La morte bussò alla porta

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Mi alzai e come sospettabile i ragazzi non c'erano. Andai in cucina e dopo una sostanziosa colazione a base di caffè e pancake andai allo "studio" e trovai un messaggio di Sam che diceva che non sarebbero tornati finché non avessero ucciso Caino, quindi di non contare sul loro aiuto, ma che se c'erano problemi sarebbero tornati subito.
-yeeee, in un bunker da sola ad aspettare due cacciatori- pensai ironicamente, ma tanto valeva informarsi un po' sul mondo dei mostri e company. Passai giorni a studiare ogni libro che mi capitava in mano e la mia vita era composta in poche parole da studio, docce, cibo spazzatura e poco altro, finché un giorno non sentì qualcuno bussare alla porta. I ragazzi avevano le chiavi e Castiel poteva teletrasportarli dentro, quando presi una pistola e andai alla porta. Aprì e vidi vari demoni ammassati fuori dalla porta. Chiusi subito la porta e disegnai il cerchio per contenerli e corsi a nascondermi. Sentì un frastuono enorme e varie imprecazioni (probabilmente alcuni demoni erano caduti nella trappola) ma altri no e corsero da tutte le parti, distruggendo e scaraventando ogni cosa. Io ero dentro a un armadio pieno di armi e sale, ma sarebbero serviti a poco se fossi rimasta lì, così presi vari fucili, un pugnale, sperando che fosse quello che uccide i demoni e un po' di acqua santa che era sotto a cumuli di sale e tentai di correre vero l' uscita ustionando e rallentando qualche demone sul mio cammino e raggiunsi la porta non so bene come. Corsi via, senza fermarmi per un secondo. Ormai a miglia di distanza chiamai Dean e Sam, ma nessuno dei due rispose, così cercai Castiel, ma nemmeno lui mi rispose. Ero sola, di nuovo, ma sta volta con un gruppo di demoni alle calcagna. Camminai per qualche ora e vidi un drive-in, ci entrai e usai i miei ultimi soldi per comprare un hamburger e due bottiglie d'acqua. Non avevo un contenitore per le mie cose, così cercai in giro finché non decisi di rubare una borsa. Una signora l'aveva lasciata sulla sua sedia mentre era andata in bagno e così la presi.. Non so perché ma il barista non mi fermò e me ne andai, di corsa, con le lacrime agli occhi. Ero stanca, troppo stanca per trattenere tutto ciò che avevo dentro

La ragazza che era stata possedutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora