Capitolo I

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Ricordare per me è una sofferenza, ho perso tanti compagni in questa guerra, ma tanti sacrifici forse sono valsi questa liberazione.
Sentite queste parole mentre sorseggiavo un boccale di birra al bancone, mi avvicinai a quella tavola dove provenivano quelle affermazioni, mi sedetti immediatamente a quel banco causando la meraviglia dei conviviali.
- Sacrifici vani direi. Tu non conosci la vera storia di questa guerra a contar delle tue parole, almeno non quella celata dietro tutti questi morti.
- E tu chi sei per smentire le mie esperienze passate in guerra contro quel diavolo?
- Qualcuno che di persona lo ha visto, e che non ha combattuto a caso quel conflitto.
A quel punto provocai la curiosità di molte persone presenti in quella piccola taverna, infatti a poco a poco, una piccola folla si avvicinò al tavolo, interessata a ciò che stava accadendo.
La persona con cui parlavo era uno gnomo, a guardarlo pareva un brav'uomo, ma dalle sue cicatrici in volto che notai e dalle risposte che mi dava, era sicuramente segnato dalla guerra.
- Sentiamo la tua versione dei fatti allora, raccontaci della tua esperienza e della realtà "nascosta" dietro questo conflitto.
Con tono alquanto orgoglioso mi avanzò questa richiesta e da quel momento degli sguardi interessati mi circondavano, curiosi di ciò che avrei detto, ma soprattutto a chi io fossi in realtà.
E così mi presi brevi istanti di pausa da quella proposta per organizzare un discorso che probabilmente sarebbe durato per tutta la serata, tanto lunga era la storia stavo per narrare; poi, prima di incominciare il mio racconto, diedi un ultimo sorso a quella birra che poco prima avevo acquistato.
- Tutto iniziò mesi prima dello scoppio della guerra. Ero stato assoldato dal re per una missione alquanto importante alla quale solo in pochi erano e sono ancora oggi a conoscenza. Questo incarico è stato il cardine dello scontro, tutto dipendeva da quello, e decideva la vittoria di Nascor o al contrario il nostro trionfo.
Il re ci ordinò di andare in un luogo che forse nessuno ha visitato, ma molto conosciuto a causa delle voci che girano a riguardo: un santuario completamente ghiacciato che magicamente si tiene ancora in piedi. Il leggendario Santuario dei Ghiacci.
Al nominar quella struttura molti sussurri iniziarono a rompere il silenzio tombale che prima si era formato, bisbigli indecifrabili che però facevano intuire lo sgomento di tutti.
- Quindi tu vorresti dire che sei stato in un luogo del genere? Un posto di cui non si sa nemmeno se esista realmente e che se mai fosse, praticamente nessuno lo ha mai trovato.
- È quello che ho appena affermato.
- Impossibile, dici il falso!
Iniziai così a innervosirmi a causa dello scetticismo di quello gnomo, ma dopotutto pensandoci bene, le sue reazioni erano abbastanza sensate, in quanto egli non accettava e mal sopportava che avesse combattuto solo per delle leggende.
In quel momento però non ci avevo ancora riflettuto, inoltre a quei tempi ero ancora una persona volubile e quindi quasi istintivamente risposi:"Se tu non osi credere alla mia storia, allora imbalsamati nei tuoi pensieri e nelle tue convinzioni, e mi fermo quì con il mio racconto, dato che vuoi credere solo a ciò che hai vissuto".
- Non c'è bisogno di fermarti per questo.
Udii questa voce a me tanto familiare; ma era troppo strano sentirla in quel contesto, era impossibile che lui fosse lì, in quel momento, ma voltandomi confermai le mie supposizioni, era proprio lui, il mio compagno di viaggio: Okami.

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