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Routine

Canzone consigliata:
Runnin'—Naughty Boy ft. Beyonce & Arrow Benjamin.

Alexis' point of view.

La campanella non voleva proprio decidersi a suonare, Mrs. Smith stava spiegando algebra da circa tre ore e la classe, compresa io, non ce la faceva più. Le file dietro dormivano, quelle davanti sbadigliavano continuamente e le centrali, dove ero collocata io, si trovavano in una via di mezzo.
Nella noia guardai la mia vicina di banco: Melany, non ci conosciamo da molto, siamo solo vicine di banco da qualche settimana ma sembra simpatica.

Finalmente la campanella suonò ed automaticamente un sospiro di sollievo venne emesso dalle bocche di tutti gli studenti che 'sorprendentemente' si svegliarono proprio in quel momento.

Scossi la testa di Melany per svegliarla ma lei si limitò soltanto a mugolare.

"Mel, se ti svegli in questo momento ti invito a mangiare a casa mia, c'è mia nonna questo weekend, con le sue polpette." Le riferii alzandomi. Magicamente Melany si svegliò afferrando subito il suo zaino ed iniziando a fare la cartella. Era venuta solo una volta a mangiare a casa mia e quella volta era venuta da Seattle la mia nonna materna, identificata da tutti i suoi nipoti come 'la nonna brava con le polpette'.

"Vedo che hai un sonno leggero." Scherzai su di lei.

"Alex, mi sono alzata solo perché ho un'improvvisa voglia di polpette." Rispose infilando un blocco di libri nel suo zaino di pelle.

Chiudemmo la cerniera delle nostre borse mettendocele sulla spalla e ci avviammo verso l'uscita della scuola.

Per strada accendemmo i nostri telefoni ed iniziammo ad ascoltare della musica, improvvisando per alcuni tratti dei passi.

"They can imitate you
but they can't duplicate you,
'cause you got something special
that makes me wanna taste you
I want it all day long
I'm addicted like it's wrong." Cantavamo a squarciagola queste parole muovendoci con le mani e scherzando finché arrivammo a casa.

Presi le chiavi dalla mia borsa, le infilai nel buco della serratura aprendola e dopo aver spalancato la porta urlai:

"Mamma sono a casa!"

"Tesoro, vieni in cucina! É già tutto pronto." Urlò lei producendo un rumore con tutti gli utensili da cucina. Sempre la solita.

Ridacchiai prendendo Melany per mano e la portai in cucina. Mia madre era di spalle presa ai fornelli, mentre sul tavolo erano presenti cinque piatti di pasta al sugo.

"Hey mamma." La salutai dandole un bacio sulla guancia.

"Ciao amore, ciao Melany! Non sapevo che saresti venuta, ti fermi a pranzo?" Chiese mia madre.

"Se non disturbo, volentieri." Rispose Mel.

"Sei fortunata che ho calato molta pasta, altrimenti non avrei saputo proprio come fare, inoltre la nonna ha lasciato le polpette già pronte in quel vassoio avvolto nella carta stagnola, serviti pure." Rise mia madre continuando a cucinare.

"Se mia mamma aveva calato più pasta significava che noi avremmo avuto del bis, ma grazie a te mangeremo solo una misera porzione di pasta e polpette ciascuno. D'ora in poi avrai la coscienza sporca!" Dissi a Melany scherzando.

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