Prologo.

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Emma Swan, vent'anni, studentessa del Storybrooke College, in cui si sarebbe voluta laureare in psicologia... Doveva ammettere che seguire le orme di suo padre – e cioè lavorare in centrale insieme a lui – era da sempre stata un'opzione più che valida nella sua vita, ma dopo i problemi affrontati in essa aveva ben deciso di aiutare gli altri a risolvere perlomeno i loro, ascoltandoli e tentando di regalare loro buoni consigli. Non si considerava una psicologa vera e propria, ma più una ragazzina alle prime armi, a differenza di molti altri che non facevano che ripeterle che a parer loro aveva un talento innato. Sorrideva quando dicevano così, sorrideva e s'imporporava lievemente, come accadeva ogni qualvolta le venisse fatto anche solo un innocuo complimento...

Sua madre morì quando aveva solo quattordici anni, a causa di un tumore... Era stato un duro – durissimo – colpo, per lei, da affrontare; era da sempre stata la sua ancora, il suo sostegno, l'unica persona a cui rivelasse le sue emozioni, che solitamente tendeva invece a nascondere dietro ad un solido ed indistruttibile muro di pietra creato per difendersi dall'umanità stessa... Mai al mondo avrebbe immaginato che rimanere sola potesse essere una sofferenza tale, ma lo era, dannazione, e spesso si chiedeva come sarebbe sopravvissuta ancora senza qualcuno che la sostenesse per davvero...

Ma a parte tutto, non aveva mai perso la sua tenacia e, anche se colta nel vivo, riusciva sempre a prendere in mano le situazioni ed a non tentennare mai... Mai. Solo una volta, solo una persona, era riuscita a destabilizzarla per mesi: Neal Cassidy; proprio un anno prima, il ragazzo, l'aveva tradita e da quel momento era nato in lei un profondo terrore di non poter mai più essere amata come – almeno pensava – meritava davvero, aveva così imparato a non fidarsi di nessuno ed a non aver bisogno di nessuno, se non di sé stessa.

"Emma, potresti andare a comprare il latte all'alimentari qui vicino, prima che faccia buio?" le chiese suo padre, David Nolan, nonché capo della polizia della città.

"Certo" rispose, con un dolce sorriso, per poi prendere il telefono ed uscire di casa, una volta essersi infilata la sua amata giacca di pelle rossa. Gliel'aveva regalata proprio sua madre, Mary Margaret Blanchard, e da quando era morta era rimasto l'oggetto – o meglio, il capo – più importante della sua vita, del suo cuore...

La sua auto era in riparazione da Booth's – l'officina di un suo caro amico, August – quindi fu costretta ad andare a piedi, ma fortunatamente il negozio era vicino e – seppur già iniziasse a far buio – ancora i lampioni del paesino collaboravano ad illuminare il suo tragitto; il market era a circa tre isolati da casa sua, pertanto – per allietare la sua camminata – decise di ascoltare un po' di musica, così si mise gli auricolari ed attivò la sua personale playlist al massimo del volume. Essa riusciva – in qualsiasi caso – a donarle un effetto rilassante, poiché ogni singolo verso di ogni singola canzone che Emma ascoltava, possedeva per lei un significato legato a momenti importanti della sua vita...

**

Killian Jones, ventiquattro anni. Aveva abbandonato la scuola a soli diciott'anni a causa del peggior trauma che avesse mai potuto subire, per poi buttarsi su un solo obiettivo che mai avrebbe raccontato a nessuno: vendicare suo fratello, Liam. Quando il maggiore dei due aveva vent'anni ed il minore – Killian – diciassette, Kate – la loro madre – era morta di un tumore e, solo due mesi dopo, Brennan – il padre – aveva ben deciso di abbandonarli, così da scappare con la sua amante – che pareva frequentasse prima ancora della morte della moglie. Liam era rimasto l'unico sostegno per il ragazzo, nonché l'unica persona che l'avesse liberato dalla dipendenza dalla droga o che riuscisse a calmarlo nei momenti di pura rabbia, evitando così che causasse delle risse. Da sempre lo aveva caratterizzato un carattere orgoglioso e testardo, indomabile; non amava parlare di sé e non lo faceva, infatti, mai, se non con persone fidate che erano lentamente – e con perseveranza – riuscite a guadagnarsi la sua fiducia, quasi impossibile da conquistare. Un altro aspetto – negativo per chiunque, tranne sua madre e suo fratello – della sua indole, era che odiava mostrare i suoi reali sentimenti – d'amore o d'odio che fossero – poiché pensava ciò lo rendesse debole, preferendo così nascondersi dietro alla sua tipica facciata rigida ed indifferente, spesso perfino sarcastica – seppur quest'ultima fosse odiata quasi da tutti. Da quando Liam era morto si sentiva come vuoto e – per rimaner fedele alla promessa fattogli e non ricadere quindi sulla droga – aveva deciso di scrivere ogni suo pensiero su di un personale diario, fingendo di stare parlando con lui. Caro fratello... ogni volta iniziava così, per poi finire con un Mi manchi, non sono niente senza di te. Per quanto scontroso e ribelle potesse essere, però, da sempre rispettava le regole che la madre gli aveva insegnato, poiché credeva che ciò lo avvicinasse – anche se solo di un poco – a lei.

Liam era morto proprio l'anno prima, poiché un poliziotto – che Killian aveva scoperto chiamarsi David Nolan – gli aveva, seppur involontariamente, sparato al petto, scambiandolo per un altro in piena notte. Fu questo che portò il ragazzo al suo obiettivo principale e già sapeva come portarlo a termine: avrebbe rapito la figlia del capo polizia, costringendolo a pagare un riscatto per riaverla, e non importava se fosse stato incarcerato, l'importante era che l'uomo soffrisse quanto lui stesso – a soli diciott'anni – era stato costretto a fare. E se c'era qualcosa che distingueva Killian Jones, era che quando prometteva qualcosa, lo faceva: vendetta decise, vendetta sarebbe stata...

Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e benvenuti a questa mia nuova fanfiction au con i captain swan come protagonisti.
Mi scuso se nell'immagine di questo primo capitolo c'è solo Killian (Colin in Storage 24) ma non ho trovato .gif in cui ci fossero sia lui in versione ragazzo che lei in versione ragazza che potessi usare come au, purtroppo, ma dai prossimi inizierò a metterne captain swan. Anche se non penso di avervi fatto un gran torto avendo messo Colin in primo piano con la sua bella sigaretta... eheheh.
Beh, che dire, al prossimo capitolo (non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni)! *3*

Kidnapping your heart.Where stories live. Discover now