senza alcuna fretta.
Dopodiché, decido di andare al terrazzo a prendere una boccata d'aria.
Mi dirigo a piccoli passi verso l'ascensore e schiaccio il pulsante numero 12. Cerco di scacciare dalla mente i pensieri che mi provoca la vista di quelle due cifre ed attendo che le porte dell'ascensore si spalanchino nuovamente.
Fortunatamente per me, questo avviene solo una decina di secondi dopo.
Mi metto le mani nelle tasche dei jeans e mi avvio verso la scala che porta alla terrazza.
Non appena giungo in cima, il panorama mi mozza il fiato per un momento, come del resto succede sempre.
Mi appoggio alla balaustra e chiudo gli occhi, inspirando ed espirando.
- Allora non sono l'unico a non riuscire a dormire - dice una voce alle mie spalle.
Sollevo nuovamente le palpebre e ruoto appena la testa, quel che basta per far entrare l'immagine di Cato nel mio campo visivo.
- A quanto pare - rispondo, evasiva, prima di tornare nella posizione di prima.
Lui si accosta a me senza fare il minimo rumore, e dopo un po' inizio a perdere la concezione del tempo.

POV Cato:

Le luci della capitale offuscano il cielo stellato che sono abituato a vedere durante le notti che trascorro a casa.
Mi appoggio anch'io al parapetto, seguendo l'esempio di Clove. Un silenzio quasi spettrale aleggia tra di noi.
Nessuno vuole parlare di quel che è accaduto. Domani saremo costretti a festeggiare davanti a tutta Panem la nostra vittoria, ma sappiamo bene di non essere felici.
Ogni volta che chiudo gli occhi anche solo per un istante mi vengono in mente Glimmer e la sua bellezza, Marvel e la sua simpatia, Finch e la sua intelligenza, Rue e la sua dolcezza, Thresh e la sua forza, Katniss ed il suo coraggio, Peeta e la sua bontà.
Devo farmi costantemente forza per non crollare davanti a tutti, e mi impongo di rimanere imperscrutabile anche nel privato.
L'unica mia consolazione è Clove. Mi basta guardarla per capire di non essere solo, e soprattutto per avere la certezza che non lo sarò mai e poi mai.
Un giorno, molto presto probabilmente, ci riuniremo a casa di uno di noi due per parlare di come siamo cambiati durante queste settimane nell'arena, ma per adesso le nostre bocche restano chiuse, ed i nostri occhi si soffermano unicamente sulla città che si estende ai nostri piedi.

A/N: TANTI AUGURI, SARIMACK! Dato che tu ami la Clato, ho pensato di "regalartene" una per il tuo compleanno. Spero che questo primo capitolo ti piaccia. Questa sarà una mini-long di quattro capitoli. Non shippo per niente la coppia, come ben sai, ma ho voluto provare. Ancora auguri! A presto! Baci!