CAPITOLO 1

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Come ogni notte prima di andare a dormire mi feci una tazza di thè caldo con i biscotti,andai in camera mia,mi misi nella mia comoda poltrona e tra un sorso e l'altro guardavo fuori dalla finestra fantasticando su ogni oggetto o persona mi capitasse di guardare. Finito di bere portai la tazza in cucina,la misi nel lavello e mi lavai le mani per igiene,voltandomi vidi Simon che come al suo solito era seduto sulla sua sedia al tavolo,era strano come se stesse pensando a qualcosa di grande,lui è sempre stato così da quando lo conosco è mio padre adottivo,non ricordo niente prima di lui,dopo averlo fissato per pochi secondi.

-Ancora sveglia?domani c'è scuola fila subito a letto-

Lo disse con così tanta freddezza che mi vennero i brividi lungo la schiena,per non aggravare la situazione feci un cenno con la testa,corsi in camera mia e mi rannicchiai sotto le coperte.
Mentre dormivo mi sentii come se stessi dormendo dentro una scatola,aprii gli occhi e non vedevo nulla,iniziai ad agitarmi,il cuore batteva all'impazzata,toccando quello che mi circondava capii subito che ero dentro al porta bagagli di un auto,un auto al quanto piccola a parer mio,era tutto umido e così stretto.
Sentii un boato,come qualcosa o una persona contro qualcosa,Simon? E se fosse lui la causa di quel fracasso?.
Qualcosa cadde sul porta bagagli perché esso si stondò,a causa di quel piegamento un liquido denso colava alle mie spalle,poi si impregnò nella mia maglietta del pigiama,lo toccai e capii subito che era sangue.
Di colpo qualcosa trafisse la lamiera sopra di me,fece entrare un filo di luce,il giusto per vedere che era un coltello da cucina,notai che quel coltello sembrava uno dei tanti coltelli da set che regalai a Simon quando imparò a cucinarmi giapponese, qualcuno tirò via la lama ed io incuriosita sbircia il più possibile in quella fessura e,niente!,il niente assoluto,non vedevo nulla i tutto quelli che ci potesse essere fuori.
Sentii qualcosa smanettare il lucchetto del porta bagagli,insomma il proprietario potrebbe usare le chiavi dell'auto no?,il coperchio si aprì e la luce di un lampione mi bruciò le pupille,letteralmente,non ci vidi per dei minuti.
Un ombra d'avanti a me mi parlava, ma poco dopo capii cosa mi stesse dicendo,e capii anche chi era,semplicemente Simon.

-Erika..Erika stai bene?-

Io ero confusa ma risposi di si.
Simon non sembrò felice.

-Brutta bestia!-

Simon mi tirò fuori da quel ristretto spazio afferrandomi dai capelli,notai che le sue mani erano macchiate di sangue ma non vedevo cadaveri nelle vicinanze.

-Non vuoi morire?Ora di riduco in rottami drone!-

Drone?mi chiesi,io sono umana,insomma pelle e ossa,mi chiesi anche se fosse ubriaco,qualche volta lui usciva di casa,si ubriacava,tornava a casa fradicio e mi picchiava mentre dormivo.
Tra un calcio e l'altro mi tenevo salda al braccio di Simon per non far staccare altri capelli.
Mi fece accasciare d'avanti alla portiera del passeggero,ed io mi massaggiavo la testa.
Guardai Simon,ma qualcosa attirò il mio sguardo,un ombra,che si avvicinava sempre di più a Simon,notai che l'ombra aveva i capelli argentei e gli occhi color oro.
Si avvicinò con un movimento aggraziato,nella mano destra teneva un teiser,che puntò alla gola di Simon che cascò a terra in preda alle convulsioni.
Urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni poi iniziai a piangere,non capii nemmeno io il perché,insomma,mio "padre" mi stava per uccidere,guardai l'ombra che si mutò in un ragazzo,credo della mia età e lo pregai di non uccidermi.
Lui si avvicinò più del previsto,non feci che guardare i suoi occhi,erano ipnotici,non mi stancavo di osservarli,lui prese una collana dal taschino della sua camicia e me la mise al collo.

-Quando hai bisogno di me premi il pulsante sul ciondolo di questa collana ed io arriverò subito-

Dopo non ci capii più niente.

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Visto che sei arrivata/o fin quì vi terrei che metessi un stellina o un commento, spero tu continui a leggere.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2016 ⏰

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