bai-lan-do!-ba-il-na-do!
Non so che farei senza la musica, è sempre lei quella che mi sostiene. Trova sempre il modo per incoraggiarmi,ma più delle volte mi fà venire in mente i vecchi ricordi dell'estate appena trascorsa, che rimpiango.
Mentre sta per finire la canzone mi viene in mente il 10 Agosto; la data in qui partimmo per il porto di Genova per andare in Algeria, la capitale Algeri. Lo devo dire è un paese interessante, hai dei posti meravigliosi, paesaggi sabbiosi da mozza fiato e usi e costumi incredibili unici.
Ricordo , la valigia l'avevo già fatta di una settimana prima del 10, <inizia a fare la valigia!> diceva mia madre. <no,mamma! ancora è presto!> rispondevo sempre.
In quei giorni leggevo "sophie kinselle. Sai tenere un segreto?" non smettevo mai di leggerlo, era fantastico come libro. La sera infatti lo leggevo quando me ne stancavo accendevo la TV, e misi a guardarla, ormai valigia pronta, borsa pronta,vestiti per domani pronti, tanto che avevo programmato tutto: era un giorno che aspettavo da giorni e da mesi, finalmente era arrivato.
A quell'ora tutta la famiglia era andata a letto.Una volta a letto non riuscivo a restare calma, non vedevo che era mattina, cercai di distraermi , ma non ci ero riuscita avevo troppe farfalle nello stomaco e non ero l'unica della famiglia; perchè c'era anche mio fratello che, non vedeva l'ora che sorgesse il sole una volta per tutte.
Dopo 5 ore...
<Anaise! svegliati > chiama mio padre.
Ero contentissima ,frenetica di trascorrere quel giorno. Mi alzai, guardai che ore erano ed erano le 05.30. Una volta in piedi , andai al bagno a lavarmi il viso. Quando mi ritrovai davanti allo specchio sorrisi all'anima che, era nello specchio , mentre sussuravo "finalmente è arrivato il grande giorno".
Una volta uscita dal bagno, tirai fuori i vestiti programmati una settimana prima. Infilai la mia nuova salopette di jeans, la mia nuova maglia a righe blu-bianco , le mie nuove scarpe"anfibi" nere che davanti al sole diventavano blu e per ultimo misi gli orecchini bianchi con delle macchie grigie e rosa. Presi la borsa a forma di zainetto nera-marrone che, si aderiva con la cintura marrone.
Non vedevo l'ora di sentire mio padre che diceva" tutti a bordo! si parte. Destinazione Genova"
Dopo mezz'ora , senti mio padre che le pronunciava, mentre fissavo la mia valigia che a momenti scoppiava dai vestiti come una bomba , sì lo so ci ho messo molti vestiti, ma ricordo che ci avevo messo quasi tutti i vestiti dell'estate. Avevo fatto l'impossibile per non metterci troppi vestiti , la cosa che mi era parsa strana era che i miei non avevano detto niente riguardo alla valigia, PER UNA VOLTA.
Mentre tutta la famiglia era nella Peugeot blu; fuori per strada non c'era nessuno, manco un gatto, in fondo erano solo 06.15.
Mio padre che chiacchierava tranquillamente con i suoi amici che, dovevano partire con noi; ricordo che erano in 5.
ah! dimenticavo! prima di uscire da casa, entrai in camera cercai di salutare le mie cose,il mio letto, i miei vestiti, dopo un mese li avrei potuti rivedere, mi era mancata la mia camera.Adesso ormai e sfortunatamente le vacanze erano finite. E sarebbe a dire che si ricomincia da capo con tutto quanto!
Durante la notte.
Basta devo smettere sono 00.49 , stacchai gli auricolari e mi accorsi che Bailando era finita da un bel pezzo ed stavo ascoltando El perdon di Nicky jam, certo che quando si pensa ai bei tempi passati il tempo scorre, ma in questo caso anche la musica e la voglia di andare a scuola.
Misi il telefono nell'armadio e ritornai al mio letto caldo, ficcandomi in testa che dovevo dormire a tutti i costi, la mattina seguente mi dovevo alzare alla 7.00 per andare a scuola.
Ci misi un pò ad addormentarmi.
01:00 dormo.
02.00 dormo.
03.00 ero nel mondo delle meraviglie.
04.00 ero nel mondo dei sogni.
05.00 dormivo, mentre le prime luci fuori penetravano.
06.00 mio padre si era alzato per andare al lavoro.
06.30 mentre mi convincevo a dormire un l'altro pò e speravo che mia madre non veniva a chiamarmi per alzarmi.
07.00 mamma mi chiama.
Non avevo voglia di alzarmi, ero stanca, però la mia curiosità era più grande della stanchezza .
<Svegliati!> disse mia madre, mentre lei mi chiamava io buttavo sulla faccia le coperte.
Non avevo voglia quella mattina, volevo dormire altre due ore o tre addirittura anche quattro di fila.
Dall'ultima volta che mia madre aveva chiamato passarono 10 min, mi alzai mi vestii, dopo mi pettinai i miei lunghi capelli come tutti i giorni; lo specchio mi tramandava qualcosa, cosa? di preciso non lo sapevo e non lo saprò. Ma quel giorno era abbastanza ovvio; erano delle domande che continuano a dominare i miei pensieri tel tipo: -Chi ci saranno nuovi arrivati ? - Le mie compagne saranno cambiate? - I maschi saranno più maturi? - Chi ci sarà alla prima ora ? -In che posto mi metterò? -Avrò delle nuove amiche?
Una sfilza di domande a qui non rispondevo ma continuavano e continuavano....Se invece erano in un compito ero costretta a rispondere sennò mi becchavo un votaccio.
Una volta a scuola, abbracciai tutte le mie amiche, specialmente quelle della nascita. Quando sentimmo la campanello ci dirigemmo alla nostra classe, 3B. Appena entrata mi misi sul primo banco e tenevo il secondo banco per Margarita la mia miglior amica che arrivò tardi.
Ero là seduta mentre i ragazzi e raggazze ridevano e scherzavano, non sapevo spiegare il mio stato d'animo in quel istante, ma adesso sì, lo sò; ero messa da parte e delusa dalle mie stesse aspettative.
Mi potrei paragonare senza problemi a un clown,che ride, ride, sempre con un sorriso stampato in faccia, e quando si tratta di altre cose è sempre al centro per farci sorridere nonostante LUI stesso ha dei problemi. Lui fà sorridere alla gente, quando sta male. E a lui chi fà sorridere ?
me lo sapete dire? nessuno.
Quando arrivò Margarita le cose migliorarono. Non stavo più nella pelle, ero curiosa di sapere chi c'era alla prima ora, non volevo di certo iniziare il primo giorno di scuola con la matematica NO! NO NO!
Alla prima ora c'era la prof. di italiano, ma ricordo che se era fatta una discussione su tutto, e ci aveva presentato gli esami che sfortunatamente tutti noi li dovremo fare.
Durante la lezione noto un nuovo ragazzo in classe, che conoscevo, lo avevo visto molte volte nel corridoio, e quest'anno è con noi.
Alla seconda ora, c'è la prof. di matematica, ci aveva proposto di fare un gioco. Tu scrivi il proprio nome su un foglio , il quale tutti i compagni della classe scrivevano un commento positivo; in anonimo.
Quando il foglio ritornò da me, rimasi felice, erano tutti bellissimi del tipo: simpatica, amichevole, "solare", estroversa, gentile ecc.....S
Solare ??
Chi diamine l'aveva scritto ?
Secondo i miei calcoli , era stato.......................................................................Lo sò la gente cambia nel corso del tempo, ma io sò che il mio odio verso la matematica rimarrà sempre lo stesso, anzi aumenterà!!
(come vi sembra il primo capitolo? commentate, dicendo la verità)
se il testo vi interessa ditemelo , così almeno scriverò altri capitoli.
GRAZIE!
![](https://img.wattpad.com/cover/62330845-288-k844128.jpg)
STAI LEGGENDO
Good luck.
Ficción GeneralIn tutte le cose belle che mi potevano capitare; essere un genio,essere peretta,essere amata da tutti,essere un genio, vincere una lotteria, avere dei genitori meno severi, essere libera,diventare brava a matematica, essere un genio. Ma sapete di t...