CAPITOLO 1

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Era un giorno come tanti,ero a casa con il telefono in mano.parti una canzone:"passenger".mi misi a piangere.così uscii dicendo a mia madre che dovevo vedermi con Irene[la mia migliore amica].invece corsi via.camminavo a testa bassa,con le cuffiette nelle orechhie che erano zitte,ma così non mi avrebbe parlato nessuno.mi misi il cappuccio per non fare vedere le lacrime che mi rigavano il volto.mi guardavo i piedi e mentre camminavo mi resi conto che avevo le stringhe slacciate,ma non mi importava.potevo anche morire,la mia vita era una merda,non avevo nulla da perdere.arrivai al parco della mia città,sondrio.mi sedetti su una panchina,isolata dalle altre.
Nel parco oltre a me c'erano solo 3 persone: una mamma e 2 bambino sui 4 o 5 anni.con le cuffie sentivo poco ma ad un certo punto udii una voce,famigliare.mi girai e lo vidi...

un grande sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora