Difficoltà e abbracci.

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La guardai dritto negli occhi, aspettando che aprisse bocca. Quando vidi che non riusciva a parlare le presi la mano e gliela strinsi forte. Lei sussultò e prese un grande respiro.
"Bene, allora. Tu conosci l'attuale situazione economica della mia famiglia. Papà ha perso il lavoro, mamma deve badare ai nonni e non ha tempo e risorse per cercarsi un nuovo lavoro e le uniche cose che ci garantiscono un minimo di stabilità sono il mio precario impiego da baby-sitter e le serate in cui Kyle suona nei locali, aggregandosi ad alcune band, o fa il cameriere."
Conoscevo bene i problemi che stavano attraversando i Truman. Zoey aveva il college e non era facile mantenere un lavoro stabile e ben pagato e Kyle era alla ricerca di ragazzi interessati a formare una band con lui, senza però aver ancora ottenuto molto successo.
Annuii senza aggiungere altro e aspettai che parlasse, prima di accarezzare con il pollice la sua delicata mano tremante da violinista.
Lei mi sorrise debolmente e finalmente tirò fuori tutto "Beh, ecco, l'altro giorno alla Juilliard c'è stata la riunione scolastica degli ex alunni, una giornata che viene organizzata ogni anno, e sono venuti anche molti personaggi famosi, tra cui David Garrett, hai presente?"
Alzai gli occhi al cielo "Ovvio, è uno dei violinisti che più ami al mondo. Hai anche un suo poster!"
Lei arrossii ma continuò imperterrita "Suona divinamente...tant'è che l'ho raggiunto, desiderosa di fare la sua conoscenza, e fra una cosa e l'altra ci siamo ritrovati a suonare insieme. È stato un momento magico e alla fine del brano mi ha proposto una pazzia, una cosa per cui avrei potuto morire lì, davanti a lui..."
"Cosa?" Ormai la mia curiosità era palpabile.
"Mi ha chiesto di venire con lui per un tour per tutta l'America del nord! Ti rendi conto? David Garrett ha chiesto a me di essere la sua nuova proposta per il mondo della musica classica!"
Spalancai la bocca, piacevolmente sorpreso dalle sue parole "Wow, Zoey, è fantastico! Hai accettato, giusto?"
Il suo volto si scurì e abbassò gli occhi ritirando la mano e iniziando a giocherellare con i propri braccialetti. Io non spostai la mia da sopra il tavolo, in attesa.
"Gli ho chiesto del tempo per pensarci. Logan, sarebbe il mio sogno, e tu lo sai, ed è successo tutto troppo in fretta e inaspettatamente, visto, fra l'altro, che l'unico motivo per cui ero a scuola quel giorno era che dovevo recuperare una lezione."
"Sì ma l'hai detto tu stessa! È il tuo sogno! Non è un'opportunità che capita tutti i giorni! Devi sfruttarla!"
Zoey iniziò a tormentarsi i capelli.
"Non posso, Logan. Non posso abbandonare la mia famiglia in un momento così difficile! È uno stage, quello con David, un'occasione per imparare e farmi conoscere, non un lavoro."
Non risposi. Era veramente una brutta situazione. Seguire i propri desideri e abbandonare la propria famiglia o restare e rinunciare?
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e percepii quanto Zoey fosse combattuta. Le sorrisi, cercando di essere il più rassicurante possibile e allungai un braccio per fermarle le mani che continuavano ad arrotolare furiosamente le ciocche dei suoi capelli biondi.
"Ehi, Zoey. Andrà tutto bene. Te lo prometto. Ci sono io qui con te, risolveremo tutto."
Zoey restò immobile. Poi, con uno scatto improvviso, si alzò dalla sedia e mi abbracciò stretto. Mi circondò con le sue braccia sottili e immerse la testa nell'incavo tra il collo e la spalla, sospirando profondamente.
Mi prese alla sprovvista ma non esitai un secondo a ricambiare il suo abbraccio e a baciarle la fronte.
"Stai tranquilla, va bene. Stai tranquilla."
Lei mi guardò e mi baciò velocemente sulla guancia "Grazie, Logan. Non so davvero cosa farei senza di te."
Proprio in quel momento il cameriere si avvicinò al nostro tavolo "Pollo con mandorle e gamberetti alla griglia per voi"
Io e Zoey arrossimmo violentemente per le condizioni in cui il ragazzo ci aveva trovato e notammo un sorrisetto malizioso da parte sua mentre lei tornava a sedersi al suo posto. Alzai gli occhi al cielo e lei, notandomi, iniziò a ridere forte.
Ringraziammo il cameriere e riprendemmo a mangiare.
"Ma ne hai parlato con i tuoi? O almeno con Kyle?"
