Sono ordinata nel mio disordine-886.

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L'odore della casa dei vecchi.
Il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia e il vocio delle persone che si divertono.
Il profumo di legna bagnata durante il periodo natalizio.
Il bagliore delle luci festive che penetra dal balcone di camera mia.
Il profumo delle maglie di mio fratello.
La pesantezza dei passi leggeri di papà.
Il tintinnio delle chiavi di nonna mentre scende le scale del palazzo.
Il profumo di caffè verso le 10:00 che si espande lungo i corridoi.
La sonorità delle risate.
Il solo rumore delle macchine che passano durante il cuore della notte.
Pancia in sù e occhi fissi sul soffitto buio, nell'attesa di ricordare..o dimenticare?
Il sapore salato delle lacrime quando vanno in contatto con la bocca.

Semplici cose.
Semplici poche cose, che fanno parte di me, una mia piccola parte, uno spicchio del mio piccolo mondo per i tuoi grandi occhi. Uno spiraglio di quotidianità, di piccoli frammenti appartenenti ai miei ricordi, alle mie abitudini che mi vengono immediatamente in mente, proprio ora che alle ore 01:26 del mattino, allo scoccare del numero 886, provo a mettere in ordine i pensieri.
Inutile, ovviamente.
Ci provo da quando ho realizzato che "le voci" si chiamano pensieri e non te ne liberi mai.
Da quando mi sono resa conto di essere attratta troppo da tutto, anche dal banale. Anche dalla foglia che cade dall'albero, a chiedermi cosa prova.
Si stacca dalla sua fonte di vita e cade senza rumore su un letto di altre sventurate prima di lei, pronta a far divertire qualche bambino amante del "crosh" delle foglie secche.
Un immagine fantastica.
E forse hai capito cosa intendo con "ordine" e "pensieri" poiché dall'odore della casa dei vecchi sono passata alle foglie secche.
Sono sempre stata così, sempre così incasinata.
Ma non mi è mai dispiaciuto.
Sono un enorme disastro, come negarlo, a volte e spesso mi maledico da sola, ma in una mente ordinaria probabilmente soffocherei.
Perché il grande problema di noi persone incasinate è proprio questo.
Lamentarsi del proprio disordine ma allo stesso tempo non poterne fare a meno. E si finisce nel scrivere una storia, anzi, un diario, che probabilmente a nessuno interessa davvero ma lo si fa soltanto per ricordarsi di alcuni pensieri essenziali. Perché bisogna ammetterlo, te lo giuro, fra qualche ora, quando mi sveglierò per andare a scuola, avrò già dimenticato cos'ho scritto.
E la colpa non è della memoria, fortunatamente, ma della mia mente.
Della mia capacità/tragedia di pensare e quindi sognare milioni di cose e arrivo la mattina a cercare di ricordare.
Ricordare l'ennesimo sogno, ma questo te lo racconto più in là.
I sogni meritano un capitolo a parte.
Questo capitolo è dedicato all'ordine nel disordine.
Un ordine che io, quasi sedicenne (eh si, fra un mese) di un piccolo paesino, con una cotta per la vita, una migliore amica incasinata, una scuola finta, circondata da gente in maschera non solo in questa settimana (che, ricordiamolo, è quella di carnevale, dell'amore e delle bugie) e con un bagaglio di soli sogni, non troverò mai.
Ma mi sta bene così.
Perché nonostante tutto, sto prendendo seriamente questa storia del mio diario su un sito e ancor di più, che interessi a qualcuno o meno, voglio farmi conoscere meglio.
Restando sempre più anonima possibile, ci tengo parecchio.
Ma voglio dimostrare, a te che mi stai leggendo, di quanto probabilmente siamo simili.
Voglio farti impazzire se ancora non sei pazzo.
E per il momento posso solo chiederti scusa se a 886 giorni sai molto poco di me.
Ma rimedierò presto, con il tempo, con i miei giorni, sto condividendo la mia pre avventura e voglio farlo al 100%.
Arriveremo, insieme, a 0 giorni. E cominceremo d'accapo, vivremo di nuovo, perchè la vita non è altro che una saga di libri, basta solo appassionarsi a leggere.
E io amo leggere.
Tu?
~R

1081 giorni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora