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Dopo esserci coccolati per un po', decidemmo di cucinare dei biscotti per i ragazzi, che presto sarebbero venuti a prendere Calum.

"Mi serve dell'altra farina" dissi, la mia voce ancora un po' gracchiante dato che ancora non mi ero riabituata a parlare.

"Oh, hai bisogno di altra farina?" mi stuzzicò Calum mentre apriva il sacchetto.

Sapevo cosa stava per succedere.

"Calum, no-" fui interrotta da della farina che arrivò in faccia.

La risata di Calum venne interrotta dall'uovo che gli avevo appena lanciato addosso.

"Questa guerra" sorrise, prima di iniziare a rincorrermi per tutta la cucina, mentre ci lanciavamo ingredienti a vicenda.

All'improvviso scivolai su qualcosa, ritrovandomi a cadere all'indietro e proprio addosso a Calum.

Lui ci capovolse, così che lui si ritrovasse sopra di me, ma stavamo ridendo troppo per pensare alla posizione in cui eravamo.

"Ti amo così tanto" disse, sfiorando il suo naso con il mio, facendo poi lo stupido gioco di 'nasino nasino'.

"Io ti amo molto di più" sorrisi.

"Sii la mia fidanzata allora"

"Cosa?" i miei occhi si spalancarono, ma stavo ancora sorridendo.

"Vuoi essere la mia ragazza?" chiese lui, più nervoso stavolta.

Le mie mani ricercarono il suo collo, così che potessi abbassarlo e baciarlo.

"Certo" dissi sulle sue labbra.

C'erano voluti due anni perché potessi superare il trauma del mio passato, e il ragazzo proprio di fronte a me sarebbe stato il mio futuro.

//

fine.