Vita in una settimana

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Dopo un breve viaggio in macchina, io e Clara ci troviamo al mc, a raccontare tutto a mia mamma.
Si chiama Ginevra e non ostante L' età, la considerano tutti ancora una donna stupenda.
Il carattere non è stato toccato però, dal passare del tempo.
Non sente ogni parola del nostro discorso, è distratta.
Probabilmente pensa a papà.
I miei genitori hanno divorziato a giugno e nessuno sta ancora bene.
Anche se sono dispiaciuta per lei però, niente può cambiare questa giornata.
" lo avevo detto che vi sarebbe piaciuta la scuola!Ci sono andata anche io lo sapevate?"
Si, mia mamma è andata nella mia stessa scuola, come mio zio e mia nonna.
Mezza famiglia insomma.
" sai Ginny vorrei DAVVERO sentire la storia incredibile che stai per raccontare ma, Adele starà per arrivare!" Dico ad un tratto facendo ridere Clara , ridono tutti quando chiamo così mia mamma.
La verità è che per me lei è Ginny, punto.
I miei genitori, Da quando stanno insieme, non sono più mamma e papà:
Ma Ginevra ed Harry.
La convinco e andiamo a casa.
Come sospettavo Adele è già lí.
Conosco Adele praticamente da quando sono nata e non sono mai stata in una scuola diversa dalla sua prima d' ora.
Ci aspetta alla panchina con quel cappello nero che non smette mai di indossare.
Tutte insieme entriamo in casa e passiamo la giornata a scherzare e a raccontarci delle scuole.
Lei frequenta una scuola artistica, come sogna dalla 5* elementare e mi sembra molto contenta.
Ridiamo fino a sera finché Adele non se ne va e Clara resta a dormire con me.
Il resto della settimana sembra la straordinaria copia del primo giorno.
Un giorno conosco nuova gente, un giorno nuovi professori, un giorno nuove materie.
Il primo giovedì facciamo addirittura un torneo di pallavolo.
IMBARAZZANTE.
Tutta la scuola ci guarda e ci sfida e non ostante ci siano ragazzi più piccoli, mi sento una neonata tra gli adulti.
La prima settimana ci fanno fare anche una gita di due giorni.
Peccato che io non ho mai dormito fuori casa.
Decido di partecipare lo stesso perché, si tratta di una splendida occasione.
Quella giornata in montagna passa come la migliore della mia vita, ma Quando hai una paura, non la togli così facilmente.
Finisco per dire di avere mai di pancia e torno a casa.
Felice.
Si, felice.
Mi sono sentita capita per la prima volta in vita mia. Nessuno mi ha giudicato.
Una ragazza di nome Chiara mi sta vicino e Leonardo, il ragazzo del primo giorno, ascolta in silenzio.
Nella mia famiglia sono confusi per le mie richieste ma non mi importa.
Voglio dormire a casa e tornare il giorno dopo.
È così faccio.
Camminiamo tantissimo e sono esausta ma non mi sento mai così bene se non quando sono con la mia scuola.
Nell' aspettare il treno del ritorno mi ritrovo vicino ad Anna e i suoi compagni.
Alcuni fumano, altri guardano in telefono e io mi ritrovo li a guardare il treno e a farmi intrecciare i capelli da Anna
" non essere amica di Anna ! È matta! Meriti di meglio!"
Mi giro e due occhi azzurri e verdi che non avevo notato mi guardano sorridenti.
" che stai dicendo?La adoro!" Rispondo stringendo Anna.
Leonardo sorride e insiste.
Mi sembra un ragazzo a posto.
Io con un amico maschio, Wow.
Il treno arriva e io e Clara ci sediamo a fianco di una nostra compagna ed Elisa.
Ci parliamo un po' di tutto, tra discorsi da fangirl e altro.
La gente buona sembra nascosta tutta qui.
Torno a casa felice.
Come ho fatto per tutta la settimana.

il diario della ragazza dal cappello rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora