CAPITOLO I ~ QUANDO TUTTO EBBE INIZIO

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Il sole era appena tramontato e il paesaggio collinare era colorato dalle infinite sfumature che appaiono dopo che il esso fa capolino dietro I rilievi montuosi di un mondo fantastico e sconosciuto. A quell'ora inizia il ritorno verso casa dei pastori e del bestiame per evitare di incontrare durante la notte delle creature ostili. In mezzo a quelle colline inondate dalle tenuti luci del crepuscolo vi era una caverna. Non era molto profonda e neanche ricca di materiali preziosi, ma era calda e accogliente. dentro di essa un gruppo di strani animali, chiamati creeper, la mia razza. Eranomessi lì a cerchio incuriositi da quello che stava accadendo. Mia madre stava covando, e indivinate chi era il fortunato ovetto? Uscii dal duro involucro emanando uno "shss" secco e acuto. Ero un ottimo esemplare, modestamente: testa piccola, piedi forti e massicci ma, a differenza dei miei simili, avevo un colorito leggermente più chiaro e le pupille nei miei occhi erano di un colore giallo-limone, non rosso-fuoco. Però nessuno ci faceva caso, quel che era importante è che ero nato e godevo di ottima salute stando in mezzo ai miei cari. Mi chiamarono Crackles. Non poteva esserci nome più azzeccato per uno come me: ero energico, attivo e avevo molta voglia di avventure! Quando ero piccolo vivevo con la mia tribù in fondo a una valle troppo piccola per la mia fama di avventure e più di una volta mia madre mi diceva di non oltrepassare MAI i confini della valle, cosa che ovviamente io ignoravo e continuavo a fare insieme ai miei migliori amici. Ralph, Boom Boom e Semtexin. Con Ralph ci conosciamo da sempre, da quando eravamo delle uova. Era intelligente e simpatico ed è grazie a lui che ho conosciuto Boom Boom e Semtexin: all'origine non erano della nostra tribù, ma qualche anno fa il loro gruppo si unì a noi perchè spinto via dal proprio territorio desertico per via di alcuni cacciatori ostili. Ora vivevano tutti con noi. Boom Boom (per noi B.B.) è sempre stato un po'... prepotente, se non fosse per la sua giovane età sarebbe esploso già da un bel po' e per sfogarsi prende semplicemente a capocciate tutto ciò che gli capita agiro; Semtexin invece, essendo la più piccola fra di noi, è sempre stata un po' la nostra palla al piede, tuttavia era simpatica e divertente.
Ricordo ancora, come se fosse ieri, il giorno in cui ci siamo spinti oltre due chilometri dal confine della valle.
Il cielo era sgombro e Ralph volle a tutti i costi che venissimo con lui a vedere una cosa: il problema è che nel deserto ce oltre ad essere molto pericoloso è anche maledettamente lontano: arrvarci non sarebbe stata una passeggiata.
<< Ralph... quanto manca? Ho i piedi a pezzi >> chiese impaziente B.B.
<< Ralph, il sole mi sta sciogliendo, manca davvero tanto? >> Chiese Semtexin lamentandosi.
Io mi limitai a chiedere semplicemente: << Ralph, siamo tutti un po' stanchi, è vicina questa "cosa stupefacente" >>
<< Non temete >> ci tranquillizò lui << stiamo arrivando! >>.
E così fu: salimmo su una montagna e, arrivati in cima, si parò davanti a noi una delle "cose più stupefacenti" che avevamo mai visto! Era una specie di tempio costruito nella roccia arenaria, ma comunque molto resistente.
<< Oh Santo Notch, è gigantesca! >> commentò B.B. come suo solito.
<< Dobbiamo assulutamente esplorarla >> dissi.
<< E secondo te perché ti ho portato qui? Su andiamo! >>
Ci avventurammo all'interno delle rovine: per terra c'erano carte rovinate, armi e atrezzi usurai, insomma, era abbandonata. Ci spingemmo più in fondo verso la zona delle catacombe: era buio, fortunatamente c'era qualche torcia qui e là. Mi venne il timore a immaginare che poteva esserci un avventuriero umano che ci avrebbe subito uccisi con una spada di diamante, ma il tutto si dissolse alla vista orribile di uno scheletro a terra fornito di armatura di diamante. Prosegurono. C'erano molte tombe: forse un tempo questo era il castello di qualche porente re del deserto, o forse un semplice luogo di culto che serviva anche da cimitero. Ad un certo punto, mentre continuavamo ad esplorare i piccoli sotterranei, udii uno strano suono. Stemmo muti e dopo qualche secondo questo suono divenne un urlo disperato, una richiesta d'aiuto, qualcuno era nei guai! Ci dirigemmo verso il suono sperando di trovarne la fonte. In un punto dei sotterranei si presentò un dirupo che conduceva dritto al vuoto e poco più il là, su una piccola sporgenza un vecchio creeper che poteva avere l'età di mio nonno.
<< Vi prego, aiutatemi! >> ci intimò.
Non avevamo alcuna idea di come aiutarlo... poi a Ralph venne un'illuminazione: iniziò a scavarsi un tunnel a testate dentro l'arenaria per raggiungerlo. Non fece molto, quindi continuo B.B. arrivando fino al vecchio e lo trasse dentro il tunnel. Arrivato in salvo ci ringraziò: << Senza di voi potevo restarci secco, siete molto coraggiosi >>
<< Grazie signore ma non è il momento dei ringraziamenti, dobbiamo andarcene subito! >> dissi preoccupato e lui acconsentì.
Arrivati però quasi all'entrata della struttura accadde uno degli avvenimenti che mi segnarono per tutta la vita: il vecchio creeper si fermò di colpo e rimase immobile per qualche secondo, poi iniziò a ricoprirsi di un strana luce violacea e, rimanendo fermo, ci disse: << Scappate, presto allontanatevi! >>
Ci allontanmo di diversi metri e a un certo punto... esplose. In modo del tutto inaspettato. Non pensavo che la morte di un creeper avvenisse in questo modo, neanche gli altri lo sapevano.
Decidemmo di ritornare alla valle: volevamo spiegazioni.

Ed ecco la mia seconda storia! Come ho già detto nella trama, vi prego di non considerare questa storia come la fanfiction di un videogioco a cubetti, ma come una storia d'avventura che vede come protagonisti dei personaggi tratti da un videogioco a cubetti... non ha molto senso ma la storia è figa, seguitela se vi va ;)

Bella Ciao a tutti LettoriDiBiblioteca

Io non esploderòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora