//\\Fratelli?!//\\

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Conficcai le unghia nel volante.
Lasciai scorrere le parole di Alice (Elis) come fosse acqua corrente.
"Dai! Non è colpa mia se tua madre si è risposata. Anzi, non è colpa di nessuno. Neanche sua! Ha il diritto di rifarsi una vita. Ho capito che odi i ragazzi ma magari è carino il figlio del nuovo marito! Presentamelo!"disse con voce maliziosa.
Mi viene da ucciderla quando fa così.
Nascosi il telefono nella borsa per far zittire la segreteria con le stupide parole di Alice.
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Una volta arrivata alla casa, spensi la macchina e inserí le chiavi nella borsa.
Scesi con sfiducia.
Un enorme casa si presentó davanti a me.
Mi feci strada tra le miriadi di siepi e cespugli incolti.
E io dovrei venire a vivere qui?!
Dopo aver sbattuto la testa contro un ramoscello d'albero riusci ad arrivare davanti all'imponente portone di legno.
Un rampicante si faceva strada lungo tutto il perimetro della casa.
Potevo udire i lamenti del mio sarcasmo represso.
Inserì la chiave nella toppa che fece un fastidioso rumore metallico e dopo aver indugiato un po si aprì.
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Il parquet di legno chiaro scricchiolava sotto i miei piedi.
Ogni minimo suono in quella casa aveva una vena horror.
Come se tutto fosse amplificato.
Sentì dei rumori gravi provenire dalla stanza alla mia sinistra.
Lanciai un occhiata nei dintorni per trovare un "arma" che facesse al caso mio.
Una mazza da baseball.
Seriamente?
La impugnai incerta e feci per avvicinarmi alla stanza incriminata.
Presi il coraggio a due mani.
I rumori si facevano più forti passo dopo passo.
Misi la mano sulla maniglia.
Presi un grande respiro e l'aprì.
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Una volta che la porta fu aperta, chiusi gli occhi e agitai la mazza al vento.
Urtai qualcosa di solido e finalmente aprì gli occhi.
Vidi una ragazza dai lunghi capelli biondi stesa per terra.
"CHE CAZZO?!"
Sentì un urlo provenire da dietro le mie spalle.
Era un ragazzo alto,dai capelli castani e occhi color nocciola indossava un paio di occhiali neri e sproporzionati ed il suo viso era tempestato da dei nei.
Lo vidi precipitarsi ai piedi della povera ragazza bionda, svenuta sul pavimento.
"Emh... Io... Emh..." balbettai.
Il panico scorreva nelle mie vene.
E se fosse morta?!
Trauma cranico?!
Morte cerebrale?!
Istintivamente lanciai la mazza da baseball dietro di me.
Il ragazzo mi squadró dalla testa ai piedi.
"Tu chi sei? Che ci fai qui? Perché le hai fatto del male?"quasi urlò, prendendo in braccio la ragazza adagiandola sul letto."Io... Posso spiegare..." ripresi fiato "sono la figlia di Meredith Valentine" a queste parole sussultó e mi si gelò il sangue."Tu? Tu sei la figlia della nuova moglie di mio padre?!"un brivido mi attraversò la schiena.
"James O'Brien" continuò vedendo il mio palese nervosismo.
"Emh... So che magari l'ultima cosa che vorresti adesso e vedermi e che magari mi vorresti a nove mila km da qua... Ma... Ecco..." mi arricciai una ciocca di capelli.
"Si, bene, sei lei. Nella mia vita mancava solo una pazza assassina." sbuffó, iniziando a digitare numeri sul telefono.
"Non starai chiamando la polizia?! Non l'ho fatto apposta!"dissi strappandogli il telefono dalle mani.
"No! So riconoscere una pazza maniaca da una diciottenne ingenua" disse guardandomi in cagnesco "il mio telefono"aprì la mano in cui misi il suo smartphone poco dopo.
"Scusa, è che sono appena arrivata, ho sentito dei rumori provenire da qui dentro, allora ho afferrato una mazza dall'ingresso... Magari mi sono lasciata trascinare un po troppo"sorrisi, cercando di sdrammatizzare.
"Troppi film horror" sorrise impercettibilmente "comunque" continuò "non è morta. È solo svenuta. Ora la riporto a casa." disse prendendola in braccio. Lo seguì con lo sguardo fino all'ingresso. Ora che lo vedevo meglio e senza l'ansia dell'aver ucciso qualcuno... Era proprio carino. Bah, non avrei avuto speranze.
"È la tua ragazza?"domandai forse con troppa curiosità.
Si limitò ad annuire e uscì di casa, sbattendo la porta.
Sorrisi.
Visto? L'avevo detto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 31, 2016 ⏰

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