Lei spalancò gli occhi mentre mandava giù uno dei suoi gamberetti.
"Stai scherzando? Assolutamente no! Sicuramente farebbero di tutto per mandarmici, oppure penserebbero che io voglia abbandonarli e non so cosa sia peggio! No no, non posso dire nulla fino a che non avrò preso una decisione."
"Probabilmente hai ragione, al tuo posto avrei agito allo stesso modo. Quando tempo hai per pensarci? Quando dovrebbe partire quest'ipotetico tour?"
"A febbraio, probabilmente dalla seconda settimana"
"Bene, perfetto, tra cinque mesi. Ce la farai, okay? Si sistemerà tutto quanto."
Ingoiai un pezzo del mio pollo mentre Zoey sembrava già più tranquilla e rilassata. Iniziammo a scherzare come eravamo soliti fare e le preoccupazioni sembrarono solo un lontano ricordo.
Vederla ridere era qualcosa di impagabile. Se c'era una cosa che amavo era far star bene le persone a cui volevo bene e Zoey era una parte particolarmente importante della mia vita.
Finita la cena uscimmo dal ristorante e decidemmo di fare una camminata e digerire tutti i gelati fritti divorati poco prima.
"Logan?"
Camminavamo da un po' e la sua dolce voce ruppe discretamente il silenzio, come se avesse paura di disturbare.
"Dimmi pure."
Lei guardò dritto davanti a sé.
"Tu sei felice?"
La domanda mi colpì profondamente e mi guardai le scarpe.
"Perché questa domanda?" Proseguivamo l'uno vicino all'altra e osservavo le sue dita che si muovevano nel buio, lunghe e delicate.
"A volte ho l'impressione che mi manchi qualcosa. Sto bene, ho tante belle cose nella mia vita, eppure non posso dire di essere davvero felice. Io considero la felicità come l'emozione più irraggiungibile di tutte. Per te cos'è, invece?"
La guardai. Era pensierosa e visibilmente nervosa. Avrei voluto abbracciarla ma la mia testa ormai stava facendo tutto da sola.
"Cavolo, che domanda importante, Zoey. Io credo che la felicità sia il pensiero più astratto e relativo che possa esistere nell'universo ed è sorprendente come l'idea di felicità sia diversa per ognuno di noi. C'è chi è felice con poco; chi si sente tale davanti al sorriso di una persona cara, chi davanti al suo piatto preferito. E poi, invece, c'è chi non si accontenta, chi va sempre più a fondo, convinto che si possa ottenere sempre di più, eternamente, fino a che non arriva a scavarsi la fossa da solo. Noi umani siamo piuttosto assurdi, non credi? E siamo sciocchi, perché la felicità si trova anche nelle piccole cose, in quelle che diamo per scontato. E sì, è una frase fatta, ma io ci credo. Noi non vogliamo essere felici. Noi lo pretendiamo. Ci mettiamo comodi e aspettiamo che le gioie bussimo alla nostra porta o che tutte le persone e le storia vadano bene e siano piacevoli. Se tutti iniziassimo a vivere la vita con un sorriso in più e ad accettare anche il dolore come punto di partenza per qualcosa di più grande e più bello allora sarebbe tutto diverso. Io sono felice. Sono felice di avere te e Kyle, che siete i miei migliori amici. Sono felice di avere una passione che coltivo in continuazione. Ma soprattutto, sono felice di chi sono. La felicità è data anche da questo, da quanto amiamo noi stessi. E, purtroppo, nella maggior parte dei casi la risposta è non abbastanza."
Mi aspettavo una risposta da Zoey ma lei non muoveva un muscolo e si era fermata.
"Che succede?" Le chiesi, posandole una mano sulla spalla. Lei si voltò, con le lacrime al volto e le labbra che tremavano.
"Ho così tanta paura." Si buttò a capofitto tra le mie braccia e io la strinsi, accarezzando i suoi capelli biondi.
"Andrà tutto bene, Zoey. Ci sono io con te. Sarai felice, te lo prometto."
Restammo per un po' in quella posizione. Odiavo il modo in cui si stava sentendo. E avrei fatto di tutto per tranquillizzarla. Un'idea ce l'avrei...

#SPAZIOAUTRICE
Okay, non ho idea di quanto tempo sia passato e ho paura solo a pensarci ahahah
Scusatemi tantissimo, sono successe così tante cose e ho smesso di scrivere.
Come state?
Lasciatemi un commento e un mi piace, in caso vi sia piaciuto il capitolo, e condividete!
Vi voglio sempre bene e grazie per tutti i messaggi e i voti che ancora ricevo per questa storia e per La mia è la stella migliore.
Grazie.

-Ludovica

E poi ti ho trovataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora