Se qualcuno mi avesse detto che più avanti avrei incontrato Sebastian... Forse sarei andata dalla parte opposta... -A saperlo prima...- mi dissi tra me e me. Stavo girandomi per andare dalla parte opposta quando sentii Dafne salutare qualcuno, realizzai subito fosse la "vecchia conoscenza" di cui parlava... -Accidenti...!- Pensai... Sebastian era un ragazzo alto, snello, la sua carnagione bianca, pura, amavo il colore della sua pelle e dei suoi occhi stranamente scuri, i capelli lunghi ma non troppo, giusto altezza spalle... Arrossii, mi fissava con i suoi capelli bagnati, capii che era appena uscito dall'acqua perché ancora cercava di asciugare i capelli con l'asciugamano... -Grazie al cielo è buio...- pensai... Dafne parlava con la sua amica mentre Federico, si era accorto che stavo morendo di freddo ed era andato a prendere qualcosa da mettermi sulle spalle. Ero sovrappensiero quando mi fu tirata una tovaglia addosso, con un odore che non conoscevo ma che mi attirava, la tolsi dal viso immaginando ci fosse Federico dietro questo scherzetto... Ma una voce profonda ma dolce mi disse: -Copriti... Tremi come una foglia scema...- divenni verde di rabbia quando capì che fu Sebastian a parlare; gliela rigettai contro. -Non mi serve la tua tovaglia! Tienitela idiota!- Dafne mi sentì litigare con lui ma non intervenne perché finimmo subito di discutere. Pensavo di averla avuta vinta quando invece aveva aspettato che si fosse prima finito di asciugare, piegò la tovaglia e la mise sulla soffice sabbia. -Siediti...- prima che potessi ribattere aggiunse: -Per favore...- e mi sedetti... Ovviamente mi mise la tovaglia sulle spalle e io mi voltai dalla parte opposta al suo viso a contemplare il mare, ma i miei pensieri furono interrotti dal suo: -Stronza...- e mi abbracciò.
-Stronza... Stronza io?- pensai... Un momento... Perché non glielo stavo dicendo...? Perché lo stavo solo pensando...? Mi invase un senso di tranquillità accompagnato da delle farfalle allo stomaco, non lo abbracciai se è questo che volete sapere, mi diede un bacio in guancia che, per mio orgoglio, ricambiai con un piccolo spintone, ridacchiò, -Che hai?- mi chiese, risposi con rabbia, rancore e... Gli occhi lucidi: -Che ho? Hai anche il coraggio di chiedermi che ho? Non ci sentivamo da 3 mesi... Eri sparito, mi chiami, ed io contenta di sentirti di nuovo ti rispondo per sentirmi dire cosa? "Sei con Elena? Me la passi non la sento da tanto"... Sai cosa penso di te?- mi alzai con gli occhi lucidi e pieni di rabbia, ma non piansi davanti a lui, non lo avrei mai fatto -Sei un pezzo di merda... TU sei lo stronzo... NON IO!- stavo per andarmene, ma si alzò di scatto per cercare di fermarmi, mi afferrò un polso e io mi dimenai per liberarmi continuando a camminare tra le tende illuminate dai falò, mi raggiunse parandosi davanti a me, gli andai a sbattere contro -Ahi!- -Aspetta...- mi pregò -Cosa devo aspettare?! ... Ancora... Ti ho aspettato troppo a lungo Seb... Ora basta.- lo scansai per continuare a camminare verso la mia tenda, il mio cuore lo desiderava con tutte le sue forze, ma era combattuto dal mio orgoglio e mentre lo lasciavo li con la tristezza nei suoi occhi, finalmente potei fare uscire le mie lacrime che da tempo volevano sgorgare, strizzai gli occhi e dopo pochi secondi senti uno strano calore sulle mie labbra e un sapore misto tra birra e sigaretta, non appena riaprii gli occhi mi trovai il suo viso davanti al mio e le sue labbra sulle mie, lo guardai, ma non mi staccai da lui, avevo bisogno di quel bacio, avevo bisogno di quell'affetto, avevo bisogno di quell'abbraccio, avevo bisogno di lui. Mi staccai, mise le sue mani sulle mie spalle e per la prima volta le sentivo rigide, mi faceva quasi male -Smettila di scappare!- Mi urlò, ma non ho mai capito se per rabbia o per via della musica ad alto volume, dato che eravamo accanto ad uno chalet, ma penso proprio sia stato per rabbia dato che subito dopo mi disse: -Scusami... E scusami anche per averti chiesto di Elena quel giorno ma ero incazzato con me stesso perché non ti avevo chiamato e non mi ero più fatto vivo e chiamavo Elena per farmi consigliare cosa fare dato che ti conosce benissimo ma non sono riuscito a rintracciarla e... Lo so sono stato un coglione... Ho chiamato te per farmi passare Elena, ma non perché non volessi sentirti o cose del genere ma... Non sapevo come comportarmi... Scusami, scusami, scusami- Mi abbracciò, non sapevo cosa fare, cosa dire, mi limitai solo ad abbracciarlo anch'io. Ritornammo da Dafne e gli altri amici di Sebastian e mentre parlavo con lui sentii una sua amica dire qualcosa che a quell'età non avevo mai sentito (ricordate che avevo solo 14 anni) chiesi a Sebastian che cosa avesse la ragazza -Nulla- disse -Abbiamo finito la birra e ha bestemmiato, ma tu non darle ascolto e soprattutto non farlo se non hai motivo-. Cominciai a pensare; di motivi ne avevo, e tanti. Non gli risposi, pensai, non rendendomi conto della strada fatta, ma Sebastian interruppe i miei pensieri: -Dove hai montato la tenda? A fanculo? Dì un po', ti sei fatta tutta questa strada a piedi per me?- Mi ripresi: -Scusa! Abbiamo camminato troppo- risi... E il suo sguardo... Era come il sole in un giorno di tempesta, come se tutto quello che voleva era il sorriso della donna che amava... In quei suoi scuri, tenebrosi e malinconici occhi gli si leggeva l'infinito del fulgore e della felicità che emanava ad ogni mio singolo sorriso... Quel mio sorriso... avrebbe ucciso pur di rivederlo ancora... Fu in quel momento che mi accorsi di quanto mi mancava, e di quanto mi mancava ogni suo abbraccio, carezza, bacio, attenzione, complimento, dolcezza... Perché giuro, lui era la dolcezza fatta persona anche se non si sarebbe detto dal suo aspetto. Lo guardai con gli occhi lucidi, vuoti, come se nella mia fredda vita mi mancasse qualcosa; o meglio qualcuno. Vide il mio sorriso spegnersi piano piano e mi disse: -No ti prego, non smettere- adesso era lui a sorridere.
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✿*゚¨゚✎・ ✿La miglior scelta della mia vita✿*゚¨゚✎・ ✿
RomanceGioia, una ragazzina di 15 anni molto dolce, un po' scettica su tutto ciò che la circonda, ha paura di fidarsi delle persone sbagliate, dato che sin ora è ciò che ha fatto, ma la sua vita cambierà drasticamente e da ragazzina ribelle, sfiduciosa, "e...