IL FIGLIO DEL "TRADITORE"

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Il signor Malfoy guardò per l'ultima volta il viso della defunta moglie. Era pallida, troppo per essere vero, prima lo avrebbe accettato, prima avrebbe smesso di soffrire, o meglio questo era quello che gli avevano detto in molti, ma si può veramente tornare felici quando si perde la persona che si ama? E' davvero possibile dimenticarsi di chi ci ha voluti bene? Draco non lo credeva possibile, ed era per quello che sapeva che nulla sarebbe stato come prima e che era inutile illudersi con frasi da copione. Accarezzò per l'ultima volta i suoi capelli castani, leggermente ingrigiti, ma che le donavano la stessa bellezza dell'adolescenza.

"Addio amore mio." chiuse gli occhi in cerca di un ricordo che potesse colmare l'assenza di quel bacio, un bacio che avrebbe voluto darle a tutti i costi, ma un bacio che non avrebbe avuto risposta se non labbra fredde. Riaprì di colpo gli occhi, era stato così facile crederla già morta...

"Padre." un giovane ragazzo di quindici anni entrò nella soggiorno della tenuta Malfoy. Scorpius si mosse lentamente, con le lacrime agli occhi e con il cuore in frantumi come quello del padre. Non poteva crederci e non voleva crederci. Se ne era andata, veramente. Si passò una mano nei suoi capelli biondo platino e si accorse che nulla di lui avrebbe ricordato la madre: era identico al padre, in tutto e per tutto.

"Vieni qui Scorpius, ti prego." Draco si reggeva a stento in piedi, il dolore era troppo e gli aveva otturato le ossa. "Come faremo ora?" aggiunse mentre abbracciava il figlio. Il ragazzo strinse il più che poté il suo corpo esile, le lacrime non cessavano e in qualche modo la tenuta Malfoy si stava tingendo di insolite sfumature nere, come se anche la casa si stesse disperando per la morte della sua più leale padrona.

Astoria era stata una donna buona e gentile, era stata l'unica donna in grado di sciogliere il cuore di pietra di Draco e che era riuscita ad andare oltre il suo tradimento verso Hogwarts. Il suo amore era stato lava, e come lava aveva bruciato via ogni sua insicurezza e rancore.

"Era la mia gioia, la mia luce nella tempesta di ombre che stavo vivendo dopo la morte di Lord Voldemort. Solo lei è riuscita a liberarmi, e la sua fine porterà sicuramente alla mia. Io l'amavo Scorpius, l'amavo come si ama l'ultima goccia di Burrobirra in pieno inverno." i suoi occhi grigi si oscurarono donandogli un'area assente. "Oh ma per mia fortuna ci sei tu, gioiello mio, tu ed io dobbiamo andare avanti. Dobbiamo." Scorpius tremò quando il padre nominò il Signore Oscuro, ma neanche quel nome poteva distogliere i suoi pensieri dalla madre. Lentamente portò via il padre fuori da quella stanza tenendolo sempre stretto fra le braccia.
"Grazie figliolo, immagino che tu debba preparare i bagagli per Hogwarts." Scorpius stava pensando da giorni che forse sarebbe stato opportuno rimanere con il padre e non partire, l'idea non gli piaceva ma era la più giusta.
"Padre voglio rimanere con te, hai bisogno di qualcuno che ti stia accanto." Draco Malfoy incontrò gli occhi del figlio.
"Oh no figlio mio, non potrei mai negarti questo. Vai ad Hogwarts, so che ti farà bene."

Era il 1º settembre e Scorpius Malfoy stava per oltrepassare la barriera del binario 9 e tre quarti con il carrello con tutti i suoi bagagli e il suo gufo latteo Owre. Nessuno lo aveva accompagnato, o meglio lui aveva rifiutato più volte l'aiuto del padre, consigliandogli che sarebbe stato meglio per lui riposarsi dato che non dormiva da giorni.
"Ragazzi muovetevi, faremo tardi!" a gridare era stata una donna sulla quarantina vestita completamente di nero accompagnata dal marito e dai suoi figli.
Era Hermione Granger in tutto il suo splendore: Scorpius aveva a casa sua decine di ritagli della Granger, intuì quindi che quello di fianco a lei fosse il marito Ron Weasley.
Non appena notò la figlia dei due, la sua migliore amica e la ragazza di cui era completamente innamorato, corse incontro alla famiglia ed abbracciò Rose stringendola come si fa con un tenero e morbido peluche quando gli si è particolarmente affezionati.
"Ei calmo ragazzino." a parlare fu Ron e Scorpius, intimorito dal tono di voce sciolse l'abbraccio con la ragazza.
"Il figlio di Malfoy immagino." lo sguardo che si dipinse sul volto dell'uomo infastidì il ragazzo ed Hermione, la quale tirò uno schiaffetto al marito.
"Ci dispiace moltissimo per la vostra perdita, se c'è qualsiasi cosa che possiamo fare per te e tuo padre non esitare a chiedere." quella donna era davvero speciale, lo sguardo che mostrava era sincero e le parole che aveva usato avevano un suono così leggero che Scorpius non poteva pensare che suo padre, quando era giovane, avesse chiamato quella fata sanguemarcio.
"Grazie mille signora Granger."
Tornò a guardare Rose. La ragazza aveva lasciato sciolti e mossi i capelli rossi, come piaceva a lui, ed aveva lievemente accentuato gli occhi verdi con una matita nera fina.
Era magnifica quasi quanto la madre.
"Ciao Scorpius." la sua voce era poesia.
"Ciao Rose."
"Mi sei mancato moltissimo."
"Anche tu, non immagini quanto." ed i pensieri del ragazzo si concentrarono nuovamente sulla madre defunta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 09, 2016 ⏰

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Scorpius Malfoy e il Mangiamorte fedeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora