Era stata una giornata stancante, anche se era arrivata in tempo per prendere il treno delle 17:03. Amava quella vita, era da tanto tempo che non si sentiva così. Sì, si può dire che l'essere studentessa la faceva sentire completamente nuova, la persona che non era mai riuscita ad essere lì, in quel piccolo paesino dove viveva e dove tornava ogni sera, piena di dubbi e di tristezza. Ed eccola di nuovo ad aspettare il treno che la stava portando proprio in quel piccolo paesino. Sospirò per poi farsi prendere dalla grandezza di tutto quello che la circondava.
Sì, era proprio bella quella stazione: c'era gente di ogni tipo, persone che correvano, persone che camminavano allegramente, una coppia in fondo al binario 20 si stava baciando, altri piangevano, altri invece sorridevano, altri erano tristi quasi depressi, altri invece viaggiavano senza bagagli persi in un mare senza speranza.
Era così la stazione. Nessuno sapeva chi si sarebbe trovato di fronte e questo l'affascinava tantissimo. Le piaceva guardare le loro vite dall'esterno senza essere compresa in nessuna di esse. Voleva assorbire ogni attimo che le veniva regalato, sapendo bene che c'era qualcosa che le mancava... troppa distrazione!
Si perse di nuovo ad osservare le vite degli altri senza rendersi conto di passare accanto alla propria.Era ancora presto, il treno non sarebbe arrivato prima di mezz'ora. Ad un tratto sentì una voce chiamarla:
<< Audrey sei veramente tu? Da quanto tempo non ci vediamo?! Come stai? Tutto bene? >>Lei si girò seguendo quella voce maschile e non vide altro che un suo vecchio compagno delle superiori:
<< Elliot! Wow, non ci credo! Sono così contenta di vederti! Come stai? Che cosa ci fai qui? >> chiese la ragazza.<< Sto tornando a casa. >> le rispose il ragazzo un po' imbarazzato, non credeva che sarebbe diventata così bella in poco più di 3 anni! La verità forse è che non l'aveva mai guardata veramente: era piccolina e tuttavia riusciva a dimostrare molta grazia ed eleganza; a differenza dell'ultima volta in cui l'aveva vista i suoi capelli erano lunghi ondulati e rossi, i suoi occhi nocciola sempre belli e così intensi, forse più di prima, no sicuramente più di prima, le sue labbra colorate di un rosso intenso quasi gli toglievano il fiato.
<< Anche io sto tornando a casa, non ti immagini quanto sia contenta di rivederti! >> anche la ragazza si fermò a guardarlo... cavolo! Non era più il ragazzetto che si ricordava, era un uomo e ne aveva tutti gli aspetti: una leggera barbetta che si era lasciato crescere e gli dava un'aria di virilità, ma allo stesso tempo non aveva perso neanche un grammo della dolcezza che aveva sempre avuto nei suoi bellissimi occhi verdi, era più alto e questo la faceva sentire ancora più piccola di quanto era, le sue spalle... non si ricordava che fossero così grandi e che facessero provare un senso di sicurezza! Tornò a guardare il viso e si perse nel suo sorriso.
Sentì il cuore battere più forte per un attimo, ma lo fermò. No, non era il caso di illudersi! In quel momento il ragazzo si avvicinò a lei e la prese tra le sue braccia.
<< Che buon profumo che ha >> pensarono in coro.Dopo poco il ragazzo la lasciò di malavoglia, si sentiva vuoto ora.
<< Prendi il treno delle 17:03? >> chiese la ragazza speranzosa. Il ragazzo annui e sorrisero entrambi, contenti di non doversi lasciare.<< Allora cosa studi? >> chiese il ragazzo. Sorrise malinconico pensando a quanto era stato sciocco a non considerarla al liceo. Non l'aveva mai vista così bella, forse perché indossava sempre jeans e felpe larghe. Tuttavia aveva sempre apprezzato il suo carattere: era riservata, dolce, gentile, ma anche simpatica, non tanto socievole. Sapeva che era colpa della brutta storia che si portava sulle spalle. Il ragazzo non la conosceva, ma aveva la certezza che aveva sofferto tantissimo e lui solo dopo tutto questo tempo sentiva il bisogno di confortarla. Una domanda lo tormentava: perché prima non l'aveva notata? Perché cominciava a vederla veramente solo dopo tutti quegli anni?
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Più veloce di un fulmine
Short StoryLei sempre presa dal mondo e mai dalle persone che ha intorno finché un giorno incontra due suoi compagni delle superiori... i ricordi riportano a galla sofferenza ma anche sentimenti inaspettati.