"Buon giorno ragazzi, vi porto una new entry! Trattatela bene e datele un degno benvenuto, mi raccomando! Elisa starà con voi fino alla fine dell'anno!"
Stavo lì in piedi, senza muovere un passo, osservando quelle sedici paia di occhi che mi osservavano, ognuna in modo diverso, cercando di tirare fuori dal mio corpo anche la più piccola particolarità che avrebbe potuto svelare qualcosa di quel che ero. Mi sentivo come intorpidita, una sensazione odiosa, che non mi permetteva di imprimere nella mente quel momento, che sarebbe stato un importante nuovo inizio di cui mi sarei piacevolmente voluta ricordare in futuro.
"Hei? Elisa?..."
"Oh, sì, certo... Ciao, buon giorno" farfugliai una serie di parole incomprensibili che di certo non mi fecero fare una figura grandiosa; mi sentii un'idiota e piano piano la mia faccia iniziò a divampare, pensavo di prendere fuoco di lì a qualche istante e nella mia testa iniziò a palesarsi il contorno di un annaffiatoio, unico oggetto che avrei voluto avere tra le mani in quel momento per poter calmare le fiamme che si innalzavano ora al di sopra delle orecchie. Ma perché poi proprio in quei momenti emergevano nel mio cervello idee del genere?
"Siediti pure lì, c'é un banco vuoto" la professoressa, che dall'aspetto sarebbe potuta essere mia sorella, mi rivolse un sorriso apprensivo e, per un momento, mi sentii meno estranea.
Senza nemmeno rendermi conto dello scorrere del tempo, presto suonò la campanella, indice di quei quindici sacri minuti di libertà per ogni studente, ed io mi ritrovai seduta sulla mia sedia attorniata da svariate facce incuriosite; c'erano mani che spuntavano da tutte le parti stringendo la mia energicamente e io, che ripetevo come una macchina da guerra il mio nome, ancora un po' stordita da tutta la situazione.
"Piacere! Io sono Antonio!" un ragazzo dagli occhi azzurrissimi si protese verso di me sorridendo timido
"Io sono Elis...aspetta, non ci credo" iniziai a ridere da sola fissandolo e notando con divertimento la sua espressione di sorpresa e perplessità
"Tu sei Mcfly idolo delle folle!!" non avrei potuto tenerlo ancora sulle spine, i suoi occhi innocenti mi intenerivano.
"Cosa? Mi conosci veramente?" l'interrogativo sul suo volto prese una piega di stupore, i suoi occhi si fecero grandi e rotondi, spalancò la bocca ed iniziò a ridere goffamente.
"Certo che ti conosco! Esercito anche un certo tipo di stalking raffinato via snapchat!"
I ragazzi intorno iniziarono a seguire divertiti il discorso
"Quindi sei una supporter degli Urban Strangers!"
"Addicted direi!" un ronzio piacevole iniziò a diffondersi nel mio petto, piano piano stavo incominciando a sentirmi a mio agio in mezzo a tutti quei sorrisi che promettevano solamente cose buone.